Palazzo Salmatoris
Cherasco (CN)
via Vittorio Emanuele II, 29
0172 427050 FAX 0172 427055
WEB
Luigi Spazzapan
dal 25/7/2008 al 27/9/2008
sab e dom 9,30 - 12,30 e 15 - 19
0172 427050
WEB
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Culturando Insieme




 
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25/7/2008

Luigi Spazzapan

Palazzo Salmatoris, Cherasco (CN)

Dalla quotidianita' al fantastico. La mostra si propone di rendere il ritratto artistico della maturita' pittorica dell'autore di origine slovena, formatosi in un mabiente mitteleuropeo e a contatto con il Movimento Futurista Giuliano. A cura di Cinzia Tesio e Luca Barsi.


comunicato stampa

A cura di: Cinzia Tesio e Luca Barsi
Coordinamento artistico: Licia Innocenti

Si inaugura, negli splendidi saloni di Palazzo Salmatoris di Cherasco, già noto ormai da anni ai cultori ed agli appassionati d’arte, una nuova importante rassegna dal titolo: “Luigi Spazzapan dalla quotidianità al fantastico”. La mostra si prefigura di dare il ritratto artistico della maturità pittorica di un autore che, di origine slovena (Gradisca d'Isonzo 1889 -Torino1958), si ritrova catapultato nel 1928 nella Città della Mole, considerata dallo stesso Spazzapan una realtà autoreferenziale ed a lui poco consona. La sua formazione avviene comunque all’interno del Movimento Futurista Giuliano e, in seguito, nell’ambito del nascente razionalismo che lo conduce appunto, nel 1928, ad accettare la collaborazione per il Padiglione della Chimica all'Esposizione di Architettura torinese in occasione del decennale della Vittoria. Spazzapan proviene da un ambiente mitteleuropeo, da un crocevia di culture (latina, slava e austriaca) ma, nonostante questa grande prerogativa, alla fine il lavoro non gli viene assegnato a causa dell'attività anarchica del fratello.

L’artista decide comunque di restare a Torino, ai margini del cenacolo casoratiano, e qui viene avvicinato da critici come Lionello Venturi ed Edoardo Persico, oltre che dagli amici del Gruppo dei Sei, grazie soprattutto alle sue splendide chine e lavis all’inchiostro o al nero di seppia di cui la mostra presenta diverse varianti. Sono anni in cui collabora anche con la "Gazzetta del Popolo" e comincia a ritrarre la città che lo "ospita"e i suoi dintorni, con tratti rapidi e nervosi come bene dimostra in rassegna il quadro “Paesaggio torinese”. Nel 1945, tornato nello studio del Capoluogo piemontese dopo essersi rifugiato a Pinerolo, trova i pochi resti di un incendio devastante, che risale al 1943, e che ha ridotto in cenere migliaia di suoi lavori. Comincia allora una nuova fase, quella su cui si incentra l’evento cheraschese, caratterizzata da una rinnovata volontà di agire sul territorio e di adoperarsi, oltre che in pittura, anche nella tecnica dell’arazzo come “Pittura murale”.

Negli ultimi anni, dopo quasi un trentennio di ricerca, e preso da un impeto di ritrosia nei confronti dell'ambiente torinese, sviluppa la sua poetica al limite fra astrazione e figurazione, inaugurando le figure misticheggianti dei Santoni e degli Eremiti, che richiamano alla mente quelle di El Greco, evidente in “Santoni con colombe”, e intensificando la ricerca informale, qui rappresentata dall’olio “Fiori e specchio”, tanto che Michel Tapié accosterà il suo lavoro a nomi quali Mark Tobey e Clyfford Still. Dal 1950, invitato alla Biennale di Venezia (come già nel 1936) , alla Quadriennale di Roma e alla Biennale di San Paolo conclude una parabola artistica svoltasi sotto la cappa costante dello sradicamento, sotto il segno di una crescente insofferenza verso un senso di sofferta appartenenza ad un ambiente che si rivela una mera forma di circolo chiuso. Quella sofferenza, ma anche quella grande capacità di trarne i motivi più lirici, che tutta la mostra disvela in omaggio anche ai cinquant’anni dalla scomparsa.

Ente promotore: Città di Cherasco
Con il patrocinio di: Regione Piemonte, Provincia di Cuneo.
Assicurazioni: Milano Assicurazioni – Bra (CN)

Inaugurazione 26 luglio 2008

Palazzo Salmatoris
via Vittorio Emanuele II, 29 - Cherasco (CN)
Orari: Sabato e domenica: 9,30 - 12,30 e 15 - 19; Da martedì a venerdì: 15,30 - 19

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