"Mauri ha sempre lavorato ad una sola cosa: la comprensione linguistica del mondo. I suoi oggetti, le sue azioni, performance, installazioni, sono nella direzione della tensione combinata, a volte eterogenea e in corto circuito, per rendere la complessita' del mondo e del pensiero." (la curatrice Martina Cavallarin).
a cura di Martina Cavallarin
"Fabio Mauri, etc..." è una mostra ideata, costruita e fortemente desiderata da Fabio Mauri, scomparso a Roma a
pochi giorni dalla sua inaugurazione.
Giovedì 4 giugno alle ore 18.00 la Galleria Michela Rizzo di Palazzo Palumbo Fossati, Venezia, in collaborazione con Nuova
Icona, inaugura una personale del grande Fabio Mauri, artista contemporaneo di rilevante spessore culturale e di vasta
esperienza, sperimentatore di molteplici linguaggi espressivi.
"Fabio Mauri ha sempre lavorato ad una sola cosa: la comprensione linguistica del mondo. I suoi oggetti, le sue azioni,
performance, installazioni, sono nella direzione della tensione combinata, a volte eterogenea e in corto circuito, per rendere la
complessità del mondo e del pensiero. Riallacciandosi alle istanze futuriste e Fluxus la sua opera sta nella dimensione
sospesa tra Arte e Vita, una dimensione in cui pensiero, luce, parola sono materia concreta, pesante, reale. L’ideologia di cui è
permeata tutta la sua arte ha una sua propria "cosalità" come la proiezione che invadendo una fotografia, una bilancia, un libro
o un vestito si fa sostanza. Le librerie, riempite di una selezione di libri scelti da Mauri sui temi del Futurismo e da divise
appese sui colti di legno appartenenti alla stessa epoca, sono portatrici di messaggi stampati tra le pagine come sulle trame di
canapa degli abiti. I tappeti con le lettere incise, o i muri con grafie tatuate sulla superficie di intonaco, divengono linguaggio
essi stessi. Tutti costituiscono segni di sistemi, universi d’uso, consonanza tra l’arte, che non è la vita, ma che probabilmente
le è uguale." Martina Cavallarin
Fabio Mauri nasce a Roma nel 1926. Trasferito a Milano scopre presto l’arte contemporanea attraverso le opere di Carrà, De
Chirico, Tosi, Savino, Tomea. Nel 1931 si trasferisce a Bologna dove conosce Pasolini e viene introdotto al Futurismo,
avanguardia che avrà grande influsso sulla sua formazione. Dopo la guerra rimane profondamente colpito da immagini di
campi di sterminio e vive una profonda crisi. A questo periodo risalgono i suoi primi dipinti, di natura religiosa e semi-figurativi,
in stile espressionista. L’attività artistica di Mauri cambia direzione nel 1956, in seguito all’incontro con l’opera di Burri. Mauri
inizia a produrre disegni, collage e Schermi, gettando le basi del suo percorso. Nel 1971 inizia la serie delle performance
ideologiche e continua la sperimentazione di vari linguaggi espressivi, rimanendo tuttavia fedele al percorso avviato e,
soprattutto, al concetto che ne guida la produzione: lo schermo.
Muore a Roma il 19 maggio 2009.
Immagine: Lo zerbino insolubile, 2008, taglio su zerbino, 200x420 cm., particolare.
Catalogo Lampi di Stampa Editore
Inaugurazione giovedì 4 giugno ore 18
Galleria Michela Rizzo - Palazzo Palumbo Fossati
San Marco, 2597 - Venezia
Orario
dal martedì al sabato dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00.
Intresso libero