Lambretto Art Project - LAP
Milano
via Cletto Arrighi, 19
02 26418090
WEB
Dictionary
dal 17/6/2009 al 17/6/2009
ore 19

Segnalato da

Francesca Minini




 
calendario eventi  :: 




17/6/2009

Dictionary

Lambretto Art Project - LAP, Milano

Una conversazione tra Kutlug Ataman e Maurizio Bortolotti sul suo nuovo progetto Mesopotamian Dramaturgies e sulla mostra 'Dictionary', che presentera' una parte di questo progetto con al centro l'idea del linguaggio nell'epoca della globalizzazione. Durante l'incontro sara' presentato una video conversazione registrata a Istanbul alcuni mesi fa, nella quale vengono affrontati alcuni dei punti che saranno discussi nell'incontro milanese.


comunicato stampa

Nel nuovo spazio milanese Lambretto Art Project, Kutluğ Ataman sarà in conversazione con Maurizio Bortolotti sul suo nuovo progetto Mesopotamian Dramaturgies e sulla mostra “Dictionary”, che presenterà una parte di questo progetto con al centro l’idea del linguaggio nell’epoca della globalizzazione. Durante l’incontro sarà presentato una video conversazione registrata a Istanbul alcuni mesi fa, nella quale vengono affrontati alcuni dei punti che saranno discussi nell’incontro milanese allo spazio Lambretto.

La mostra di Kutluğ Ataman è la seconda delle tre della serie “Insight Turkey” curata da Maurizio Bortolotti per Francesca Minini e fa seguito a “Obstructions” dedicata nel 2008 ad Ali Kazma. “Dictionary” sarà inaugurata a Settembre 2009 presentando alcuni video di Mesopotamian Dramaturgies, la nuova opera di Kutluğ Ataman, uno dei più importanti artisti turchi contemporanei. Le contraddizioni tra la modernizzazione e la tradizione turca, all'interno della quale affonda le sue radici la stessa identità europea, sono alla base del suo lavoro e declinano l'idea di modernità in una versione originale.

Con questa mostra Ataman inizia la sua collaborazione con Francesca Minini. La terza mostra sarà aperta nel 2010 e dedicata a tre giovani artisti turchi emergenti mai presentati in Italia. Costituirà una piattaforma di proposta sulla nuova generazione. Kutluğ Ataman, di origine turca, utilizza il mezzo del video per realizzare progetti e installazioni che esplorano lo spazio sociale turco mettendo in luce le contraddizioni tra questo e gli stili di vita omologata che attraverso la globalizzazione s'impongono oggi nei paesi più tecnologizzati. Come il video dedicato alla cantante d'opera turca Seminha Berksoy o Kuba, una video installazione con i racconti di 40 abitanti della comunità che vive in una shantytown nella zona dell'aeroporto di Istanbul. I loro racconti ricostruiscono lo stato personale e affettivo delle relazioni umane ricreando uno spazio sociale ed emotivo che si sovrappone a quello abitativo estremamente povero.

Nella serie Mesopotamian Dramaturgies una delle questioni principali affrontate è l'incontro di modernità e tradizione, della loro reciproca attrazione e del trauma causato da questo incontro. La mostra "Dictionary", da Francesca Minini, mostrerà alcuni aspetti del lavoro di Ataman a partire dalle contraddizioni create dalla modernità e come esse si riflettono all'interno del suo lavoro. In particolare, come nell'età della globalizzazione il linguaggio, la comunicazione e l'incomunicabilità siano aspetti primari del vivere quotidiano su cui riflettere. L'inglese come lingua globale che favorisce la comunicazione è in realtà solo uno strumento per aumentare l'incomprensione reciproca perché non è in grado di assimilare aspetti dell'identità che rimangono inevitabilmente nelle pieghe delle lingue locali.

La modernizzazione, dunque, porta con sé momenti di contraddizione che interessano la vita locale. Il nucleo interno della globalizzazione è una condizione ibrida, di non completa appartenza a un territorio ma di vivere una condizione di creolizzazione, secondo il punto di vista di Edouard Glissant, cioè di un processo di continua perdita d'identità. Nel caso di Ataman, la condizione della globalizzazione lo spinge a interrogarsi continuamente e a scavare all'interno dell'identità turca alla ricerca dell'universalità del valore della cultura occidentale situata al crocevia tra Oriente e Occidente che è rappresentato dall'ideale piattaforma che è la Turchia contemporanea, paragonandola all'universalità illusoria della globalizzazione.

Lo scontro tra queste due diverse idee di universalità è presente nei personaggi e nelle storie narrate da Ataman. All'interno di questo equilibrio precario, l'unica Modernità possibile è dunque quella locale, che non ha nulla della trasparenza di una vita nuova e proiettata in un futuro irreale o idealizzato, ma nella quale la vita di ciascuno appare all'interno del confronto tra queste due diverse condizioni di universalità. Mesopotamian Dramaturgies (composto di otto diverse parti) di Ataman, sarà presentato in una personale al MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma, per l’inaugurazione del nuovo museo ad aprile 2010. La mostra sarà curata da Cristiana Perrella e prodotta insieme ad UniCredit Group che acquisirà una delle opere per la collezione del Museo.

Giovedi 18 Giugno 2009 alle ore 19

Lambretto Art Project - LAP
via Cletto di Arrighi 19 Milano
ingresso libero

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