E-STraordinario N.2. L'intelligenza del caso. Secondo appuntamento di un ciclo di workshop ideato e curato da Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione, dedicato al rapporto tra arte e impresa.
A cura di Marcello Smarrelli
La Fondazione Ermanno Casoli è lieta di presentare E-STRAORDINARIO #2. L’intelligenza del caso, il secondo appuntamento di un ciclo di workshop ideato e curato da Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione, dedicato al rapporto tra arte e impresa. Dopo la fortunata esperienza di E-STRAORDINARIO #1. Dal progetto all’oggetto con gli artisti Ettore Favini, Christian Frosi e Nico Vascellari, è la volta di Cesare Pietroiusti, che nelle giornate di giovedì 14 e venerdì 15 maggio 2009 terrà due incontri con i dipendenti dell'azienda Elica, sostenitrice della Fondazione. Entrambi gli appuntamenti saranno aperti al pubblico tramite iscrizione gratuita e si svolgeranno a Fabriano presso la sede di Elica.
Il progetto persegue uno degli obiettivi principali della Fondazione, quello di realizzare opportunità di collaborazione tra artisti e mondo dell’industria. I workshop che vertono su temi fondamentali legati alla produzione, all’economia, alle relazioni interne ai luoghi di lavoro, rappresentano un’alternativa innovativa e concreta nel campo della formazione del personale in azienda. Con E-STRAORDINARIO #1, infatti, Elica ha potuto sperimentare che questi interventi e la presenza degli artisti nei luoghi di lavoro costituiscono una reale occasione di crescita e di sviluppo. I trenta dipendenti coinvolti sono stati individuati fra progettisti, prototipisti, addetti all’area marketing e operai che hanno in comune l’attitudine e la motivazione personale a entrare in contatto con il mondo dell’arte, relazionandosi e confrontandosi con le sue diverse espressioni.
La prima fase del workshop realizzato da Cesare Pietroiusti, al quale è prevista anche la partecipazione del top management della società, sarà una lecture (dalle ore 14 alle 18) in cui, oltre a presentare la propria ricerca, l’artista introdurrà gli argomenti che verranno trattati nella seconda fase del workshop: l’errore determinato dal caso, i suoi effetti collaterali e le sue potenzialità come risorsa; lo scambio economico, le sue modalità e la formulazione, attraverso il lavoro artistico, di scambi di mercato paradossali, non convenzionali.
Nella seconda fase del workshop, prevista il giorno dopo dalle ore 9 alle 17, l’artista inviterà i partecipanti a realizzare alcune centinaia di disegni utilizzando fumo di candela e vino rosso, che provocheranno sulla superficie del foglio effetti inaspettati, impossibili da prevedere e controllare. L’obiettivo sarà di riconoscere e utilizzare creativamente il caso, l’effetto collaterale, l’errore. I disegni realizzati, collocati su una parete negli spazi aziendali di Elica, costituiranno un’unica opera complessiva che verrà progressivamente dispersa, distribuita tra impiegati e visitatori dell’azienda, secondo modalità di scambio che saranno stabilite collettivamente durante il workshop e che verranno esplicitamente dichiarate sui singoli disegni, diventandone parte integrante e contribuendo così al loro significato, nonché all’evoluzione e alla trasformazione del lavoro nel tempo.
“In arte - dice Cesare Pietroiusti - quello che m’interessa non è la giusta causa, ma l’idea critica, la capacità di far nascere dubbi, domande che mi e ci appartengono, magari a partire da questioni molto piccole”.
Spesso tendiamo a considerare errore qualcosa a cui non siamo abituati, che non prevediamo e che ci coglie impreparati, perché ci spiazza, capovolge i nostri paradigmi e ci costringe a spostare il nostro punto di vista. Per questo l’errore determinato dal caso si rivela una risorsa preziosa, che apre nuovi scenari, pone nuovi quesiti e permette di trovare soluzioni alternative rispetto a quelle che ci vengono implicitamente imposte dalla società, dai media, dai retaggi culturali.
Cesare Pietroiusti, che ha alle spalle una formazione da medico e psichiatra, indaga le situazioni paradossali e apparentemente irrazionali, puntando l’attenzione su quello che l’artista definisce pensiero “parassita”, l’insieme di quelle idee che ci vengono in mente senza una ragione evidente e che la nostra coscienza provvede a scartare ritenendole inutili. Queste idee non funzionali sono alla base dei suoi progetti nei quali viene data importanza al processo, al dato esperienziale, più che al prodotto: “Entrare in relazione con altri, partecipare alle dinamiche di gruppo – spiega l’artista - mi è sempre riuscito più facile e più gradevole che realizzare oggetti scambiabili in un contesto di gallerie, musei, luoghi deputati”.
Negli ultimi anni il suo lavoro si è concentrato soprattutto sul tema dello scambio e sui paradossi che possono crearsi nelle pieghe dei sistemi e degli ordinamenti economici. A partire dal 2004 Pietroiusti ha sperimentato nuovi modelli di scambio, scardinando le logiche stesse del mercato: ha modificato in modo irreversibile delle banconote, trasformandole in un’opera d’arte unica; ha distribuito gratuitamente decine di migliaia di disegni individualmente prodotti e firmati; ha venduto storie; ha ingerito denaro al termine di un’asta per poi restituirlo al legittimo proprietario dopo l’evacuazione; ha aperto negozi in cui la merce in vendita sono banconote e la “valuta” con cui si possono acquistare è lo sguardo dell’acquirente; ha organizzato ristoranti in cui al termine del pasto, invece di pagare, si ricevono i soldi corrispondenti al prezzo del cibo scritto sul menu…
Cesare Pietroiusti utilizza la comunicazione artistica, che secondo lui ha il privilegio di poter operare in un terreno libero dalle aspettative comunemente condivise, per mettere in discussione anche i parametri convenzionali del sistema dell’arte: privando l’opera della sua caratteristica di “moneta di cambio”, di possibile fonte di guadagno, l’autore esprime la sua personale visione dell’arte come un dono, perciò distante dall’aspetto pecuniario.
Promuovendo questa iniziativa Elica, azienda nata nel 1970 e divenuta negli anni leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti per cucina, si dimostra sempre più attenta e sensibile alle esigenze e alla qualità della vita dei suoi dipendenti. Grazie a questa particolarità Elica si è collocata per due anni consecutivi al quarto ed al quinto posto nel Best Workplaces Italia 2008 e 2009 come prima società tutta italiana in cui si lavora meglio, è tra le prime cinquanta aziende europee per qualità del lavoro nella classifica Best Workplaces in Europe 2008, è indicata come modello a livello nazionale di responsabilità sociale d’impresa (CSR).
Con E-STRAORDINARIO #2. L’intelligenza del caso, Elica e la Fondazione Ermanno Casoli adottano un comportamento socialmente responsabile, monitorando e rispondendo alle aspettative economiche, ambientali, sociali di tutti i portatori di interesse. L’obiettivo è di conseguire un vantaggio competitivo e massimizzare gli utili di lungo periodo, elaborare strategie cooperative, adottare codici etici di condotta per intraprendere relazioni partecipative ed eque, con l’intento comune di accrescere lo sviluppo sociale del territorio in cui operano, valorizzandolo attraverso una seria proposta culturale e ricreando, attraverso l’esperienza con gli artisti, valori etici e morali indispensabili in un momento di grandi difficoltà come quello attuale.
Cesare Pietroiusti nasce a Roma nel 1955, dove vive. Laureatosi in Medicina con una tesi in Clinica Psichiatrica, è co-fondatore del Centro Studi Jartrakor di Roma e della Rivista di Psicologia dell’Arte. Vincitore del Premio Francesca Alinovi nel 1999, nel 2000 è co-fondatore di Nomads & Residents (New York, 2000). Dal 2005 è membro del Comitato Scientifico e co-curatore del Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti di Como. Dal 2004 è Docente di Laboratorio Arti Visive, IUAV, Venezia. Dal 1977 ha esposto in spazi privati e pubblici, deputati e non, in Italia e all’estero. Tra le mostre personali più recenti: Paradoxycal Economies – Ikon Gallery, Birmingham; Cesare Pietroiusti - Galleria Francosoffiantino Artecontemporanea, Torino, 2006. Tra le collettive: My Space. Cosa vuol dire ‘pubblico’?, PAN - Palazzo delle Arti di Napoli, 2008; Arte, Prezzo e Valore - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina (CCCS), Firenze, 2008; Performa 07 - The Second Biennial of New Visual Art Performance - Performa, New York City, NY, 2007; No, future - Bloomberg Space, Londra (2007); 3rd Tirana Biennial 2005 - Tirana Biennial, Tirana, 2005; TM - Le tribù della memoria - Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma, 2005. Nel 2007 ha fondato, in collaborazione con il collettivo Space di Bratislava, “Evolution de l’Art”, la prima galleria d’arte contemporanea che tratta soltanto opere immateriali.
Coordinate del progetto
Elica - Via Dante 288
Fabriano (An)
Date e orari degli incontri:
14 maggio 2009 ore 14.00/18.00
15 maggio 2009 ore 9.00/17.00
Periodo dell’esposizione del progetto: dal 16 maggio in poi su appuntamento
Ingresso: gratuito, su prenotazione per partecipare, tel. +39 340 3442805