Divide Bertocchi. Il titolo della mostra manifesta sin dall'inizio che l'intento principale del progetto e' quello di proporre una frammentazione e dispersione non soltanto fisica, degli oggetti, ma anche esistenziale. In mostra un video realizzato montando diversi filmati scaricati da Youtube, e un insieme di sculture.
BASE* / Progetti per l’arte presenta giovedì 23 aprile dalle ore 19 un
nuovo progetto di Davide Bertocchi appositamente concepito per lo spazio dal
titolo "Divide Bertocchi" che l'artista descrive così:
"Il titolo Divide Bertocchi, invece di Davide (dall'inglese "divide" -
dividere) manifesta sin dall'inizio che l'intento principale del mio
progetto per Base è quello di proporre una frammentazione e dispersione *in
progress* (entropia) non soltanto fisica, degli oggetti, ma anche
esistenziale. Non voglio creare un centro, ma vari interventi indipendenti:
é come se io ponessi me stesso come identitá frammentata e ramificata."
Il primo lavoro é un video che si intitola "Exhaust" ("marmitta" in inglese
ma anche stanchezza, spossatezza). In particolare si tratta di un montaggio
di videoscaricati da *YouTube*: sono tutti brevissimi video amatoriali
realizzati da fanatici di tubi di scarico e marmitte e relativo suono. In
ogni sequenza si vede e si sente solo il rumore di un motore che romba.
Infatti sono tutte prove di marmitte tra le quali un'omonima marca
giapponese che si chiama appunto "Bertocchi Mufflers". Le macchine non sono
*tuning* ma normali automobili modificate. Questo aspetto, pseudo
biografico, si concretizza in realtà in un'azione totalmente inutile e fine
a se stessa. Cioé il rombare inutile di un motore, azione di per sé
inquinante e dispensiosa che rimanda ai miei lavori sulla dissipazione
dell'energia ed anche alla situazione esistenziale contemporanea.
Nell'altra sala sostano, in un insieme apparentemente enigmatico, varie
sculture tra le quali "Le Régime" che in francese vuol dire anche dieta,
infatti l'opera ha un doppio riferimento ad una forma di regime personale ma
anche ai regimi politici di forma subdola- mediatica. Tutto dipende se si
inserisce una cannuccia oppure no. Un piccolo dettaglio ne cambia
completamente il senso ed ogni elemento é indipendente come nei giochi di
costruzioni per bambini. Poi ancora una scultura di acciaio inox cromato dal
titolo "Alpha and Omega (chicken-or-egg problem)", forma ibrida tra un uovo,
citazione della Sacra Conversazione di Piero della Francesca, e un
disco d’acciaio. Le fattezze sono quelle di un 33 giri, anch’esso simbolo di
un progresso ormai obsoleto o disco volante o semplicemente tautologia sul
famoso dilemma filosofico: se é nato prima l'uovo o la gallina? Altra
scultura é una grande palla in ceramica nera appoggiata sulla base e la cui
superficie sembra quella di un pianeta abbandonato o bruciato. In realtá si
tratta di una copia esatta di una palla a specchi da discoteca ma dalla
quale sono stati pazientementi strappati uno ad uno tutti gli specchietti
(dei quali vediamo ancora le tracce sulla palla) riducendola ad una specie
di scheltro inerme.
*Davide Bertocchi* (Modena, 1969) riconduce costantemente la sua ricerca
artistica a tematiche pseudo-scientifiche e alla musica, capovolgendo il
punto di vista nonché la finalità delle sue ricerche che partono dal
movimento circolare del suo giradischi fino all’universo piú profondo e
tendono a destabilizzare le certezze per allontanarsi da quel procedere
razionalistico che caratterizza il fare scientifico.
Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna con Alberto
Garutti e al Dams si trasferisce prima a Milano dal 1996 e poi in Francia
nel 1999 per una residenza con Robert Fleck e Stephanie Moisdon. Dal 2000
vive a Parigi passando dal programma di residenze internazionali per artisti
della Villa Arson, Nizza (2002) e del Pavillon al Palais de Tokyo (2004).
Ha esposto in numerose gallerie, musei e mostre internazionali tra cui
ricordiamo la nona Biennale di Lyon, la Prague Biennale1, l’Espace Vuitton,
Il Palais de Tokyo, il Centre Pompidou e il Mac/Val a Parigi, la Galleria
Civica di Modena, il MAMbo di Bologna, l’Istituto Italiano di Cultura di Los
Angeles, il Bronx Museum di New York, l’Architecture Association di Londra,
al Röda Sten di Göteborg, la Galleria Civica di Trento, la Galleria Comunale
di Monfalcone, ViaFarini, la Fabbrica del Vapore e Assab One a Milano,
all’Hiroshima Art Document, al W139 di Amsterdam, lo S.M.A.K a Ghent, al
Palazzo delle Papesse a Siena e al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
*BASE* / Progetti per l’arte è un’idea di artisti per altri artisti. BASE è
un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia, la cui attività iniziata
nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in
Toscana e che si fanno promotori di presentare a Firenze alcuni aspetti, tra
i più interessanti dell’arte del duemila. BASE è un dialogo sulla
contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. Attualmente fanno
parte del collettivo di BASE / Progetti per l’arte: Mario Airò, Marco
Bagnoli, Massimo Bartolini, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci,
Paolo Parisi, Remo Salvadori. Fino adesso si sono tenute a BASE mostre di
Sol Lewitt, Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Cesare Pietroiusti, Jan
Vercruysse, Niele Toroni, Michael Galasso, Luca Pancrazzi, John Nixon &
Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Ingo Springenschmid, Paolo Masi & Pier Luigi
Tazzi, Antonio Muntadas, Robert Barry, Luca Vitone, Gino De Dominicis,
Liliana Moro, Claude Closky, Remo Salvadori, Pietro Sanguineti, Liam
Gillick, Massimo Bartolini, Mario Airò, Eva Marisaldi, Rainer Ganahl,
François Morellet, Bernhard Rüdiger, Nedko Solakov e Slava Nakovska, Olaf
Nicolai, Giuliano Scabia, Kinkaleri, Steve Piccolo & Gak Sato, Rirkrit
Tiravanija, Matt Mullican, Michel Verjux, Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita
Reis, Pietro Riparbelli, Simone Berti, Jeppe Hein, Gerwald Rockenschaub,
Jonathan Monk, Peter Kogler, Carsten Nicolai, Surasi Kusulwong, Franz West,
Tino Sehgal, Nico Dockx, Grazia Toderi, Armin Linke, che hanno presentato
progetti inediti pensati per lo spazio di BASE. Prossime mostre: Maurizio
Mochetti, Pierre Huyghe, Michael Snow, Lawrence Wiener...
Inaugurazione Giovedì 23 aprile 2009, dalle ore 19
Base
via San Niccolo', 18R - Firenze
Orari: da martedì a sabato, dalle 18 alle 20 / 0-24 come vetrina
Ingresso libero