nell'ambito di NOI SIAMO QUI inCONTEMPORANEA 2009 - Numero TRE
nell'ambito di NOI SIAMO QUI inCONTEMPORANEA 2009 - Numero TRE
I quartieri multietnici nelle città occidentali sono spesso stati crogiuoli di cultura e luoghi di sviluppo delle arti. Sta succedendo anche a Milano? Artisti e creativi che vivono da tempo nella zona comunemente chiamata Chinatown hanno cercato modi di interagire con i cinesi e stimolare scambi di vedute. Nasce così un programma di azioni ed interventi temporanei che si svilupperà nelle strade nel mese di aprile con la complicità dei giovani cinesi di alcune associazioni. Il termine Museum presente nel titolo non allude infatti ad uno spazio fisico che ospiti opere d'arte, ma invece ad uno spazio quotidiano: quello vissuto ogni giorno dagli abitanti e dai lavoratori del quartiere. Sfilate di moda che partono dal negozio sotto casa, strumentisti e squadre miste in curiose competizioni, video d'arte nelle sale giochi e musica contemporanea nei bar, nuove scaramanzie e scambi poetici, nascono per cambiare segno a momenti e spazi comuni. Un video finale - in lingua cinese con sottotitoli in italiano - mostrerà al pubblico della Triennale soprattutto le reazioni registrate nel corso delle azioni. Il video sarà presentato anche nel quartiere tramite il Cinema Take Away: un ciclorisciò con proiettore che percorrerà le strade di Chinatown.
Le azioni proposte dagli autori coinvolti sono per lo più "antispettacolari", non nascono cioè per essere seguite da un pubblico di giornalisti, curatori o addetti ai lavori elevandosi a performance; sono state pensate per accadere tra i passanti, sono momenti che si fanno spazio nei luoghi comuni. Convivendo.
Steve Piccolo
Utilizzare ristoranti, negozi, bar e parrucchieri, per creare un punto di contatto tra la cultura che produce la Cina oggi e questa isola milanese. La musica cinese non è solo quella tradizionale e "turistica" che si ascolta di solito, ma fa anche parte del sistema globale della musica pop; il sound artist proporrà ai gestori - italiani e cinesi - una programmazione di musica contemporanea da diffondere nei propri locali.
Aska Masuda e Marc Vincent Kalinka
La stilista giapponese condurrà nel quartiere tre modelle di cui costruirà il look strada facendo, comprando i capi nei negozi cinesi. Il video maker e performer italo russo Marc Vincent Kalinka riprenderà dal vivo le loro trasformazioni e la "sfilata" che ne deriva.
Real Eurasia
Nel 1967 l'artista tedesco Joseph Beuys con un apposito Manifesto fondò lo stato di Eurasia: la rappresentazione geografica della fusione tra realismo occidentale e misticismo orientale, il territorio aperto di un'unica massa continentale di Europa e Asia. Questa visione è rievocata nel progetto degli artisti Yang Jiechang, Martina Köppel, Matteo Mascheroni e Santo Tolone con Manuel Scano. Due squadre - Real Eurasia ed Everything Is Possible - si sfideranno in un match sportivo e sovversivo, in cui le regole saranno alterate e ridefinite nel corso del gioco.
Prima della partita le formazioni canteranno l'inno di Eurasia: un coro continentale trans-linguistico composto da Steve Piccolo.
Lin Yilin
La video-performance "One Day, 2006", girata in Cina, si basa su una scena a cui l'artista ha assistito nel 2006 ad Haikou: un ladro è stato portato alla stazione di polizia con i polsi ammanettati alle gambe. In quest'opera Yilin incarna momentaneamente qualcosa al di là di un fatto locale, riflettendo sulla vita di molte persone che in tutto il mondo lottano per tenere il passo con i rapidi mutamenti della globalizzazione. Questo video sarà messo in visione fra i videogames di una sala giochi cinese.
UnDo.Net
Nella pavimentazione di Galleria Vittorio Emanuele a Milano c'è un mosaico con un toro a cui turisti e milanesi calpestano i testicoli cercando fortuna, a Dubai ci sono rotonde dove gli automobilisti suonano il clackson se sono innamorati, nella Fontana di Trevi si buttano monetine; a Chinatown cosa si fa e soprattutto dove si va a compiere riti scaramantici? Se un posto e un modo non c'è ci sarà presto. In alcuni punti segnalati con nastri o indicati da insolite comunicazioni, i cinesi (e chiunque lo saprà) saranno invitati a fare gesti che diventeranno nel tempo di sicuro buon auspicio. Questi luoghi e chi ci passa avranno un nuovo potere dalle radici molto antiche.
Alterazioni video ed Elisa Giardina Papa
Il Carrellino d'Oro: una competizione che prevede una gara di abilità nel correre, lungo una via del quartiere, con i carrelli usati quotidianamente per trasportare merci. La grande sapienza cinese nell'uso di questo mezzo sarà messa alla dura prova in un percorso in cui saranno ricreati gli ostacoli di tutti i giorni: mamme con bambini, vigili appostati, macchine in retromarcia. Punti di penalità sono previsti per ogni incidente. I giocatori potranno gareggiare con carrellini elaborati ma dovranno portare tutti il medesimo peso. Partecipare significa avere sprezzo del pericolo e divertirsi, senza vincere nulla.
Pierre Bohr
Lo strumentista ha organizzato un concerto su marciapiede con due musiciste: un violino occidentale e un guzheng si incontreranno su uno spartitraffico. Il guzheng o arpa cinese è uno strumento tradizionale lungo un metro e ottanta che si suona disteso; la mano destra pizzica le molte corde con diversi plettri, mentre la sinistra le preme producendo una moltitudine di timbri. Le note dei due strumenti attraverseranno la strada e incrociandosi costruiranno un dialogo al posto delle parole.
Huang Xiaopeng
Due anni fa l'artista ha copiato il testo di un messaggio promozionale in inglese posto all'ingresso di uno shopping-centre a Milano. Tornato in Cina ha usato il traduttore automatico on-line Google per trasporlo in cinese e l'ha appeso fra i negozi di Lianzhou. Allo stesso modo vuole ora ottenere una versione italiana da distribuire nel quartiere milanese. Come nel gioco del telefono senza fili, ma esclusivamente attraverso un software, il messaggio si distorce assumendo significati surreali. Proprio come istruzioni per l'uso o notizie che passano di bocca in bocca troppo rapidamente...
Alessandro Nassiri Tabibzadeh
L'artista concluderà il progetto percorrendo Chinatown col suo Cinema Take Away per mostrare agli abitanti il video finale che racconterà tutte le azioni svolte. Il video - in cinese con sottotitoli in italiano - mostrerà soprattutto le reazioni registrate dal vivo. Cinema Take Away è un ciclorisciò su cui è installato un videoproiettore che sarà infine collocato alla Triennale di Milano il 8-9-10 maggio.
CHINATOWN TEMPORARY ART MUSEUM
Un progetto di associazione freeUnDo e Steve Piccolo. Si ringraziano Codici - Agenzia di Ricerca Sociale, il periodico Europe Chinese News, Jessica Zhang e: Francesco Bocing, Fausto Huang, Fangmei Hu, Xiaomin Zhang, Anna Liu e l'Associazione Associna
Nell'ambito di:
NOI SIAMO QUI inCONTEMPORANEA 2009 - Numero TRE
progetto promosso dalla Provincia di Milano
in collaborazione con Triennale di Milano
freeUnDo è un laboratorio che fa un uso sperimentale della rete con l'obiettivo di promuovere e diffondere la ricerca artistica contemporanea attraverso processi di documentazione e produzione collettiva. Il network UnDo.Net si è sviluppato in questi anni attraverso il diretto coinvolgimento di artisti, curatori, musei, fondazioni e imprese nella realizzazione di progetti di ricerca su nuovi modi di fare e fruire l'arte contemporanea, utilizzando linguaggi multimediali e tecnologie innovative.
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