Padiglione d'Arte Contemporanea - PAC
Milano
via Palestro, 14
02 88446359 FAX 02 88446351
WEB
Norman Bluhm
dal 19/4/2000 al 25/5/2000
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Segnalato da

Patrizia De Micheli



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Norman Bluhm
James Harithas



 
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19/4/2000

Norman Bluhm

Padiglione d'Arte Contemporanea - PAC, Milano

Le opere su carta di Norman Bluhm, oltre a rivelare grande abilità nel disegno e nell’uso del colore, sono espressione di entusiasmo spirituale e di un appassionato tentativo di creare dipinti che trascendano l’esperienza ordinaria; insieme ai monumentali lavori a olio, quelli su carta sono da considerarsi tra le opere pittoriche più importanti dell’epoca moderna.


comunicato stampa

Le opere su carta di Norman Bluhm, oltre a rivelare grande abilità nel disegno e nell’uso del colore, sono espressione di entusiasmo spirituale e di un appassionato tentativo di creare dipinti che trascendano l’esperienza ordinaria; insieme ai monumentali lavori a olio, quelli su carta sono da considerarsi tra le opere pittoriche più importanti dell’epoca moderna.

Questa mostra mira a ricostruire lo sviluppo del concetto di immagine di Bluhm, pur con certe lacune cronologiche. Per alcuni anni Bluhm dipinse esclusivamente tele monumentali, in altri periodi lavorò per mesi di seguito alle opere su carta, che definiva "suitcase art", "opere da viaggio". Queste ultime e i disegni dal vero di modelli femminili gli servirono da ispirazione per molti dipinti importanti, ma i migliori lavori su carta sono opere d’arte pienamente realizzate e non semplici preparativi per i più grandi dipinti a olio.

La carriera artistica di Bluhm iniziò nel 1948 e proseguì fino alla morte, avvenuta nel 1999. Fin dai primi disegni e dai dipinti più piccoli, dagli studi di nudo e dai paesaggi astratti sono evidenti gli elementi essenziali del suo approccio artistico. La linea incisiva e le composizioni aperte riflettono un’intelligenza inquieta e curiosa e un cuore aperto. In tutte le opere emerge prepotentemente la passione, espressa dalla potenza delle combinazioni di colore e dalla forza del tratto lineare, ma al contempo le linee sottili e gli acquarelli esprimono tenerezza e finezza. Come Peter Paul Rubens, da lui molto ammirato, Bluhm preferiva modelle formose, di corporatura robusta, e di conseguenza tutte le sue opere, comprese quelle su carta, contengono grandi figure astratte derivate dallo studio della forma femminile.
La natura è sempre stata una fonte insostituibile nell’ispirazione di Bluhm, che amava i boschi del New England e il paesaggio sconfinato del Texas: ricordo come, durante un tramonto nell’immenso deserto texano, mentre guardavamo un bosco di ginepro, osservò: "Ora capisco l’accordo del verde con il viola." La sua padronanza del colore e un grandissimo senso del paesaggio emergono con evidenza nelle opere su carta.
Bluhm si trasferì da Parigi a New York nel 1956, pochi anni dopo la nascita dell’espressionismo astratto. Dipingeva già tele astratte e assorbì rapidamente le idee spaziali di Jackson Pollock. L’uso del cavalletto nella pittura astratta da parte di Willem de Kooning influenzò in modo decisivo l’arte del decennio in quanto ben pochi artisti avevano il talento o l’ambizione necessari per dipingere con il formato espanso introdotto da Jackson Pollock. Toccò a Bluhm, che probabilmente se ne autoincaricò, il compito di portare la pittura espressionista astratta al livello successivo, cioè a espanderne il formato e ampliarne l’articolazione in termini di libertà personale e di passione spirituale. Le opere su carta contengono molti elementi essenziali del concetto di immagine di Bluhm rispetto alla pittura. Col passare del tempo Bluhm studiò l’arte religiosa tradizionale europea, orientale e mediorientale. Come Cézanne desiderava creare dipinti che emulassero i maestri del passato e contemporaneamente aprissero nuove prospettive all’arte del futuro.
Per natura Bluhm era un combattente, amante del rischio e, prima di diventare artista, era stato pilota di caccia.
Intensificò il contenuto spirituale della sua pittura perfezionando la propria tecnica e scegliendo di vivere una vita da artista aliena da qualsiasi compromesso. A modo suo fu un cane sciolto non meno di Jackson Pollock e Willem de Kooning e, invecchiando, diventò sempre più indipendente. Le mode del mondo artistico non lo interessavano affatto; preferiva concentrarsi sulle priorità estetiche, e i suoi dipinti su tela e su carta esprimono esultanza e unità spirituale. Nei rapporti personali fu sempre diretto e profondamente onesto: un suo intimo amico, il grande Salvatore Scarpitta, disse una volta che, a New York, Bluhm era l’unica persona di cui avesse piena fiducia.
I dipinti di Bluhm comunicano un senso di immediatezza fondamentale nell’approccio all’espressionismo astratto e testimoniano un rapporto intimo fra l’erotico e lo spirituale in virtù della loro intensità orgiastica e della profondità con cui esprimono emozioni spirituali. Il contributo di queste opere alla storia dell’arte è profondamente umano e originale e manterrà inalterata la propria importanza per le generazioni future.

a cura di James Harithas

orari 09.30 - 18.30 (chiusura cassa h. 18.00) chiusura Lunedì
prezzi biglietti:
Lit. 10.000 intero (Euro 5.16), Lit. 5000 (Euro 2.58) studenti e aventi diritto Lit. 3000 (Euro 1.54) scolaresche e gruppi (sup.15 persone)
catalogo Mazzotta

ufficio stampa Patrizia De Micheli (A.M.I.C.I.), Tel. 02/ 875483 Fax. 02/866795

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