Mutazione multiforme. La riflessione dell'artista scorre dal sociale allo specifico del linguaggio pittorico. Il paesaggio appartiene a qualunque luogo del mondo, definito in base all'andirivieni di personaggi che si perdono sulla linea dell'orizzonte.
A cura di Vera Agosti e Silvano Battistotti
Il concetto della globalizzazione imperante, amata od osteggiata, serpeggia nei nuovi
lavori di Aliona Cotorobai.
In un mondo appiattito sui meccanismi e la pseudocultura del mercato globale,
semplificato nelle sue dinamiche dal simbolismo dell’arte, le differenze si annullano
in un processo di omologazione.
I soggetti perdono la propria individualità, costituendo un gruppo indistinto, sia che
siano uomini (Bagnanti) , animali (Uccelli) o vegetali (Fiori).
Il paesaggio appartiene a qualunque luogo del mondo, definito da un ritmo incalzante
in base all’andirivieni dei personaggi che si perdono seguendo la linea dell’orizzonte.
La riflessione scorre dal sociale al linguaggio pittorico, indagato, studiato, ricercato
per tentativi, in un’evoluzione che non conosce ancora il punto d’arrivo.
Un’inesauribile sete di sperimentazione che si appropria della forza e della
drammaticità dell’espressionismo tedesco, la bellezza e l’ironia della
Transvanguardia, l’ingenua aggressività del graffitismo, giocando a cavallo tra
figurazione e astrazione, con olio, acrilico, idropittura e collage.
Vera Agosti
Aliona Cotorobai nasce il 20 agosto 1976, a Telenesti nella Repubblica Moldova.
Studia pittura fin da bambina e successivamente frequenta il Collegio d’Arte “I.
Repin” di Chiscinau, città dove si era trasferita all’età di quindici anni. Dopo il
Diploma si laurea all’Accademia d’Arte di Chiscinau e segue nella stessa istituzione
un master di due anni. Insegna poi all’Accademia d’Arte e le viene riconosciuta la
Cattedra di Arti Decorative. Dal 2007 si trasferisce in Italia. Vive e lavora a Milano.
Vernissage lunedì 30 novembre ore 19
ArteGioia107
Via Melchiorre Gioia, 107 - Milano
Orario: mart - ven 16-19 o su appuntamento
Ingresso libero