Italia, Poesia, Arte, televisione. Rassegna ricca di iniziative, proiezioni, incontri e convegni dedicata all'opera del poeta-regista. Tema centrale dell'evento e' la considerazione di Pasolini per la televisione e il rapporto con questo media.
C’è molta attualità, ci sono molti nodi irrisolti dell’Italia contemporanea negli scritti e nelle parole che Pier Paolo Pasolini ha lasciato soprattutto negli ultimi anni di vita.
La Cineteca di Bologna, l'Associazione 'Fondo Pier Paolo Pasolini' e il Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna, con la preziosa collaborazione del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa, del FAI e di Teche Rai, organizzano un ciclo di iniziative (proiezioni, incontri, convegni) dal titolo Lo sguardo di Pasolini.
Italia, Poesia, Arte, televisione, dove verranno messe a confronto molte voci e testimonianze sull'opera del poeta-regista e verranno proposti alcuni documenti audiovisivi, rari e inediti, di Pasolini.
Tutto questo avverrà a Bologna lungo il mese di novembre a partire da lunedì 2, in coincidenza con l’anniversario della tragica morte di Pasolini.
Che paese è l’Italia? Quanto sono attuali e declinabili ai giorni nostri i contributi critici di Pasolini? Quali, tra le tante suggestioni critiche e poetiche lasciateci dal regista scrittore, costituiscono ancora quella dirompente forza analitica per guardare il nostro Paese?
Più volte si è ricorso al pensiero di Pasolini per dare una interpretazione, spesso scivolata nel moralismo, a fenomeni contingenti, di stretta attualità, tra tutti il conformismo culturale e comportamentale e la ‘sudditanza alla televisione’.
A partire da queste domande, i promotori di Lo sguardo di Pasolini, col supporto di nuovi contributi e di documenti audiovideo, rilanciano certe intuizioni di uno degli ultimi grandi intellettuali italiani individuando un percorso analitico che ruota attorno a quattro macro temi di criticità:
La televisione è l’espressione concreta attraverso cui si manifesta lo Stato piccolo-borghese italiano. Ossia è la depositaria di ogni volgarità e dell’odio per la realtà.
Pier Paolo Pasolini, 1966
La critica della modernità di Pier Paolo Pasolini, la sua visione di una società omologata dal consumismo, continua ad essere sempre più drammaticamente attuale. La televisione, secondo Pasolini, 'non è soltanto un luogo attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. È il luogo dove si fa concreta una mentalità che altrimenti non si saprebbe dove collocare. È attraverso lo spirito della televisione che si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere'.
È 'un medium di massa' che si asserve alla massa dei telespettatori 'per asservirli', ossia per imporre loro 'la leggerezza, la superficialità, l’ignoranza, la vanità', quali modelli di 'una condizione umana obbligatoria'. Soprattutto negli ultimi anni di vita, Pasolini sviscerò le forme di condizionamento esercitate dalla “stupidità delittuosa della televisione” nel linguaggio e nelle forme di comunicazione adottate dagli italiani, scoprendo le forme di un processo di profonda e irreversibile trasformazione della cultura e della società dove le diversità venivano cancellate e sostituite da 'valori falsi e alienanti'.
Alternando interviste audiovisive e interventi di studiosi, sociologi, massmediologi, collaboratori di Pasolini e professionisti della televisione, Pasolini e la televisione si propone di discutere i temi e le idee espresse dallo scrittore 'corsaro' negli anni '60 e '70, confrontandoli ai processi culturali e sociali di cui la televisione è stata ed è il veicolo dominante.
Nel corso degli incontri e delle proiezioni si evidenzierà anche che Pasolini non rifiutò mai aprioristicamente la televisione, anzi immaginò e realizzò alcuni film destinati proprio ai teleschermi e partecipò a vari programmi televisivi. Fra le utopie pasoliniane esisteva infatti l'idea di una televisione diversa, perché, come affermò egli stesso, 'non sostengo affatto che tali mezzi siano in sé negativi: sono anzi d’accordo che potrebbero costituire un grande strumento di progresso culturale; ma finora sono stati, così come li hanno usati, un mezzo di spaventoso regresso, di sviluppo appunto senza progresso, di genocidio culturale per due terzi almeno degli italiani'.
Programma:
Bologna
VENERDÌ 13 NOVEMBRE 2009
Cinema Lumière – Sala Officinema/Mastroianni (via Azzo Gardino, 65/b)
15.00
Pasolini e la televisione francese
Pasolini l'enragÉ (Francia/1966) di Jean-André Fieschi (99’)
Il primo 'ritratto filmato' di Pasolini fu realizzato dalla televisione francese nel luglio 1966 nell'ambito della prestigiosa serie “Cinéastes de notre temps”, diretta da Janine Bazin e André S. Labarthe. Intervistato nelle strade delle borgate romane e nel suo studio, Pasolini analizza il proprio drammatico rapporto con la società italiana e ripercorre l'itinerario delle sue opere fino a Uccellacci e uccellini.
Intervengono André S. Labarthe e la montatrice del film Danielle Anezin
17.30
Cinema e tv: l’alternativa pasoliniana
IO E... PASOLINI E LA FORMA DELLA CITTÀ (Italia/1974) di Paolo Brunatto (15')
Secondo lo schema della serie televisiva Io e..., curata da Anna Zànoli per la RAI, un artista si confrontava ad un'opera d'arte che aveva scelto per la sua emblematicità. Pasolini, invece, trasforma il suo intervento in uno 'scritto corsaro' per immagini, una denuncia civile del degrado paesaggistico e culturale della penisola e dell'omologazione attuata dalla società dei consumi.
Incontro con Paolo Brunatto
Estratto da Appunti per un’Orestiade africana (Italia/1970, 15')
Originariamente destinato alla RAI, Appunti per un'Orestiade africana venne rifiutato dalla televisione pubblica con motivazioni pretestuose e rimase inedito in Italia per cinque anni. La sua forma 'impura', al tempo stesso film-saggio sull'Africa postcoloniale, diario di viaggio, adattamento di Eschilo e film antropologico e musicale, corrispondeva ad un'idea pasoliniana di cinema (e televisione) basata sulla contaminazione dei generi. Il produttore e regista Gian Vittorio Baldi racconta le travagliate vicende del film.
Incontro con Gian Vittorio Baldi
19.30
Pasolini e la televisione italiana
Controcampo. Italiani oggi (Italia/1974, 41’)
Dall'audio di una trasmissione del 19 ottobre 1974, che gli archivi RAI hanno perduto, un'importante ricostruzione che si avvale di fotografie in studio e di rare sequenze sopravvissute. Si dibatte sui concetti chiave del Pasolini critico della modernità: omologazione, sviluppo e progresso, mutazione antropologica, nuovo fascismo e nuovo Potere. A contestare le sue tesi il sociologo Franco Ferrarotti, lo scrittore Giuseppe Cassieri, i giornalisti Maurizio Ferrara e Giovanni Russo, il parlamentare Filippo Maria Pandolfi, moderati da Giuseppe Giacovazzo.
Interviene Giuseppe Giacovazzo
20.30*
Pasolini e la televisione italiana
PASOLINI INEDITO (Italia/1974, 43')
Conferenza di Pier Paolo Pasolini su Le mura di Sana'a alla sede della Stampa estera, Roma, 15 marzo 1974
LE MURA DI SANA'A (Italia/1974) di Pier Paolo Pasolini (13')
Un documento inedito da cui emerge il profondo, doloroso coinvolgimento di Pasolini nel dramma della cancellazione delle culture antiche e particolari, provocato dallo “sviluppo senza progresso” della globalizzazione. Pasolini si innamorò della città yemenita di Sana'a e la filmò in uno splendido, breve film che presentò egli stesso in una conferenza a Roma, con Lelio Basso, Peter Kammerer, Eugenio Galdieri e l'ambasciatore dello Yemen. Per la prima volta, si potrà sentire la voce di Pasolini che denuncia la distruzione di un mondo e si potranno vedere le immagini di un incontro emozionante.
Intervengono Stefano Casi e Roberto Chiesi
SABATO 14 NOVEMBRE 2009
Cinema Lumière – Sala Officinema/Mastroianni (via Azzo Gardino, 65/b)
10.30
Pasolini e la televisione italiana
Il rito del degrado. Pasolini e la televisione (Italia/1962-1975) a cura di Roberto Chiesi e Luigi Virgolin (51’)
Il rapporto contraddittorio, tormentato e conflittuale tra Pasolini e la televisione restituito dalle apparizioni televisive e dagli interventi polemici dello scrittore. Un corpo a corpo ingaggiato con i prodotti peggiori della cultura piccolo-borghese: il moralismo, il qualunquismo, la volgarità, l'ipocrisia.
Introduce Luigi Virgolin
11.30
Tavola rotonda: televisione e omologazione
Gli interventi di Pasolini sulla televisione compongono un quadro più sfumato e ricco di quanto si creda, un pensiero non univoco che conosce un’evoluzione dalla fine degli anni Cinquanta al periodo ‘corsaro’ e oscilla tra condanne radicali e spiragli riformisti. Sulla televisione di allora e di oggi, sui cambiamenti avvenuti al cittadino/telespettatore e sulle proposte avanzate da Pasolini ne discutono scrittori, studiosi dei media, docenti di cinema e di letteratura.
Intervengono Marco Antonio Bazzocchi, Nicola De Cilia, Nico Naldini, Giorgio Simonelli. Modera Giacomo Manzoli
15.00*
Pasolini e la televisione italiana
La rabbia di Pasolini (Italia/1963-2008) di Pier Paolo Pasolini, ipotesi di ricostruzione di Giuseppe Bertolucci (77')
“I tempi sono maturi per la televisione, una nuova arma è stata inventata per la diffusione dell'insincerità, della menzogna”: così Pasolini descrive il nuovo medium nella versione ricostruita da Giuseppe Bertolucci del film La rabbia (1963), un poema filmico in prosa e in versi che è al tempo stesso un documento sugli anni della Guerra fredda e una profezia proiettata sul presente.
Intervengono Giuseppe Bertolucci e Carlo di Carlo
17.30
Tavola rotonda: il delitto Pasolini secondo la televisione
Il giorno dopo l'assassinio di Pasolini, i telegiornali della RAI fornirono una versione univoca del delitto, dando per scontato che lo scrittore fosse stato ucciso da una sola persona, Pino Pelosi, il reo confesso. In seguito, altri programmi televisivi ritornarono in modo più problematico sulle dinamiche dell'omicidio. Nel corso della tavola rotonda, verranno analizzate le possibili verità del “buco nero” della notte del 2 novembre 1975 e soprattutto il ruolo svolto dalla televisione nell'informazione e nella sua manipolazione.
Telegiornali e programmi TV sull’assassinio (Italia/1975-2005, 20’)
Intervengono Guido Calvi, Franco Grattarola, Carlo Lucarelli, Andrea Speranzoni. Modera Loris Lepri
VENERDÌ 20 NOVEMBRE 2009
Teatro Pier Paolo Pasolini (via Piave, 16)
15.15
Cinema e tv: l’alternativa pasoliniana
UN'ORA CON EZRA POUND (Italia/1968) di Vanni Ronsisvalle (23')
L'incontro fra Pier Paolo Pasolini ed Ezra Pound nell'autunno del 1967 venne ripreso dal regista Vanni Ronsisvalle e poi trasmesso dalla RAI, nell'ambito della rubrica Incontri, nel 1968. Pasolini si servì dello strumento televisivo per agire poeticamente e politicamente, dando prova di una capacità esegetica e di un approccio critico-culturale del tutto nuovi per l'epoca. Il fascismo di Pound viene riletto attraverso la sua poesia. Ne risulta il ritratto di un uomo “perfettamente inadattabile a questo mondo” a causa di un “trauma”. La “scelta del fascismo è stata per Pound un modo sia per mascherare la sua inadattabilità, sia un alibi per farsi credere presente. In che cosa è consistito questo trauma? Nella scoperta di un mondo contadino all'interno di un mondo industrializzato, di molti decenni in anticipo sull'Europa. Pound ha capito, con abnorme precocità, che il mondo contadino e il mondo industriale sono due realtà inconciliabili: l'esistenza dell'una vuol dire la morte (la scomparsa) dell'altra”.
Introduce Luciano De Giusti
16.00
Tavola rotonda: lo sguardo critico di Pasolini sulla televisione
Un dibattito aperto, a incrocio tra diversi punti di vista disciplinari. Per riflettere intorno alla decisa presa di posizione pasoliniana contro la televisione e in “sfida ai (suoi) dirigenti”. Il nuovo medium è accusato di essere lo strumento che ha reso possibile al Potere la distruzione di ogni forma di cultura autentica e alternativa, omologando tutti a un unico modo di sentire e di pensare. E con l’effetto dell’abolizione della distanza, concreta e simbolica, tra centro e periferie e dell’imposizione del solo modello del consumo e delle logiche aziendali.
Intervengono Damiano Cantone, Gianpaolo Gri, Walter Siti, Bruno Voglino. Modera Italo Moscati
Comunicazione scritta di Giacomo Marramao
18.30
Cinema e tv: l’alternativa pasoliniana
APPUNTI PER UN FILM SULL'INDIA (Italia/1968) di Pier Paolo Pasolini (34')
Dall'esperienza dei sopralluoghi per un film documentario da girare per conto della RAI, nasce in Pasolini l'idea di un progetto ben più ampio che avrebbe dovuto intitolarsi “Appunti per un poema sul Terzo Mondo”, affresco a episodi sulle drammatiche contraddizioni vissute in età moderna dalle civiltà arcaiche o portatrici di valori diversi dall'Occidente bianco. Ancora una volta, il dato prosaico della condizione produttiva – il film conoscerà un passaggio televisivo nella rubrica “TV7” – diventa lo spunto per condurre la ricerca lungo i sentieri personali e sperimentali della poetica del non-finito e della formula seminale del “film fa farsi”.
Introduce Luciano De Giusti
21.00
LETTURA DEL BRANO "IL PADRONE DELLA TV" DA L’HISTOIRE DU SOLDAT
Voci recitanti di Giuliano Bonanni, Stefano Rizzardi, Claudio de Maglio
Con la partecipazione di Ninetto Davoli
Un brano tratto dal progetto non ultimato di sceneggiatura per un film, scritta da Pasolini con Sergio Citti e Giulio Paradisi nel 1973, sulla traccia del racconto di Charles-Ferdinand Ramuz L'histoire du soldat (1918), poi musicato nel 1919 da Igor Stravinski. Nella favolosa vicenda di un soldato disertore che incontra il diavolo, Pasolini inserisce tutti i temi della "mutazione antropologica" subìta dall’Italia alla fine degli anni Sessanta: l'omologazione di massa, il consumismo su larga scala, la perdita dell'innocenza, la fine delle culture popolari, l'egemonia del patto industriale. Al centro, però, è soprattutto lo scontro frontale con la "televisione" (letteralmente equiparata al demonio) e con la sua "ideologia edonistica", fondata sulla manipolazione e sul livellamento delle coscienze.
22.00
Pasolini e la televisione tedesca
Estratti da ROMISCHE SKIZZEN II (Germania/1965) di Alois Kolb (5')
Estratto da FILM IN ROM (Germania/1967) di Alois Kolb e Gideon Bachmann (5')
PIER PAOLO PASOLINI. EIN PORTRAIT, 3.10 – 17.10.69 (Germania/1969) di Karina Ehret, Frank Fiedler, Balz Raz (50')
Già dalla metà degli anni Sessanta la televisione tedesca si interessa al cinema di Pasolini dimostrando un'attenzione sociologica tesa a comprendere la realtà urbanistica e i processi di modernizzazione del nostro Paese. Nella lunga intervista Ein portrait invece è soprattutto il suo pensiero politico e sociale ad essere indagato, dalle contestazioni del Festival di Venezia alle vicende processuali, dalle radici gramsciane e marxiste al rapporto conflittuale con il PCI.
Introduce Peter Kammerer
SABATO 21 NOVEMBRE 2009
Teatro Pier Paolo Pasolini (via Piave, 16)
9.00
Pasolini e la televisione italiana
PASOLINI E IL LINGUAGGIO NAZIONALE (Italia/1968) di Bartolo Ciccardini (4')
VOLGAR’ELOQUIO (Italia/1975, 30')
Il primo documento è un'intervista trasmessa il 19 febbraio del 1968 all'interno della rubrica Sapere, dove Pasolini ragiona sul concetto di unitarietà linguistica, sulla differenza fra lingua letteraria, italiano dialettizzato, dialetti veri e propri, e sulla nuova omologazione linguistica televisiva. Il secondo documento è la registrazione audio della lezione-dibattito tenuta da Pasolini al Liceo “Palmieri” di Lecce il 21 ottobre 1975, accompagnata dalle fotografie che ritraggono il poeta a Calimera, paese di lingua grecanica, intento ad ascoltare tradizionali canti popolari salentini (per gentile concessione del Fondo Antonio Piromalli). I temi affrontati da Pasolini in quell'incontro sono i dialetti, le lingue e le culture minoritarie in funzione di una pratica didattica nelle scuole e nell'ottica di una critica alla modernità neocapitalista.
Introduce Piera Rizzolatti
9.45
Tavola rotonda: televisione e mutazioni della lingua italiana
Nel saggio Nuove questioni linguistiche del 1964, Pasolini compie una vasta ricognizione delle trasformazioni dell’italiano moderno, specie a seguito dell’avvento del modello televisivo e del primato delle scienze e della tecnologia sulle vecchie discipline umanistiche. Lì le radici dell’omologazione anche della lingua, scritta e parlata, verso un’inedita koiné tecnico-scientifica semplificante, unitaria e funzionale a obiettivi strumentali della comunicazione contro quelli più largamente espressivi. Un tema, di forte rimando anche all’attuale dibattito sul tema, su cui riflette un gruppo di autorevoli studiosi della lingua e delle sue attuali emergenze.
Intervengono Giuseppe Antonelli, Marco Antonio Bazzocchi, Michele Cortelazzo, Nicoletta Maraschio, Alberto Sobrero. Modera Vincenzo Orioles
Comunicazione scritta di Tullio De Mauro
12.15
Pasolini e la televisione italiana
Controcampo. Italiani oggi (Italia/1974, 41')
Dall'audio di una trasmissione del 19 ottobre 1974, che gli archivi RAI hanno perduto, un'importante ricostruzione che si avvale di fotografie in studio e di rare sequenze sopravvissute. Si dibatte sui concetti chiave del Pasolini critico della modernità: omologazione, sviluppo e progresso, mutazione antropologica, nuovo fascismo e nuovo Potere. A contestare le sue tesi il sociologo Franco Ferrarotti, lo scrittore Giuseppe Cassieri, i giornalisti Maurizio Ferrara e Giovanni Russo, il parlamentare Filippo Maria Pandolfi, moderati da Giuseppe Giacovazzo.
Introduce Loris Lepri
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito ove non diversamente indicato da *
Per informazioni:
Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini
c/o Biblioteca Renzo Renzi della Cineteca di Bologna
Via Azzo Gardino, 65/b
40122 Bologna
Tel. 051 2195302
archiviopasolini@comune.bologna.it
Centro Studi Pier Paolo Pasolini
Via Guidalberto Pasolini, 4
33072 Casarsa della Delizia (Pordenone)
Tel. 0434 870593
info@centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it
Con il sostegno di
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
PROVINCIA DI PORDENONE
COMUNE DI CASARSA DELLA DELIZIA
ERDISU
Con il patrocinio di
Società Filologica Friulana
Con la collaborazione di
UNIVERSITÀ DI UDINE
CINEMAZERO
TECHE RAI
Diverse Sedi
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