La serie di fotografie mostra sculture antropomorfe, sostenute da imponenti basi metalliche e posate su tetti parigini. I punti di vista non ricercano l'illusione e lasciano apparire alcuni dettagli contemporanei, presentando tuttavia una Parigi 'capitale del XIX secolo', che si apre su ferrovie ed edifici industriali.
Lo Studio Guenzani presenta nella sede di via Eustachi 10 una nuova serie di fotografie di Giuseppe
Gabellone.
La serie di 7 fotografie in mostra è stata realizzata da Gabellone a Parigi e nei suoi dintorni, tra l’inizio del
2007 e la prima metà del 2008.
Questi lavori, insieme ad alcune nuove sculture e un gruppo di opere precedenti, andrà in mostra al
Domaine de Kerguéhennec, Centre Art Contemporain di Bignan, (Francia), in occasione della personale
dell’artista che inaugurerà il 28 giugno prossimo.
"La serie di fotografie mostra sculture antropomorfe, sostenute da imponenti basi metalliche (…) e posate
su tetti parigini.
I punti di vista non ricercano l'illusione e lasciano apparire alcuni dettagli contemporanei, presentando
tuttavia una Parigi "capitale del XIX secolo", che si apre su ferrovie e edifici industriali.
Quanto alle sculture, esse appaiono figure indefinibili, corrose dalla ruggine, erose ed arrotondate dal
tempo. Una di loro ha la gamba sollevata in una manifestazione di volontà bellicosa e sembra compiere
uno sforzo doloroso, evocando il ricordo della famosa scultura futurista di Boccioni "Forme uniche nella
continuità dello spazio", del 1913. (...) Altre sculture richiamano modelli dell'Art Nouveau ma ricordano
anche le veneri preistoriche.
Si tratta allora di iconoclastia post-moderna che poco si cura della cronologia e della storia? Oppure di un
sincretismo post-storico che accumula i vari periodi come se si trattasse di molluschi su una roccia?
Non sembra che Gabellone voglia produrre un commento sulla storia delle forme o l’abbandono delle loro
ideologie ma che lavori piuttosto sulla loro memoria, la loro persistenza deformata dal ricordo e di
conseguenza l'impossibilità della loro presenza qui e ora ma sempre e comunque altrove.
La modernità di un artista come Boccioni assume qui le sembianze di vestigia archeologiche ricoperte e
imprigionate dalla crosta lavica di Ercolano e Pompei."
Estratto dal testo “Unique Forms of Continuity in Time” di François Piron, pubblicato nel catalogo
monografico di Giuseppe Gabellone realizzato in occasione della mostra al Domaine de Kerguéhennec.
Giuseppe Gabellone è nato a Brindisi nel 1973. Vive e lavora a Parigi.
Studio Guenzani
via Eustachi 10, Milano
Orari giugno: dal martedì al sabato, dalle 15 alle 19.30.
Orari luglio: dal martedì al venerdì, dalle 15 alle 19.30
Mattina su appuntamento