Andrea Cereda, Nicola Delvigo, Armando Fettolini e Fabio Presti, 4 artisti diversi per contenuti iconografici e tecniche pittoriche, hanno interpreto le volumetrie e i colori della stagione autunnale.
a cura di Simona Vigo
Con la mostra collettiva dal titolo Corpi d’autunno, Agorárte presenta per la prima volta nel suo spazio espositivo i lavori di Andrea Cereda, Nicola Delvigo, Armando Fettolini e Fabio Presti, con la collaborazione di Camuzzi, Baglietto e Cantieri di Pisa.
Quattro artisti tra loro diversi per contenuti iconografici e tecniche pittoriche interpreteranno le volumetrie, i colori, i portati esistenziali della stagione autunnale.
Nicola Delvigo realizzerà un grande murales di 2 m e mezzo per sei unendo collage di foto e ritagli di giornali, ridipinte a olio, enfatizzate da matite, carboncini e pastelli ad una grande gestualità creativa. Le sue modelle maestose che erompono dal murales accolgono lo spettatore in un vortice di colori e parole dipinte. Essenzialità di espressione e materiali sono le caratteristiche dei lavori di Fabio Presti: piccole creature umane su grandi sfondi informali realizzati con polveri di marmo, ruggini, pastelli colorate e trasferelli. Le sue figure minuscole e prive di identità, perché ne disegna solo i contorni, trasmettono una solitudine tenera e musicale.
Sono piccine rispetto agli sfondi in cui sono inserite, ma hanno una forza narrativa straordinaria. Materiche e scultoree sono le opere di Armando Fettolini: i suoi cani randagi che incarnano frammenti di umanità esprimendo qualità e stati esistenziali che dovrebbero piuttosto appartenere agli uomini. L’uomo di cui parla Fettolini attraverso i suoi randagi è quel ramingo che dimora in ognuno di noi, quell’ombra che ci sta addosso, fedele ed impavida, rivendicando libertà e istintività ad ogni respiro. L’atmosfera, i volumi, i colori, i corpi d’autunno trovano la loro sintesi nelle convivenze di Andrea Cereda: installazioni scultoree in lamiera che convivono e legano tra loro le opere dei quattro artisti in mostra.
Sono sculture realizzate con materiali di recupero industriali, corrose dalla ruggine, aggredite dal trascorrere del tempo, consumate dalla polvere, scavate e tormentate dalle calamità atmosferiche e dal lavoro dell’uomo. Hanno qualcosa di inspiegabilmente romantico come le foglie d’autunno con quei colori che sfumano nelle tonalità dell’arancio, del ruggine e del verde. Ma anche qualcosa di incorruttibilmente essenziale, puro, senza trucco. Mostrano ciò che sopravvive alla devastazione, all’abuso e alla non curanza. E mostrano come a volte ciò che sopravvive alle intemperie della vita può diventare un’opera d’arte.
Per informazioni: 02/53584715; 335 329794
simona.vigo@agorarte.com
Inaugurazione giovedi 26 novembre 2009
Galleria Agorárte entrata Spazio Fitzcarraldo
Via Filippeti 41, Milano, MM Porta Romana
Orari: martedi-venerdi dalle 15 alle 22 e su appuntamento
Ingresso libero