Nell'ambito di Forme del corpo, a cura di Pietro Gagliano', "Vivido, performance" progetto site specific di Luisa Cortesi e "Josephine", performance di Daniela De Lorenzo con Ramona Caia. La rassegna d'arte e video e' realizzata dal Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Il contenitore video di danza contemporanea e' attivo tutti i giorni parallelamente alle proiezioni principali.
LE FORME DEL CORPO
PROGETTO A CURA DI PIETRO GAGLIANÒ
Rassegna realizzata dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato
OPERE DI
Daniela De Lorenzo, Loredana Longo e Giuliana Lo Porto, Greta Matteucci, Marzia Migliora, Robert Pettena, Letizia Renzini
Quando, nel 1958, Wolf Vostell inserisce un televisore in uno dei suoi compositi Dé-coll/ages viene steso il primo atto di una relazione tra il mezzo del video e la sensibilità degli artisti che in quegli anni, in Europa e negli Stati Uniti, portavano al capolinea della sperimentazione il lessico legato all’espressione pittorica.
In principio, dunque, fu il monitor.
All’interno e intorno a questo contenitore si dispiegano, come altrettante cosmogonie, le possibilità di un nuovo linguaggio che conduce a forma estetica la tecnologia, la sua applicazione e, ancora, la sua alterazione.
Contestualmente il gesto tersicoreo si definisce, per necessità, come un atto volontario di invenzione dello spazio; il luogo architettonico (al chiuso di calce, mattoni e cemento, oppure en plein air) non è solo il contenitore, o la scena, o la piattaforma su cui si muove il danzatore, ma è un interlocutore, un deuteragonista. Insieme, il corpo e lo spazio, trovano ulteriore sponda di confronto nell’interazione con il linguaggio video. Da questi assunti nasce l’evidenza di una relazione in continuo mutamento che nel proprio multilinguismo in grado di raccontare il processo di questa conoscenza reciproca.
Gli assetti della forma, i singoli fonemi dei diversi alfabeti (della danza, dell’arte) sono interscambiabili: a volte si somigliano, a volte sono addirittura identici. Gli esiti di una fucina e dell’altra ritrovano, così, parentele germinate sulla base di informazioni genetiche prossime tra loro. Nel rapporto tra video arte e video danza la contaminazione è quanto mai verificabile, e si articola in debiti linguistici e relazioni inestricabili. E qui, nell’arena di questo confronto, affinando gli utensili concettuali della disamina, la paternità dei linguaggi è individuabile con minore certezza.
Luisa Cortesi
Vivido, performance, progetto site specific
Luisa Cortesi pensa al corpo che pensa a se stesso. Ogni sua creazione risulta dalla metabolizzazione di teorie e pratiche della danza contemporanea che lasciano il passo all’indagine solipsistica, svincolata da qualsiasi schema. Abbandonando l’invitabile artificiosità della coreografia, Cortesi lascia che il suo corpo segua leggi fisiche, o istintuali o (letteralmente) animali. Il peso stesso delle ossa, il rapporto con lo spazio, con i confini, con l’aria, sono i principali strumenti di interpretazione del movimento. Da qui nasce un linguaggio personalissimo e inedito, un nuovo catalogo di possibilità motorie che tralascia con facilità qualsiasi debito verso la visualità contemporanea, la danza e le speciose eziologie, per tornare alla centralità del corpo come fisicità apodittica.
Daniela De Lorenzo
Dammi il tempo!, video, colore, durata variabile, 2006, courtesy Enrico Fornello, Prato
Joséphine, performance, con Ramona Caia, progetto site specific
Daniela De Lorenzo ha sempre cercato forme intertestuali della fisicità, proposte come alternative, ora trasfigurali ora metamorfiche, del proprio corpo. Le repliche che nelle sculture in feltro riproducono e alterano le proporzioni, lanciano attorno a sé un’idea di movimento che raccoglie lo slancio e la preparazione, coagulandolo con la promessa della continuazione del gesto. I feltri sono come dei frame che però non contemplano nessuna staticità e dichiarano, invece, la proiezione del movimento. Quando l’attenzione si incentra su un altro corpo (quasi oggettivizzato), quello straordinariamente plastico e flessibile di una danzatrice, ritratto e moltiplicato attraverso semplici tecnologie, è solo lo strumento a cambiare, mentre la visione si matura ripetendosi nel paradosso della proliferazione, tra l’ariosità dell’atto e la sua ossessiva concentrazione nel tentativo di pervenire alla sintesi
MARTEDÌ 22 LUGLIO 2008 ORE 22
PERFORMANCE
Daniela De Lorenzo, con Ramona Caia
Luisa Cortesi
La mostra prosegue fino al 3 agosto
Video box – contenitore video di danza contemporanea – tutti i giorni parallelamente alle proiezioni principali
IN COLLABORAZIONE CON FABBRICA EUROPA > ROMA EUROPA FESTIVAL > TEATRO STUDIO DI SCANDICCI
Info: Consiglio di Quartiere 4 - Commissione Cultura, tel. 055 2767113-135
Limonaia di Villa Strozzi
Via Pisana 77, Firenze
Tutti i giorni ore 19-24
Ingresso libero