Frammenti. Personale dell'artista che espone opere sia pittoriche che scultoree realizzate appositamente ispirandosi ai suggestivi minerali raccolti nella collezione del museo.
“FRAMMENTI”è il titolo dell’ultima mostra dell’artista Stefania Sabatino che s’inaugurerà martedì 16 settembre alle ore 19,30 presso le sale del Museo Mineralogico Campano di Vico Equense, dove l’artista esporrà delle opere sia pittoriche che scultoree realizzate appositamente ispirandosi ai suggestivi minerali raccolti nella collezione del museo.
Il Museo magistralmente gestito dal direttore Umberto Cementano, prosegue così il dialogo da tempo intrapreso con il mondo dell’arte, peraltro già evidenziato negli ultimi anni anche da rari reperti litici dove gli uomini primitivi hanno testimoniato la loro evoluzione intellettuale. Ora, come nuova ed interessante tappa di questo fil rouge con l’arte, il Museo ha aperto le sue sale alle tele ed alle sculture di Stefania Sabatino che in esse ha profuso tutta la sua energia di ricerca già esternata in altre prestigiose rassegne nazionali ed in particolare nel comprensorio vesuviano.
“Stefania Sabatino nelle sue opere pittoriche con forme femminili sinuose ed allo stesso tempo vitali ci rammenta, anche nella scelta dei titoli dei dipinti, il nostro indissolubile rapporto con la materia, in primis con l’acqua ed il fuoco. Il blu di alcune tele, racchiuso in conturbanti espressioni anatomiche, può essere letto come efflusso di acqua che assume il suo ruolo di linfa vitale per la nostra esistenza. Lo stesso si può dire delle varie tonalità di rosso che nei frammenti di corpi femminili richiamano i flussi magmatici o i più delicati rosa e viola che si associano alle calde tonalità delle rodocrositi e delle fluoriti esposte nel Museo.
Non possiamo poi sottacere lo stretto rapporto, quasi carnale, che l’artista instaura con la terra. Ecco raffigurato il calpestio dell’erba a piedi scalzi, la ricerca di energia che risalga dal sottosuolo e si insinui nel corpo umano attraverso i sottili fili della fibra vegetale, e la mano che si protende dalla roccia fluorescente, metafora di un ritorno nel magma primigenio da cui derivano gli elementi chimici di cui tutti siamo composti.
Infine, il rapporto con la “nostra terra”, il tufo, che richiama alla mente il Vesuvio e gli altri vulcani dell’area flegrea, che in un artistico totem Stefania Sabatino trasforma e modella in una serie di mani protese in un’affannosa e contorta risalita verso l’alto, analoga al tragitto del fluido magmatico che si fa spazio nella roccia e che come esso alla fine esplode con stupefante vitalità”
Inaugurazione martedì 16 settembre alle ore 19,30
Museo Mineralogico Campano
Via San Ciro 2, Vico Equense
dal 16 settembre al 31 ottobre
dal martedì al sabato dalle 9,00-13,00 e dalle 17,00-20,00
domenica e festivi dalle 9,00-13,00
mentre il lunedì è chiusa.