Yashima Misto affida i suoi scatti piu' scottanti a Ozne. Le cancellazioni di visi e membri, attuate da Ozne raschiando via la carta fotografica o attraverso dense pennellate di inchiostro nero, scuotono l'attenzione dell'osservatore, mantenendo intatto l'originario potenziale erotico della fotografia di Yashima e controbilanciando il contenuto pornografico dell'immagine con chiassose incursioni del perturabante.
a cura di Martina Altieri, Gabriella Fiore
Yashima Misto affida i suoi scatti più scottanti a Ozne. Le cancellazioni di visi e membri, attuate
da Ozne raschiando via la carta fotografica o attraverso dense pennellate di inchiostro nero,
scuotono l’attenzione dell’osservatore, mantenendo intatto l’originario potenziale erotico della
fotografia di Yashima e controbilanciando il contenuto pornografico dell’immagine con
chiassose incursioni del perturabante.
La fotografia, essendo una vera e propria impronta del reale, instaura con il suo referente una
relazione indicale. Cosa accade quindi se qualcuno ne scalfisce la superficie? In alcuni casi la
ferita "figurata" così prodotta può mostrarsi tanto profonda da scuotere la sensibilità
dell’osservatore più della realtà stessa, facendogli sperimentare il punctum barthesiano in una
chiave perturbante.
A testimonianza di ciò basta osservare i barbari defacciamenti che
Alexander Rodchenko praticò sui ritratti fotografici del suo album Ten Years in Uzbekistan
(1934), immagini di personaggi invisi al regime staliniano e da esso per ben due volte eliminati:
prima fisicamente e poi attraverso la perturbante cancellazione dell’immagine dei loro volti e
nomi con dell’inchiostro nero. Un’azione estrema ma obbligata per l’artista russo, dal momento
che, all’epoca delle Purghe staliniane chiunque possedesse immagini di nemici e cospiratori
dello stato diveniva esso stesso tale.
In tempi più recenti Yashima Mishto, artista che da anni percorre attraverso la fotografia la
sottile linea di confine che separa l’erotismo dalla pornografia, ha affidato i suoi scatti più
scottanti a Ozne, collega che ha elevato l’atto del cancellare a proprio gesto creativo primario.
Yashima non ha certo voluto chiamare in causa un censore sui generis e le fotografie in
questione, mantenendo intatto l’originario potenziale erotico, sono state semplicemente caricate
da Ozne di ulteriori e inaspettate chiavi di lettura.
L’erotismo insomma non è stato annullato, ma
controbilanciato con chiassose incursioni del perturabante. Le cancellazioni di visi e membri,
attuate raschiando via la carta fotografica o attraverso dense pennellate di inchiostro nero, una
volta percepite, riescono infatti a scuotere l’attenzione dell’osservatore tanto quanto la
pornografia stessa. Ozne di fronte alla raffigurazione di una fellatio, quindi, cancella l’immagine
solo in corrispondenza della metà superiore del viso, di cui cela i connotati ma non il suo essere
dedito a del sesso orale; in questo modo, la privacy della modella viene certamente ristabilita..
ma a prezzo del suo perturbante defacciamento.
Inaugurazione 2 Ottobre 2009 alle 19
WIR Gallery
Boxhagener Strasse 33 – Berlino
Orari: dal mercoledì al sabato 12- 20
ingresso libero