Giovanni Campus, Paolo Minoli. L'esposizione e' un'occasione per testimoniare il percorso creativo dei due artisti, le assonanze e i rapporti che intercorrono tra loro, attraverso la presentazione di una ventina di opere. Le loro poetiche hanno in comune tratti fondanti inequivocabili, a partire anzitutto da un lucido substrato concettuale quale humus immaginativo su cui si basano le loro metafore visuali.
Negli spazi espositivi di Annotazioni d’Arte in collaborazione con
CASAPERLARTE Fondazione Paolo Minoli, viene presentata al pubblico una nuova
mostra che propone una selezione di lavori dei due maestri Giovanni Campus e
Paolo Minoli.
Direzione artistica: Riccardo Zelatore
Contributi critici: Carlo Pirovano
L'esposizione, aperta fino al 10 aprile, sarà l'occasione per testimoniarne
il percorso artistico, le assonanze e i rapporti, attraverso una ventina di
opere, che nell’intento degli organizzatori, si auspica rendano il progetto
singolare sia per la critica che per il pubblico interessato a questa
particolare ricerca aniconica.
Ben oltre le motivazioni costanti di una consuetudine amicale che col tempo
doveva diventare vera e propria empatia, profonda, complice e solidale
nonostante l’indubbia ruvidezza dei caratteri, la rivisitazione simmetrica
dell’opera di Minoli e di Campus, sul diagramma lungo della loro attività
matura, evidenzia tangenze significative che travalicano decisamente le
risultanze figurali pure e semplici.
Le quali - è di immediata percezione – prescindono rigorosamente da ogni
riporto mimetico, da ogni eco naturalistica o materica; ma nello stesso
tempo vogliono operare la definizione dell’immagine come fenomeno,
concretamente compiuto nello spazio e concluso nel tempo.
Pur sviluppando stimoli immaginativi diversamente motivati già all’origine e
via via modulati verso esiti notevolmente diversificati, le poetiche dei due
artisti hanno in comune tratti fondanti inequivocabili, a partire anzitutto
da un lucido substrato concettuale quale humus immaginativo su cui si basano
le metafore visuali in cui si configurano le sollecitazioni esistenziali,
registrate non in modi deterministici e necessitanti, bensì secondo
disponibilità dinamica corrispondente alla complessità dell’esperienza
sensibile; in indefettibili processi analitici sigillati poi, in misure ed
armonie che avvalorano le intuizioni poetiche.
Questa verifica insieme teorica ed empirica della sperimentazione figurale,
proprio nel suo farsi temporale tangibile in termini sensoriali, è tratto
qualificante del linguaggio espressivo tanto in Minoli quanto in Campus, al
punto che proprio il processo specifico del definirsi dell’immagine nella
sua scansione dinamica attiva e nella oggettivazione segnica è l’essenza
stessa dell’invenzione poetica, non mera approssimazione propedeutica,
strumentale; in Campus ciò si esplicita come diramata evidenziazione e
precisazione di strutture in movimento, in Minoli come tracciato vibrante
delle potenzialità intrinseche del colore in sequenze che originano da
postulati scientifici per modularsi in variazioni musicali.
Immagine: Paolo Minoli
La mostra è accompagnata da una pubblicazione in edizione limitata che
ripropone le opere esposte con introduzione critica di Carlo Pirovano.
Inaugurazione: Mercoledi 25 febbraio 2009 ore 18
Annotazioni d'Arte
via degli Elemosinieri, 5 - Milano
Orario: tutti i giorni, lunedi, sabato e festivi esclusi 16:00-19:30
Ingresso libero