Quattro stazioni. 4 tele ispirate alla Via Crucis che pongono l'accento sulla parte concettuale del suo lavoro. L'artista da tempo ha intrapreso un dialogo con l'espressivita' del mezzo fotografico tramite la pittura.
Per il ciclo MuDi Contemporanea, il Museo Diocesano di Milano presenta
Quattro stazioni di Giorgio Albertini presenterà quattro tele inedite, appositamente realizzate per questa occasione, ispirate alla Via Crucis che pongono l’accento sulla parte concettuale del suo lavoro.
Albertini, che da tempo ha intrapreso un dialogo con l’espressività del mezzo fotografico tramite la pittura, realizza delle opere caratterizzate da una grande precisione formale. Lontano però dal discorso iperrealista, capisce che il problema fondamentale dell'artista del Novecento è l'incontro-scontro con la riproducibilità tecnica delle immagini.
Catalogo con testo di Paolo Biscottini.
Giorgio Albertini
Giorgio Albertini nasce a Milano nel 1930 dove compie gli studi. Nel 1961 incomincia ad esporre nell'ambito di una pittura che, se pure di tipo informale, ha riferimenti naturalistici. Agli inizi degli anni Settanta propone un discorso su un tipo di figurazione con il tramite della fotografia. Si hanno pertanto i cicli delle Immagini ritrovate dove i personaggi degli album di famiglia vengono ripresi ironicamente nella loro staticità. Segue poi il ciclo del London Inclusive Tour con i suoi seducenti soldatini ed i suoi splendidi cavalli che escono dai pieghevoli dell’agenzia turistica. Quindi il ciclo del Vecchio West ma non con le doverose implicazioni storiche, bensì con la banalità del catalogo degli articoli western degli empori cittadini. L’elemento nuovo nell’operazione Venezia è costituito dalla “scelta di una figura eminentemente ambigua come quella della fragile e istantanea specularità che una superficie d’acqua in movimento può produrre” (Veca). Negli anni Ottanta lavora sulla Natura morta altalenante tra l’immagine tratta dalla composizione pubblicitaria della carta patinata e la memoria del brano pittorico del secolo d’oro della “Stilleven”. La ricerca sul mondo della musica è sfociata nella mostra Musica e dintorni dedicata a Evaristo Baschenis, il grande pittore seicentesco di nature morte e, soprattutto di strwnenti musicali. Nel 1994 espone a Palazzo Sertoli di Sondrio una serie di montagne lombarde e valtellinesi in particolare. Dal 1998 si occupa del cromatismo dei fiori.
Immagine: Giorgio Albertini, Getsemani
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Inaugurazione giovedì 26 marzo ore 18
Museo Diocesano, Sala muDi contemporanea
Corso di Porta Ticinese, 95 Milano
Orari: dal martedì alla domenica, 10-18, lunedì chiuso.
Ingresso gratuito.