Lo spettacolo sulla vita e l'opera del grande maestro della pittura Michelangelo Merisi detto "Caravaggio" è stato scritto da Enzo Cecchi (che ne cura anche la regia) per Marco Zappalaglio. In scena il Caravaggio ritratto negli ultimi giorni della sua vita
PICCOLO PARALLELO lunedi 25 marzo presenta lo spettacolo "Caravaggio...i furori" presso il Drama Teater di Lubiana (Slovenia)
Dopo tutte le più grandi città italiane, dopo Londra, Stoccolma,
Bruxelles, Salonicco, Malta,
su invito dell'Ambasciata Italiana e dell'Istituto Italiano di Cultura
di Lubiana la Compagnia PICCOLO PARALLELO lunedi 25 marzo presenterÃ
lo spettacolo CARAVAGGIO...I FURORI presso il DRAMA TEATER di LUBIANA
(SLOVENIA), massima istituzione culturale della nazione. Lo spettacolo
è una ulteriore tappa del successo che lo spettacolo stà riscuotendo
ormai da cinque anni in tutta Europa dopo aver vinto nel 1996 il Premio
Vetrine E.T.I.
Lo spettacolo sulla vita e l'opera del grande maestro della pittura
Michelangelo Merisi detto "Caravaggio" è stato scritto da Enzo Cecchi
(che ne cura anche la regia) per Marco Zappalaglio. In scena il
Caravaggio ritratto negli ultimi giorni della sua vita. Cosi ne parla il
regista ENZO G. CECCHI:
Per costruire lo spettacolo sono partito dalla visione dei suoi quadri
confrontando mie idee ed ipotesi con i tanti studi di Roberto Longhi,
Mia Cinotti, Mina Gregori, Maurizio Calvesi e il film di Derek Jarman.
Nella ricerca storica sulla vita del CARAVAGGIO vi sono alcuni vuoti in
parte riempibili con deduzioni e ipotesi. Uno di questi vuoti, forse il
più grande, riguarda gli ultimi mesi del suo soggiorno napoletano,
l'imbarco per Porto Ercole e la sua morte. Una mia ipotesi è che
CARAVAGGIO fosse segregato a Napoli per essere protetto dai sicari che
già lo avevano aggredito e lo volevano morto, ma anche per essere
usato come ostaggio per eventuali baratti e altre speculazioni. Il
nostro CARAVAGGIO segregato a Napoli e poi morente a Porto Ercole è un
uomo ferito e stanco, consapevole di essere ormai ingombrante come
persona e come artista, consapevole di essere "parte infetta" da
eliminare ...I FURORI come la fretta di vivere e di dipingere, come gli
eroici furori di Giordano Bruno, come i grandi cambiamenti che con il
nuovo mondo attraversavano la vita sociale politica e religiosa di
quell'epoca ... I FURORI come la consapevolezza della propria
rivoluzionarietà e diversità artistica, consapevolezza del proprio
tempo e del proprio destino ...I FURORI come l'assioma che abbiamo
utilizzato come nostro punto di partenza per far vivere il nostro
CARAVAGGIO: il "carattere" bergamasco ancor più che lombardo che
accompagna tutta la vita personale ed artistica del pittore. Nello
spettacolo ho perlopiù utilizzato brani da "Rappresentazione di anima
e corpo" di Emilio De Cavalieri (la cui formula del "recitar cantando"
ha avuto a mio avviso diverse influenze sulla pittura del CARAVAGGIO) e
madrigali di Lassus e Arcadelt conosciuti e cantati a Roma i cui
spartiti compaiono dipinti nei ritratti dei vari musici e suonatori"
Enzo G. Cecchi
Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO (Sett. 1571 - lug. 1610) è un
pittore la cui vita e opere sono state vissute in maniera contrastante
attraverso i secoli, le direttive artistiche, le sensibilità e i
codici morali. Con il '900 è iniziata la sua grande riscoperta e
rivalutazione. Si è compreso fino in fondo la rivoluzionarietà della
sua opera, l'uso dei modelli, del colore e della luce. Si è cercato di
rileggere in maniera diversa la sua vita rivedendola alla luce di un
particolare ambiente e periodo storico. Nonostante ciò rimane il
fascino nei confronti di quest'uomo e lo stordimento ipnotico della
forza dei suoi dipinti. CARAVAGGIO segnò irreversibilmente la pittura
che venne dopo di lui. Nei suoi quadri le Madonne sottili ed efebiche
divennero vigorose donne del popolo, i Santi angelici si incarnarono in
poveri operai e rustici pastori imponendo una lettura dei soggetti sacri
totalmente estranea ai critici d'allora. Pico Cellini disse che alla
mostra di Milano del 1951, operai e gente comune guardando i quadri
facevano commenti tali da superare a volte qualsiasi dato tecnico e
critico.