Fondazione 107
Torino
via Sansovino, 234
011 4544474
WEB
A est di niente
dal 27/5/2009 al 8/11/2009
merc-sab 16-20, domenica 14-20
011 4544474

Segnalato da

Emanuela Bernascone




 
calendario eventi  :: 




27/5/2009

A est di niente

Fondazione 107, Torino

Arte contemporanea dall'Asia centrale postsovietica. La mostra presenta l'arte innovativa e audace di un'area del mondo misteriosa e carica di fascino, un'arte capace di fare i conti con un tempo di trasformazioni inaudite e che sembra come sospesa tra oriente e occidente. Sono esposte circa 100 opere di 33 artisti, protagonisti gia' noti a livello internazionale ed artisti giovani ancora sconosciuti in occidente. Lavori storici, sculture monumentali, video, fotografie e dipinti, selezionati dai curatori Enrico Mascelloni e Valeria Ibraeva in collaborazione con Federico Piccari e Rosa Maria Falvo.


comunicato stampa

Progetto Federico Piccari
Curatori Valeria Ibraeva e Enrico Mascelloni

La mostra presenta l’arte più innovativa e audace di un’area del mondo misteriosa e carica di fascino, ma tuttavia nota al grande pubblico soprattutto attraverso eventi drammatici che ricordano le logiche del “great game” ottocentesco (la guerra di spie e di destabilizzazioni reciproche tra impero zarista e impero britannico resa celebre da Rudyard Kipling), rinverdendo il mito della “via della seta”.

La mostra utilizza il termine Asia Centrale in senso estensivo, includendovi non soltanto le cinque repubbliche già sovietiche (Kazakhstan, Kirgizistan, Uzbekistan, Tadjikistan, Turkmenistan, che insieme al Xing-Xiang ora cinese già formavano il Turkestan ottocentesco), ma anche l’Afghanistan e la Mongolia, che condividono con esse una fase di dominio sovietico e ampie affinità etniche e culturali (larghe minoranze di tutte le cinque repubbliche vivono da decenni in Afghanistan, con cui condividono l’Islam come religione maggioritaria, mentre la Mongolia buddista, dove vive una numerosa comunità kazakha, è la vera e propria culla di quelle civiltà nomadiche che hanno segnato la storia e la cultura di tutta l’area in questione). Con il ritiro dell’Armata Rossa dall’Afghanistan (1989) e il crollo dell’URSS (1991), che rende improvvisamente sovrane le sue cinque repubbliche centroasiatiche e affranca la Mongolia dalla tutela sovietica, un mondo grande tre volte l’Europa, inglobato sostanzialmente nel monolite sovietico, esce improvvisamente allo scoperto, trasformando l’economia (petrolio, gas e altre materie prime) e la geopolitica (conflitti vari e diverse alleanze strategiche) non solo dell’Asia.

La configurazione di una Grande Asia Centrale è tra gli eventi maggiori del nuovo millennio e questa mostra intende documentarne l’arte visuale come un fenomeno ampio, innovativo, audace e capace di fare i conti con un tempo di trasformazioni inaudite, che vanno ben oltre il luogo comune della cosiddetta “globalizzazione”, mettendo in campo nuove accelerazioni ideologiche e permettendo il riaffiorare di antiche culture presovietiche e persino preislamiche. E infatti l’arte dell’asia centrale sembra come sospesa tra oriente e occidente, in una perpetua ricerca d’identità “orientali” continuamente trasgredite e corrette dagli influssi “occidentali”. “A est di niente” intende riassumere la perdita d’identità dell’arte contemporanea postsovietica in tutta quest’area e il sosprendente palinsesto di motivi e di fascinazioni che convivono nelle opere migliori.

La mostra presenta circa 100 opere di 33 artisti. Insieme ai protagonisti già noti a livello internazionale come i kazakhi Said Atabekov, Almagul Menlibayeva, e Erbosyn Meldibekov di cui verranno esposte le maggiori opere storiche accanto a dei lavori appositamente realizzati per questa mostra, verranno proposte le opere di artisti giovani e ancora sconosciuti in occidente. Insieme a lavori monumentali come i grandi assemblaggi di objets trouvés di Georgy Tryakin Bukharov, saranno presentati video inediti e altri già noti di artisti come l’afghano Rahurow Omarzad o di gruppi artistici che condividono progetti e nuove istanze provocatorie; saranno inoltre esposte numerose opere fotografiche, tra cui quelle sorprendenti della mongola Dugarsham Tserennadmid, realizzate tutte prima della decisione (1995) di tornare a nomadizzare nella steppa. I linguaggi pittorici, sebbene ricalibrati dalle ricerche multiple e tecno-mediali che hanno caratterizzato anche in asia centrale l’arte recente, saranno presenti, tra l’altro con grandi quadri di artisti come il kazakho Moldakul Narimbetov o il kirgiso Talant Ogobaev o dalle raffinate miniature dell’afghano Khalid Alì.

Le opere sono state selezionate dai curatori Enrico Mascelloni e Valeria Ibraeva in collaborazione con il presidente della fondazione Federico Piccari e con Rosa Maria Falvo, specialista di arte contemporanea dell’Asia e dell’Australia, dopo un lungo lavoro di ricognizione in tutta l’area in esame. La mostra ha l’ambizione di essere la più completa e ampia ricognizione mai tentata sull’arte contemporanea dell’Asia Centrale.

Il catalogo, per i tipi Fondazione 107, conterrà i testi di Enrico Mascelloni, Valeria Ibraeva, Rosa Maria Falvo, ampi apparati bio-bibliografici, la ricostruzioni di tutti gli eventi più importanti sull’arte centroasiatica, la riproduzione di tutte le opere in mostra corredate da un vasto materiale storico di repertorio.

Fondazione 107, con questo evento, inaugura una nuova istituzione per l’arte contemporanea in un ampio spazio industriale di 1.500 metri quadri, situato a Torino nella zona dello Stadio delle Alpi. L’iniziativa è stata ideata dall’artista italiano Federico Piccari e la mostra è parte del Progetto 107, che prevede la costruzione di un “Centro per la Creatività” capace di progettare e dotare spazi d’attività multidisciplinare per gli artisti.

Enrico Mascelloni, italiano, scrive d’arte e di geopolitica, viaggia dagli anni ‘70 in Asia e in Africa, presentando in pubblicazioni e mostre le ricerche visuali più audaci delle aree in questione. Ha organizzato rassegne e pubblicato libri e articoli sul rinnovamento visuale dell’Asia Centrale (cfr. La Sindrome di Tamerlano-arte e conflitti in Asia Centrale, SKIRA ed, 2004.; War rugs-The Nightmare of Modernism, ed. SKIRA, 2008; www.caravancafè.it)

Valeria Ibraeva, Kazakha è direttore del Soros Center for Contemporary Art di Almaty. Il suo contributo al rinnovamento dell’arte centroasiatica è stato determinante, avendo messo a disposizione degli artisti idee e mezzi e avendo organizzato gli eventi più importanti sull’arte contemporanea dell’Asia Centrale ex-sovietica, di cui è il maggiore specialista (cfr. La Sindrome di Tamerlano-arte e conflitti in Asia Centrale, SKIRA ed. 2004; Videoidentity: the sacred places of Central Asia, SCCA Almaty 2004)

Rosa Maria Falvo, Australiana, è scrittore e traduttore con particolare attenzione all’arte contemporanea asiatica e australiana e alla letteratura italiana. La sua attività si concentra sugli scambi interculturali. Viaggia estensivamente in Asia dalla fine degli anni ‘80 e ha pubblicato vari testi sull’arte delle aree in oggetto (cfr. Massimo Cruciani: La lunga strada verso Est, Perugia 2002; Joshua Yeldham, Hawkesbury River/Motherland, Sydney 2008)

Progetto 107
In Torino tra lo Stadio delle Alpi e corso Grosseto è in via di realizzazione il PROGETTO 107 CENTRO DELLA CREATIVITA’. Nell’isolato compreso tra via Depanis e via Sansovino sono in vendita LOFT- LABORATORI immersi in spazi verdi e dotati dei servizi di ristorazione, bar, centro fitness con piscina, sportello bancario. Il PROGETTO 107 nasce dall’idea di raccogliere operatori CREATIVI nel senso più ampio del termine (studi di progettazione, di architettura, grafici, gallerie d’arte, laboratori di artisti, atelier di moda, orafi, scuole di canto, di danza, professionisti creativi in genere…….e laboratori) per stimolare sinergie reciproche. PROGETTO 107 è costruito con particolare attenzione al risparmio energetico e con tecnologie ad alto contenuto ecologico. All’interno di PROGETTO 107, in uno spazio che recupera l’archeologia industriale di un edificio degli anni ’50 è attiva la FONDAZIONE 107; dalla primavera 2009 proporrà un programma espositivo di mostre ed eventi interdisciplinari dedicati all’arte contemporanea.

Immagine: Atabekov Said

Ufficio Stampa
Emanuela Bernascone tel +39 011 19714998 – fax +39 011 19791935 info@emanuelabernascone.com

Inaugurazione: 28 maggio 2009 ore 18.00

Fondazione 107
sede in via Sansovino, 234 - 10151 Torino
merc-sab 16-20, domenica 14-20
Ingresso 5 euro

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