Doppia personale. Gusmaroli procede con fotografia, pittura e scultura in una rappresentazione che tocca tutte le corde della tragicommedia della vita; il lavoro di Kazumasa predilige invece l'aspetto lirico e riflessivo del linguaggio artistico e si sviluppa attraverso terrecotte e bassorilievi dalle raffinate variazioni coloristiche.
Il terzo appuntamento stagionale nella sede romana della galleria è una doppia mostra personale degli artisti Riccardo Gusmaroli (nato a Verona nel 1963) e Kazumasa Mizokami (nato ad Arita in Giappone nel 1958), che presentano opere di svariate tecniche e dimensioni, in dialogo nello spazio di via del Portico d’Ottavia 7.
Mentre il primo procede con una grande libertà stilistica, ben visibile nella varietà delle tecniche e dei materiali utilizzati (fotografia, pittura, scultura) e nella loro commistione in una rappresentazione che tocca tutte le corde della tragicommedia della vita, dall’ironia fino all’epica, il lavoro di Kazumasa si pone, invece, in un ambito che predilige l’aspetto lirico e riflessivo del linguaggio artistico e le raffinate variazioni formali che il colore permette di ottenere, creando opere di grande impatto estetico.
Uno dei temi centrali del lavoro di Gusmaroli è il movimento, inteso non solo come spostamento fisico di corpi, ma anche come circolazione di energie immateriali.
Ciò è palesemente visibile nei “Vortici”, in cui vere e proprie flottiglie di barchette di carta disegnano rotte circolari e spiraliformi su tele monocromatiche, a ricordarci che il mondo è in movimento e con lui i suoi abitanti. Un’idea che l’artista rappresenta ancor meglio, quando alla tela sostituisce carte geografiche e posiziona le piccole imbarcazioni a lambire i confini di paesi e regioni del mondo.
Nella serie dei “Condomini” quegli stessi abitanti sono rappresentati da personaggi in miniatura, che spuntano da dietro piccole finestre ritagliate nella tela e si affacciano alla vita che scorre e nella quale c’è posto per tutti, buoni e cattivi.
Mentre qualche singolo individuo, a cui il mondo sta stretto, le stesse finestre le apre all’esterno, curioso di sapere cosa c’è fuori dal proprio “Uovo Mondo”.
Kazumasa, al contrario, nel realizzare le sue terrecotte, che rappresentano dei brani di vegetazione e appaiono come dei meravigliosi tappeti fioriti, ha un approccio fortemente sensuale. L’amore per la materia si percepisce dall’attrazione tattile che i “bassorilievi” dell’artista giapponese esercitano immediatamente sullo spettatore e la sensibilità coloristica si manifesta nell’utilizzo di una variegata ed elegante tavolozza.
Altra caratteristica del procedere di Kazumasa si individua nella modalità realizzativa delle opere. Si potrebbe dire che l’artista lavori ad un’unica grande infinita serie, in cui trovano posto le più disparate forme e dimensioni, i colori più vari, e le tipologie più diverse di soggetto; una sorta di poetica scansione delle diversità biologiche raccolte con raffinata meticolosità.
Opening: lunedì 5 maggio2007, ore 18.30
Ermanno Tedeschi Gallery
via del Portico D'Ottavia 7 Roma
Orari: Lun. 15.30-20.00, Mart.-Ven. 10.00-13.00 - 15.30-20.00
Sab.-Dom. su appuntamento