La vita e' colore. L'artista propone una selezione di opere pittoriche che hanno tutte come filo conduttore il colore blu e l'essere popolate da forme immaginarie.
“La vita è colore” è il leit motiv dell’artista Varrè che presenta alla Galleria d’Arte 18 una selezione di sue opere che hanno tutte come filo conduttore il colore Blu. Ma, per Varrè, l’atto creativo non è finalizzato alla soddisfazione visibile delle piacevolezze cromatiche delle forme immaginarie, ma è ciò che rimane del nostro pensare la realtà, del nostro interagire con essa, del nostro stato di solitudine nell’epoca della dilagante massificazione e globalizzazione delle identità culturali e morali.
L’artista Varré è consapevole della rapida mutevolezza della realtà in rapporto al modo interiore e di conseguenza cerca nella pittura e nell’uso materico che ne fa di essa, una risposta non di adeguata rassegnazione, ma di critiche elaborazioni tese a rendere problematico ed enigmatico il concetto di sé, il doppio che vive in noi, il senso di libertà come rottura di ogni legame convenzionale e di passivo condizionamento.
Le opere “blu” di velato richiamo alle esperienze pittoriche di Picasso, rappresentano il mondo della sperimentazione, della incertezza, della solitudine, della tentare una definizione di sé. Sono le opere che ci presentano la segmentazione dell’uomo, il suo sentirsi sezionato, il suo stato di deprivazione: l’uomo senza identità.
Il “blu” come il colore della melanconia, dell’abbandono, della pura riflessione di uno stato di cose che non cambia. Il colore “blu” che si identifica nella parola chiave: “l’essere e il suo doppio”. I colori “rosso” e “giallo” sono le aperture verso l’avvenire: non più il tentativo di disegnare sagome umane in cerca di compensazioni interpretative, ma la caratterizzazione di un gioco di liberazione organizzato secondo lo stile dell’astrattismo pittorico (di stampo kandinskijano).
Le opere di Varrè non sono quadri di richiamo estetico, non hanno una funzione di sollecitare forti sensazioni, sono, invece, piccoli ideogrammi, scritture di pensieri che stimolano una partecipazione non convenzionale con chi guarda, con l’interesse di scoprire e di valutare nuovi materiali simbolici di universi psicologici evanescenti ed indeterminati.
[estratti dal testo critico del Prof. Franchino Falsetti]
Inaugurazione: mercoledì 11 febbraio ore 18
Galleria d'Arte 18
via S.Felice 18 - Bologna
Orari:dal martedì al venerdì: 10.00 - 19.00; il sabato 15.00 - 19.00. Il lunedì la Galleria è chiusa.
Ingresso libero