Centro Culturale Zerouno
Barletta
via Indipendenza, 27
0883 521891 FAX 0883 521891
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dal 23/5/2009 al 6/6/2009

Segnalato da

Ufficio stampa Zerouno




 
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23/5/2009

Code

Centro Culturale Zerouno, Barletta

Collettiva. Il colore diviene codice universale che accomuna all'arte pittorica artisti italiani e stranieri, in cui solo all'osservatore spetta intuire il 'codice' a cui ogni artista si e' ispirato per creare.


comunicato stampa

Sfruttando un termine inglese ed ispirandosi al vasto campo dei codici nasce '_Code_' esposizione in codice, per così dire, per 'codificare l'arte contemporanea'.

Ogni opera d'arte produce una percezione e "non c'è percezione che non comporti un codice..." [P. Bourdieu].

La conoscenza di un oggetto presuppone, dunque, sempre un codice.

Bene, l'incognita quale sarà?

Scoprire il codice corretto che consenta di assimilare i significati sottesi dietro ogni gesto astratto o figurativo.

Così il colore diviene codice universale che accomuna all'arte pittorica artisti italiani e stranieri, in cui solo all'osservatore spetta intuire e svelare il 'codice' a cui ogni artista si è ispirato per creare. Come un gioco di squadra gli artisti si divertono in una esposizione a far codificare ogni loro tratto.

Un linguaggio che scorre, una pittura fugace che partendo da una figurazione si approccia ad uno stile rapido e che tra astrazione e figurazione trova il suo essere. Vive la città Domenique Folino e le città vivono nelle sue opere.

Una ricostruzione geometrica e topografica di un luogo che si abita nelle porte, nei passaggi, nei palazzi, tanti palazzi resi con cromatismi che tra il rosso, il dorato,il viola e il giallo sembra quasi che stentino nelle crepe, nelle rotture, in un vissuto frenetico e quotidiano. Una pittura newyorkese che approda alla Puglia con solare armonia e coglie immagini che si moltiplicano e si trasformano sotto il tratto astratto.

I personaggi di Luisa Valenzano abitano uno spazio che diviene cardinale per la comprensione delle opere. I personaggi si inseriscono in un fondo intelaiato che è un mondo in miniatura precisamente delineato, accuratamente inquadrato e definito. Parlano i personaggi nei loro spazi, piccoli cosmi che contribuiscono con il colore, ad identificare soluzioni immensamente insolite e particolarmente irripetibili. Sono opere pittoriche, quelle di Zungri, particolarmente realistiche, quasi fotografiche che appaiono formalmente perfette ma propense a 'spingerci' oltre: non sono solo lapalissiana dimostrazione di bravura stilistica, pur denotando in tal senso una inconfutabile sapienza, ma si arricchiscono di quella forza intima che traspare da una ruga, da un sorriso, da un volto crucciato e dalla sorprendente innocenza di un bambino. Una pittura che coglie il quotidiano, attraverso quei volti espressivi che si raccontano, narrando una vita, intensa, giovane o adulta che sia; nessun ulteriore movimento, nessuna intromissione a destare l'aria e lo spazio che circonda le figure che assorte ed impassibili, agitate da un moto interiore, scrutano l'osservatore. Ciascuno possiede il proprio mondo che, reso sulla tela con tinte prevalentemente in contrasto, si anima nei silenzi per comunicare il proprio sentire e aspetta che qualcuno li codifichi e li comprenda.

Maestra nella luce e nel colore Mara Scotto affida alla superficie pittorica volume ed eloquenza, tratti distintivi della sua attuale ricerca astrattista. Dibattuta tra astrazione e figurazione cerca un mediazione possibile creando un pittura di semplici forme che si ritrovano in ogni tempo e che serbano concretezza e materialismo. Un'arte intrisa di forme e gesti. Mostrando una realtà trasfigurata nell'assenza di una repentina identificazione figurativa, le opere dell'artista identificano una ideale natura morta in cui il colore univoco del fondo si contrappone alla fitta trama di nuance che sono il soggetto cardinale dell'opera con una resa finale che scuote incantevolmente di leggerezza. Tasselli di colore giustapposti, larghi come coste, creano ampie superfici colorate di eleganza inconsueta mettendo in moto la fantasia dell'osservatore e detenendo un controllo sulla tensione pulsante delle masse cromatiche.

Affidando una nuova struttura al linguaggio pittorico contemporaneo Gianni Depaoli utilizza la bellezza incontaminata di ogni colore per creare codici d'accesso alla sua dimensione artistica. La materia cromatica ricca di sfumature, densa e pastosa identifica un mondo reale e segretissimo in cui ritrovarsi dove l'emozione e l'impulsività cercano affermazione sempre più concreta. Con semplice ed essenziale ricercatezza l'artista crea nuove dimensioni spaziali attraverso l'accostamento di semplici segni cromatici attuando una immateriale e sospesa tensione. Un'arte d'avanguardia per il consistente impasto che ogni opera detiene, libera da schemi razionali e stilistici precostituiti in cui ogni opera diviene una creazione essenziale e geniale insieme costruendo così, unici e irripetibili emblemi contemporanei.

Inaugurazione sabato 24 maggio

Centro Culturale Zerouno
via Cialdini, 8 - Barletta (BA)
Tutti i giorni escluso sabato, le mattine di domenica e lunedì 10.13 - 19.22
Ingresso libero

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