Ufficio stampa Associazione XXVII
L'artista presenta una selezione delle opere realizzate negli ultimi tre anni. Una trentina di brani pittorici per raccontare la profondita' creativa e la sensibilita' inquieta di un artista 'errante', costantemente alla ricerca di un approdo nuovo e di una sperimentazione inedita.
Dopo prestigiose mostre in Italia e soprattutto all’estero,
Fabbriano ritorna presentando una selezione delle opere
realizzate negli ultimi tre anni.
Una trentina di brani pittorici per raccontare la profondità
creativa e la sensibilità inquieta di un artista “errante”,
costantemente alla ricerca di un approdo nuovo, di una
sperimentazione inedita, di un’arte capace sempre più di
emozionare.
La mostra è promossa dall’Assessorato alle Politiche e
alle Istituzioni Culturali del Comune di Ferrara, dalla
Circoscrizione Giardino Arianuova Doro e dai Musei
Civici d’Arte Antica ed è organizzata in collaborazione con
l’Associazione Culturale XXVII, che due anni fa ha curato la
personale In Fieri di Fabbriano a Mantova, nello splendido
Palazzo della Ragione.
Il titolo dato all’esposizione ferrarese, Trasmutazioni
liriche, individua lo stato del continuo divenire alchemico,
del trasmutare da uno stadio pittorico all’altro, da una tensione
informale che spinge la pennellata a farsi impastata, gestuale,
irruenta ad una pacificata resa figurativa che indugia sulla
narrazione del particolare, dell’attimo nel quale il soggetto
sembra trarre pace dalla tensione del segno. L’oscillazione
non è solo formale ma anche iconografica: da brani figurativi
estrapolati dalla algida classicità greca piuttosto che dalla
purezza neoclassica a magmatiche liquefazioni cromatiche
che volgono lo sguardo all’esperienza aniconica informale.
Nell’armonico fluttuare di differenti polarità segniche e
semantiche permane costante una forte vocazione lirica,
declinata nelle mille e più sfaccettature della vita.
Fabbriano ha solcato mezzo secolo di arte sostenuto dallo
stesso entusiasmo e dall’inalterata fiducia che il terreno
dell’espressione artistica sia ancora degno di un’esplorazione se
non pionieristica almeno sincera. Mosso fin dagli esordi da un
inquieto peregrinare culturale ed esistenziale ha attraversato
temperie differenti, gruppi artistici diversi ma affini al suo
profondo sentire, animato da una costante coerente esigenza
di accrescimento e confronto. Pur frequentando negli anni
Sessanta gruppi quali l’Actionem Aktionismus – insieme ad
artisti quali Günter Brus, Arnulf Rainer, Ludwig Attersee – e il
Gruppo Sintesis Informale con Carlos Mensa, Rafael Canogar,
Luis Feito non ha rinnegato la matrice classica di provenienza.
Allo sguardo, mai pago, agli scenari internazionali ha sempre
contrapposto, in sinergica dualità, un forte attaccamento alle
proprie origini italiane. Alle quali ritorna con mostre di rilievo
come quella del 1977, al Centro Attività Visive del Palazzo dei
Diamanti di Ferrara – in cui esporrà nuovamente negli anni
successivi –, quella del 1978 all’Accademia dei Concordi di
Rovigo e a seguire le personali a Palazzo Barberini a Roma
(1984), Palazzi Pacucci a Grosseto e Guasco ad Alessandria
(1985), oltre a Palazzo Lanfranchi a Pisa. Nel 1974 è inserito
nell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale
di Venezia.
Un decennio più tardi gli viene assegnato il
prestigioso XIII Premio Joan Mirò di Barcellona e nello stesso
anno espone al Centro Internazionale d’Arte Contemporanea
di Parigi. In tutti questi anni sue mostre si succedono in vari
centri espositivi: da Varsavia a Bucarest, a Ginevra, a Monaco,
Francoforte, a Sarajevo, Belgrado, Skoplie e a Montecarlo.
E ancora: Mosca, Krasnodar, Tokyo, Barcellona, Parigi, Los
Angeles oltre alle rassegne a Chicago, New York e Granada. Nel
1989 gli viene consegnato il Premio Guercino d’Oro dalla città
di Cento. Riceve nel 1991 la Medaglia d’Oro per l’arte da Città
del Messico, tre anni dopo il Premio Italia per le Arti Visive a
Firenze e il Premio Viviani a Pisa, città che gli conferisce nel
2003 il Premio Nazionale per l’Arte
Inaugurazione 27 giugno 2008 alle 19
Casa dell’Ariosto
Via L. Ariosto, 67 Ferrara
Orario: feriali dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; festivi dalle 10 alle 13.
Ingresso libero