Micol Assael
Elisabetta Benassi
Flavio Favelli
Lara Favaretto
Christian Frosi
Giuseppe Gabellone
Piero Golia
Diego Perrone
Giuseppe Pietroniro
Arcangelo Sassolino
Alek O.
Giorgio Andreotta Calo'
Emanuele Becheri
Rossella Biscotti
Elia Cantori
Gianluca De Serio
Massimiliano De Serio
Patrizio Di Massimo
Stefania Galegati
Invernomuto
Armin Linke
Amedeo Martegani
Matteo Rubbi
Santo Tolone
Luca Trevisani
Mauro Vignando
Art At Work
Ilaria Bonacossa
Paola Clerico
Luca Conzato
Ilaria Gianni
Riccardo Ronchi
Francesco Stocchi
La mostra parte dal presupposto che la definizione 'arte italiana' sia allo stesso tempo obsoleta e fondante per descrivere cio' che succede nel nostro territorio. Tutti gli artisti presenti vivono il conflitto fra l'auto-rappresentazione in quanto italiani e il desiderio di un'espressione internazionale che esuli dall'idea di confine. Ideologia, abilita', tecnologia e nostalgia si incontrano nei lavori dei 10 artisti qui riuniti. A cura del collettivo Art At Work.
Micol Assaël, Elisabetta Benassi, Flavio Favelli, Lara Favaretto, Christian Frosi,
Giuseppe Gabellone, Piero Golia, Diego Perrone, Giuseppe Pietroniro, Arcangelo Sassolino.
The Bakery:
Alek O., Giorgio Andreotta Calò, Emanuele Becheri, Rossella Biscotti, Elia Cantori,
Gianluca e Massimiliano De Serio, Patrizio Di Massimo, Stefania Galegati,
Invernomuto, Armin Linke & Amedeo Martegani, Matteo Rubbi, Santo Tolone, Luca
Trevisani, Mauro Vignando.
a cura di Art At Work
Italian Open intende fare il punto su una situazione difforme e
articolata per creare un contesto che rifletta la complessa realtà
italiana. Gli artisti riuniti hanno esperienze e carriere diverse alle
spalle; alcuni sono già apparsi sulla scena internazionale, altri
sono ancora alle prime armi.
Evocando l'idea di una competizione aperta, di uno scambio
costante, Italian Open si presta a molteplici letture. Questa mostra
di 10 artisti italiani delle ultime due generazioni non intende
celebrare l'Italia come meta di consumo culturale, ma come
laboratorio di nuovi esperimenti visivi. Un'urgenza che risponde al
vizio antico di isolare ogni processo creativo nello spazio della
classicità.
L'arte Italiana vive di successivi rinnovamenti e il pericolo è quello
di non capire che esistono nuovi attori sul palcoscenico, soggetti
che devono essere messi in condizione di contribuire alla
costruzione di nuovi linguaggi. Questa opportunità permette una
trasformazione fondamentale del soggetto «italiano» in soggetto
«internazionale», capace di contribuire non solo al cambiamento
della propria espressività, ma anche di essere parte attiva di una
dialettica globale. Ideologia, abilità, tecnologia e nostalgia si
incontrano nei lavori in mostra e raccontano il pianeta Italia.
Italian Open intende mostrare questo fenomeno di intrecci non
ancora ben tessuti, di anomalie rimaste troppo conformi e di
contaminazioni le cui origini sono tuttora troppo evidenti, dove la
mescolanza non si è compiuta del tutto. L'artista italiano sembra
essere rimasto fedele ad un modello di umanesimo che ha
privilegiato l'individuo rispetto alla collettività, alla folla etnica.
L'artista italiano è un eterno giocatore brechtiano, che per salvare
la sua libertà interiore rinuncia a far parte di qualsiasi gruppo. La
complessità forse è la nostra unica ricchezza, in contrasto ad una
tradizione con la quale rimane difficile confrontarsi.
Italian Open è quindi la metafora di un torneo, di una partita
aperta. Non si tratta di stabilire quanti arriveranno alla fine del
"gioco", tuttavia è lo scontro-incontro a diventare l'obiettivo di
questa generazione. Italian Open parte dal presupposto che la
definizione «arte italiana» sia allo stesso tempo obsoleta e
fondante per descrivere ciò che succede nel territorio italiano,
partendo dalla condizione diversificata e complessa dei suoi
giovani talenti. Tutti gli artisti di Italian Open vivono il conflitto fra
l'auto-rappresentazione in quanto italiani e il desiderio di
un'espressione internazionale che esuli dall'idea di confine.
Analizzata attentamente, la loro produzione mostra affinità e
dialogo con quella internazionale, ma soprattutto evidenzia un
individualismo poetico-formale e un eclettismo unici al panorama
nazionale.
Art At Work è un collettivo che sviluppa e produce progetti d'arte contemporanea
attraverso relazioni e sinergie con figure attive a vari livelli nel sistema dell'arte.
AAW non ha una sede espositiva fissa quindi ogni progetto è pensato, prodotto e
realizzato in un luogo specifico dando vita a situazioni mutevoli ed eclettiche.
Attraverso un costante dialogo con gli artisti AAW si prefigge di creare una
piattaforma innovativa che permetta la realizzazione di opere fuori dell'ordinario nei
diversi media. Grazie alla flessibilità della struttura e alle diverse competenze del
gruppo, AAW si prefigge di lavorare sia con istituzioni pubbliche che private, sia con
collezionisti che società ed aziende per poter diffondere e promuovere in maniera
più efficace ed innovativa i propri progetti all'interno del sistema dell'arte
contemporanea.
Art at Work è un progetto di Ilaria Bonacossa, Paola Clerico, Luca Conzato, Ilaria
Gianni, Riccardo Ronchi e Francesco Stocchi.
http://www.artatwork.it
Opening: 31 ottobre 2009 – ore 18.00
Laurierstraat 187-189
NL-1016 PL Amsterdam The Netherlands
dal martedì al venerdì 10.00 – 18.00
sabato 13.00 – 18.00