Weber & Weber
Torino
via S. Tommaso, 7 (Primo piano)
011 19500694 FAX
WEB
In vivo / In vitro
dal 25/2/2009 al 17/4/2009
mar-sab 16-19.30

Segnalato da

Carlomaria Weber



approfondimenti

Bruno Lucca
Daniele Monarca



 
calendario eventi  :: 




25/2/2009

In vivo / In vitro

Weber & Weber, Torino

Bruno Lucca si avvicina all'immagine pittorica manipolando gli elementi che la compongono - olio di lino, tessuto e pastello - e ne osserva il divenire. Per questa mostra Daniele Monarca ha invece selezionato tre serie di quadri, tre soggetti differenti, estrapolandone dei campioni.


comunicato stampa

In vivo con riferimento a esperimenti, a osservazioni, che avvengono in un organismo o su cellule viventi. In vitro con riferimento a processo biologico, che avviene in provetta, eseguito in laboratorio.

La definizione che un qualsiasi dizionario da del titolo di questa mostra ne svela anche il contenuto e la natura: due artisti, Bruno Lucca e Daniele Monarca, presentano alla galleria Weber & Weber di Torino il loro recente lavoro; sono entrambi pittori, vivono a Vicenza, sono amici e condividono da diversi anni lo stesso studio, tuttavia le similitudini si fermano qui: il loro approccio all’arte, la pratica pittorica, gli esiti formali e poetici della loro ricerca sono invece molto diversi, se non opposti. Bruno Lucca - alla sua quarta mostra alla galleria Weber & Weber - presenta una nuova serie di quadri per i quali riprende la tecnica (olio di lino steso puro su tessuti colorati) che ha sviluppato negli anni recenti e che ormai domina con sapienza e precisione millimetrica ma approfondendone ancora i metodi per portarla a un nuovo livello di elaborazione.

Lucca dipinge dei fiori con la cura e la competenza di un illustratore botanico del XIX secolo, Calle, Iris, Tulipani - ad un occhio esperto i profili risultano immediatamente riconoscibili; traccia i contorni dei fiori con tratti sicuri e morbidi di pastello bianco sul tessuto colorato, blu, bordeaux, grigio, sul quale ha steso l’olio di lino puro. Una volta essiccato, l’olio - che ha imbevuto la tela - cristallizza trasformando la stoffa in una superficie che assorbe e riflette la luce in un modo del tutto particolare, ne muta la consistenza modificandone, si potrebbe dire a livello cellulare, la trama. L’artista sceglie però, con un’attentissima calibrazione, di far risaltare delle zone evitando semplicemente di dipingerle; questi brevi tratti di tessuto non trattato creano delle isole di luce e di calore che si aprono spandendosi nel cuore dell’immagine: macchie luminescenti che si schiudono alla vista con un sorprendente effetto di contrazione.

Bruno Lucca si avvicina all’immagine manipolando con estremo rispetto e sensibilità gli elementi che la compongono - olio di lino, tessuto e pastello - e ne osserva il divenire senza forzarne gli esiti, come uno sperimentatore che cerca in vivo, dentro alla materia vivente, partecipando all’evento che esamina senza violenza e presunzione, le risposte alle proprie domande. Di segno molto diverso è il lavoro presentato da Daniele Monarca: tutti i quadri hanno lo stesso formato - 50x50 cm, una misura standard - e tutti fanno parte di un più esteso progetto composto da dieci serie di quadri, ognuna di queste composta a sua volta di dieci pezzi.

Per questa mostra Monarca ha selezionato tre serie, tre soggetti differenti estrapolandone dei campioni; i quadri di ogni serie, per quanto formalmente e tecnicamente diversi (olio su faesite, ricamo su straccio o vernice e acrilico su MDF) condividono tutti un identico approccio operativo: due elementi, ma di natura opposta, sono immessi nell’immagine trovandosi così a confliggere.
L’artista osserva lo svolgersi di quest’urto come un biologo osserva, nel chiuso del suo laboratorio, dei campioni svilupparsi in vitro: la morbida trama di un segno ricamato che si dipana tra le macchie di uno straccio, oppure i cerchi bianchi che si celano in informi nuvole di pigmento bianco o le campiture di colore diligentemente dipinte e altrettanto diligentemente (ostinatamente? ossessivamente?) asportate e, nel conflitto generato da questi segni contrastanti, cercare, con sguardo forse freddo ma comunque impassibile, una possibile forma di necessità e bellezza. Ecco quindi che se Lucca opera con partecipazione e dolcezza su di una materia pittorica che germina e muta e vive sotto le sue stesse dita, Monarca sceglie di osservare i suoi piccoli ma furiosi combattimenti nel chiuso delle sue strutture standard, delle sue numerazioni: un addetto in camice bianco che classifica e compila i risultati di una batteria test.

Weber & Weber
Via S. Tommaso, 7 - Torino
Da martedì a sabato, 16.00-19.30
ingresso libero

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