Ornatista, scenografo, pittore di paesaggio. Il viaggiatore che resta a casa. Basoli (Castelguelfo 1774-Bologna 1848) e' figura protagonista nel clima neoclassico e di trapasso verso la sensibilita' romantica europea. La mostra cerca tra l'altro di risolvere alcune questioni legate all'esegesi della sua opera.
A cura di Fabia Farneti e Eleonora Frattarolo (Accademia di Belle Arti)
Coordinamento di Andrea Emiliani ( Accademia Clementina)
L’Accademia di Belle Arti di Bologna in collaborazione con l’Accademia Clementina, con la Soprintendenza per il Patrimonio storico, artistico e demoantropologico di Bologna, con la Pinacoteca di Bologna e con il Comune di Bologna dedica una mostra ad Antonio Basoli (Castelguelfo 1774-Bologna 1848), artista di cui essa possiede ventotto volumi di manoscritti e un corpus di oltre diecimila carte, tra acquarelli, disegni e incisioni, acquistati dopo la morte del Maestro (nel 1857) dall’Istituzione in cui egli aveva studiato e a lungo insegnato. Proprio questo significativo complesso di opere, in gran parte inedite, da tempo in corso di studio, catalogazione e restauro, costituisce il nucleo centrale dell’esposizione, in cui tuttavia saranno anche mostrati alcuni dipinti provenienti da collezioni pubbliche e private.
Antonio Basoli è figura protagonista nel clima neoclassico e di trapasso verso la sensibilità romantica europea. Durante gli anni degli studi nell’Accademia Clementina stringe amicizia con Pelagio Palagi, con cui frequenta in Bologna casa Aldrovandi, dimora fonte di idee variegate ed avanzate, fervido luogo di incontro di artisti ed intellettuali europei. Dà poi inizio ad una intensa attività di pittore di camere e di quadri da cavalletto in cui continuamente rielabora temi e motivi desunti dai repertori dell’insegnamento accademico (Palladio, Vignola, Bibiena), dalle antichità riscoperte (Piranesi in primis), dai libri di viaggi, dalle più recenti pubblicazioni di incisioni e di testi letterari (fu puntuale lettore di Walter Scott ed ebbe aggiornata conoscenza della produzione degli stampatori europei). Come scenografo è impegnato nei teatri bolognesi, della Romagna e delle Marche acquisendo una fama che gli procura prestigiose- sebbene rifiutate- commissioni all’estero.
Come ornatista è ricercato dalla committenza aristocratica e borghese bolognese e anche triestina e friulana, per la risistemazione delle proprie dimore in chiave aggiornata sulle ultime tendenze del gusto. Da vedutista ritrae di Bologna molteplici aspetti, dando vita, per la prima volta nella storia della città, ad una immagine unitaria, immediata e affettuosamente vivace, destinata a durare a lungo come modello. Mentre si mostra sensibile anche verso l’arte della ideazione di giardini, va maturando una capacità inventiva e visionaria che lo induce sia a produrre aquerelli relativi a testi storici (la Bibbia, l’Orlando Furioso, le Favole di Esopo), sia a ricreare in magnifiche carte acquerellate luoghi esotici e fantastici, frutto dell’utopistico anelito a ridisegnare il mondo, percorrendolo nell’itinerario immaginario ed estremo del viaggiatore che resta a casa (Basoli, come, Ludovico Carracci, come Guercino e Giuseppe Maria Crespi, come Giorgio Morandi, viaggiò pochissimo).
Non va infine dimenticata l’attività di docente svolta per oltre quarant’anni a partire dalla rifondazione napoleonica dell’Accademia che aprì alla Decorazione quelle prospettive moderne che egli seppe interpretare e trasmettere a più generazioni di allievi. L’Accademia di Belle Arti di Bologna rende merito alla sua rara devozione di insegnante con una mostra che, esponendo per la prima volta una selezione organica dei materiali delle opere da lui conservate fino alla morte, affronta anche talune problematiche mai dipanate dalle esegesi dell’opera del Maestro.
Oltre alle opere di proprietà dell’Accademia di Belle Arti in mostra saranno esposte opere provenienti da:
Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio, Bologna; Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, Bologna; Pinacoteca Nazionale, Bologna; Fondazione Giorgio Cini, Venezia; Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Riccione. Inoltre, opere provenienti da collezioni private italiane.
Catalogo con testi di: A. Borgogelli, V. Bruni, E. Busmanti, F. Ceccarelli, A. Emiliani, F. Farneti, E. Frattarolo, D. Lenzi, P.Lenzini, F. Lui, A. Marchi, A.M.Matteucci, S.Medde, C.Nicosia, V.Riccardi Scassellati, A.M.Riccomini.
Allestimento mostra: M.Brattella
Percorsi didattici a cura del Corso di Comunicazione e Didattica dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Bologna
Ufficio stampa: Valentina Lanza tel.+39 051.2194684, E-mail: valentina.lanza@comune.bologna.it
Enti promotori: Accademia di Belle Arti di Bologna, Accademia Clementina, Pinacoteca Nazionale di Bologna
Con il finanziamento di: Ministero dell’Università e Ricerca Scientifica - Alta Formazione Artistica e Musicale
Fondazione CARISBO
Inaugurazione 15 marzo 2008
Pinacoteca Nazionale
Via delle Belle Arti 56, Bologna