Le donne. Il naturalismo antropomorfo che caratterizza queste pitture viene spesso superato nell'intenzione di renderle enigmatiche. Ecco allora questi volti di donna assumere connotazioni simboliche o metafisiche.
I personaggi della poetica di Matteo Arfanotti sono tutti al femminile. Una predilezione questa che lo introduce nell’ “universo donna” in modo fantastico e sublimato.
Il naturalismo antropomorfo che caratterizza queste figure viene spesso superato nell’intenzione di renderle più enigmatiche. Ecco allora questi volti di donna assumere connotazioni simboliche o metafisiche. Assistiamo così a metamorfosi progressive che via via si allontanano dall’immagine iniziale introducendoci in un’atmosfera altra, diversa, caratterizzata da mutamenti psicologici caratteriali. E’ così che (come risulta chiaro dai titoli: “Aenigma, Medusa, Prigioniera, Sinfonia, Tentazione ecc. “), Arfanotti ci costringe ad una lettura più approfondita delle sue opere portandoci a svelare “gli arcani” che le sue donne nascondono.
L’aspetto esteriore della sua figurazione suggerisce simbolicamente l’idea che da questi volti traspare e che è elemento caratterizzante per ogni dipinto. L’aspetto enigmatico dei volti femminili rappresentati è suggerito dalle connotazioni espressive degli occhi e delle labbra. Queste donne vogliono vedere e nello stesso tempo non vogliono tradire con l’atteggiamento visivo una pur minima emozione. A volte poi gli occhi sono completamente assenti, tanto da trasformare il volto in una maschera rigida, quasi una seconda pelle a protezione delle proprie emozioni.
Non è bandita neppure la musica dagli interventi costruttivi di Arfanotti, questa è trattata in “Sinfonia” come puro elemento decorativo sull’incarnato toracico della figura. Ma ciò che caratterizza una certa musicalità dei dipinti è il “ritmo”, ora più tranquillo, ora più vorticoso, che le modalità espressive dei capelli evocano. Questi spesso suggeriscono ricordi di “Meduse”, elementi pericolosi che potrebbero alla lunga “pietrificare” chi osasse soffermarsi a lungo su di essi. Ancora mistero, dunque, dietro questi volti e dietro queste capigliature..
E’ una cromia semplice, limpida, cristallina, quella che Arfanotti persegue, in perfetta sintonia con i movimenti plastici delle capigliature che, quasi ovunque lo incantano con il loro intrecciarsi o sciogliersi in numerose volute plastiche. A volte di fronte ad una simile sintesi formale, accompagnata da una semplificazione della figura, in cui vi è sempre contrapposizione tra una certa immobilità dei volti ed il notevole dinamismo dei capelli, viene da pensare a delle opere scultoree.
Ma l’enigma dei volti pare prendere vita e librarsi proprio nelle modulazioni plastiche dei capelli, quasi un ‘estrinsecazione liberatoria della mente.
Inaugurazione ore 19
ArteGioia107
Via Melchiorre Gioia, 107 - Milano
Ingresso libero