Amplified Loop. L'artista espone in questa personale una trilogia di sue opere recenti, giocando brillantemente con l'architettura della galleria. Cantori stesso definisce la sua arte come "ristrutturazione scultorea".
Testo: Daria de Beauvais
In occasione della sua prima mostra personale Elia Cantori espone,
presso gli spazi di Car projects, una trilogia di sue opere recenti.
Il giovane artista italiano (Ancona 1984, attualmente vive e lavora a
Londra) gioca brillantemente con l'architettura della galleria,
suddivisa in due spazi distinti: un cubo bianco e uno spazio circolare
– un’antica ghiacciaia. Entrando, lo spettatore s’imbatte in Navetta
(2008), una “sedia a dondolo” capace di ruotare di 360° realizzata in
tubi metallici. Dinanzi a quest’opera, troviamo Amplified Loop (2008),
sintesi tra scultura e installazione video-sonora. Il piano interrato
ospita Stanza (2008), scultura di singolare bellezza. Pur utilizzando
materiali differenti, le tre opere mantengono una stretta relazione
formale: curve e angoli sono il filo conduttore dell'intera mostra.
Navetta, che possiamo immaginare esposta in un'area pubblica, in uno
spazio urbano (com'è già stato sperimentato a Milano), è una scultura
mobile che offre allo spettatore una nuova forma di partecipazione
nell'opera d'arte, una ruota fuori scala che accoglie dentro di sé il
conducente.
Loop, che si presenta come un gigantesco groviglio scultoreo, si è
evoluto per diventare Amplified Loop, struttura metallica ‘mise en
abyme’ dell'infinito, con i suoi infiniti e circolari raccordi e una
videocamera a infrarossi che riprende la scultura dall’interno per
tutta la sua lunghezza, dando vita un “film astratto”, accompagnato da
una "colonna sonora originale".
Stanza rappresenta l'opera più radicale dell'artista: una sfera di
gesso, unica traccia tangibile della distruzione dello studio
dell'artista. Unici misteriosi superstiti: un neon, il pomello di una
porta e una chiave. L’ambientazione nella cupola della vecchia
ghiacciaia è perfetta per quest'opera, potendo essere interpretata
come un autoritratto dell'artista, congelato nel tempo e nello spazio;
ma anche come la condensazione in pura essenza del suo studio,
attraverso cui sentire pulsare il cuore dell'opera di Elia Cantori.
Come la definisce lui stesso, la sua arte è “ristrutturazione
scultorea”, e il suo intervento artistico a Car projects mostra con
quanta efficacia egli sia in grado di realizzare interventi nel tempo
e nello spazio.
Daria de Beauvais
Daria de Beauvais lavora a Parigi, come curatore al Palais de Tokyo e
come curatore indipendente.
inaugurazione venerdì 15 maggio 2009 18 - 21
CAR projects
viale Pietramellara, 4 - Bologna
orario: martedì - sabato 14,30 - 20 e su appuntamento
ingresso libero