Galleria Extraspazio
Roma
via San Francesco di Sales, 16/a
06 68210655 FAX 06 68210655
WEB
Nicholas Hlobo
dal 5/10/2009 al 13/11/2009
mar-sab 15.30-19.30 e su appuntamento

Segnalato da

extraspazio



approfondimenti

Nicholas Hlobo



 
calendario eventi  :: 




5/10/2009

Nicholas Hlobo

Galleria Extraspazio, Roma

Ngubani na lo? (Chi e'?). Attraverso una riflessione generale su temi quali lingua e comunicazione, genere e sessualita', razza ed etnia, l'artista coinvolge l'osservatore nella costruzione di una storia dai molteplici significati, ponendo all'inizio un interrogativo nella sua lingua madre, lo xhosa sudafricano.


comunicato stampa

Martedì 6 ottobre 2009 alle 19.00 inaugura presso la galleria e x t r a s p a z i o la seconda personale Ngubani na lo? di Nicholas Hlobo (Cape Town, SA, 1975)

Nicholas Hlobo è noto per installazioni, performance e immagini che affrontano temi complessi e sollecitano diversi livelli di lettura. L’artista coinvolge l’osservatore nella costruzione di una storia dai molteplici significati.

Il titolo della mostra è Ngubani na lo? – traducibile con Chi è?: Chi sono le persone, da dove vengono e, soprattutto, quali identità si costruiscono nei vari contesti?

Porre interrogativi è per Hlobo parte integrante del processo creativo. Le sue opere sono ricche di riferimenti alla cultura xhosa e all’esperienza di vita nel Sudafrica post-apartheid e al contempo rappresentano una riflessione più generale su temi quali lingua e comunicazione, genere e sessualità, razza ed etnia.
L’artista parla spesso del suo lavoro in termini di ‘scrittura’ e utilizza sempre per i titoli delle opere la sua lingua madre, lo xhosa, appartenente al ceppo nguni, molto diffusa in Sudafrica. Le sue poetiche espressioni idiomatiche, i proverbi e le ambiguità di senso, sono particolarmente adatte a eludere significati scontati e a minare stereotipi.

Una lingua così flessibile da permettere che i termini possano essere recepiti in molteplici modi, ulteriormente arricchita dalle trasposizioni nelle altre lingue con le quali Hlobo comunica in Sudafrica, rappresenta per l’artista un capitale da ottimizzare: egli strappa, ricuce, taglia e ricompone materiali disomogenei, spesso di per sé carichi di ipotesi di interpretazione, per costruire sequenze di immagini imprevedibili, senza apparente struttura narrativa; ‘montaggi’ di fantasie che chiedono all’osservatore di continuare a sviluppare il racconto.
Camere d’aria di copertoni, che Hlobo recupera nelle officine, diventano simbolo dell’industrializzazione e dell’esperienza urbana. Allo stesso tempo, la gomma assume la valenza di un emblema della mascolinità. Possedere un’automobile è in Sudafrica uno status symbol prettamente maschile e le camere d’aria possono inoltre essere associate ai preservativi. Qui entrano in gioco la vulnerabilità e la precarietà delle certezze. Il condom è uno strumento d’uso comune ma è anche un feticcio maschile e per di più un motivo di conflitto per una delle più importanti culture religiose del mondo. Un po’ troppo per un oggetto cosi piccolo e leggero?
Hlobo si diverte da sempre a smontare e rimontare certezze acquisite e cliché e in particolare gli stereotipi di genere. In molti dei suoi lavori, gomme, nastri di raso, pizzi, merletti, forme approssimativamente falliche, ricami cangianti di spermatozoi e orifizi di incerta natura sembrano presi da un raptus che procura loro ineffabili piaceri.

Le complesse e sfaccettate interpretazioni che le sue opere riescono a sollecitare nel pubblico, sono per Hlobo parte integrante del processo creativo.
Il titolo di uno dei lavori in mostra, Mondle umkhulise (Nutritelo, o Nutritela), accenna a questa esigenza di scambio, di partecipazione, di nutrimento e di arricchimento.
Si tratta di una struttura sospesa al centro dello spazio della galleria, simile a un nido. Durante la serata d’inaugurazione sarà abitata dall’artista. L’immagine del nido tende a ricordarci che le idee necessitano di protezione, di accoglienza.

Cercare di costruire rapporti pacifici con sé stessi e con gli altri è un argomento rappresentato anche da una carta di grandi dimensioni, sezionata e ricomposta con fettucce di seta. Dal riaccostamento delle parti nascono delle protuberanze, poi rielaborate con dei ricami, che fanno pensare a dei piccoli seni. L’opera, dal titolo 'Unyulu' (puro/vergine), è bianca monocroma e tende a trasmettere una sensazione di quiete, un traguardo raggiunto, anche se a fatica. Alcune rifiniture lasciate sospese, però, potrebbero essere l’indizio che si tratti solo di una sosta temporanea. L’inquieta tenacia di Hlobo a disfare e continuare a esplorare inedite soluzioni ci parla di una purezza che non è intesa come innocenza, ma è il risultato di un processo incessante di conoscenza.

Nicholas Hlobo è nato a Cape Town nel 1975. Vive e lavora a Johannesburg.
Dopo la mostra personale del 2007 Umakadenethwa engenadyasi
ad e x t r a s p a z i o, Hlobo ha esposto il suo lavoro in mostre personali alla Level 2 Gallery della Tate Modern di Londra (2008 | 09) e all’Institute of Contemporary Art di Boston (Momentum 11, 2008).
Nel 2009 è il vincitore dello Standard Bank Young Artist Award e la relativa mostra personale Umtshotsho, Standard Bank Young Artist for Visual Art 2009 è attualmente itinerante in Sud Africa.
Tra le sue mostre personali ricordiamo anche: Kwatsityw'iziko, Michael Stevenson, Cape Town, 2008; Umdudo, Aardklop National Arts Festival, Potchefstroom, 2007;
idiom[s], The Savannah College of Art Design, Savannah, Georgia, 2007.
Fra le collettive cui ha preso parte: Beauty and Pleasure in South African Contemporary Art, Stenersen Museum, Oslo, 2009; Havana Biennale, Cuba, 2009; 2nd Guangzhou Triennial, Guangzhou, Guangdong, 2008; Home Lands - Land Marks, Haunch of Venison, London, 2008; Flow, Studio Museum, Harlem, New York, 2008; za. Giovane arte dal Sudafrica, Palazzo delle Papesse, Siena, 2008.

Inaugurazione: martedì 6 ottobre ore 19

extraspazio
via san francesco di sales, 16 - Roma
Orario: mar-sab 15.30-19.30 e su appuntamento

IN ARCHIVIO [39]
Paradise Now
dal 3/7/2013 al 25/7/2013

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede