Hotel Nuclear
Daniela Novello
Alessandro Sanna
Luca Barnabe'
Chiara Gatti
Angela Madesani
Anche quest'anno i vincitori del premio San Fedele 2008-2009 si confrontano con i temi del Sacro. In mostra installazioni, opere video e su carta di Hotel Nuclear, Daniela Novello, Alessandro Sanna.
Anche questo anno i vincitori del premio San Fedele 2008-2009 si confrontano con i temi del Sacro.
Daniela Novello, vincitrice del Premio per i giovani artisti, propone tre lavori “1 Cor 14,27”, “Costruzione”, “Bangla 61”. Nel primo, su tre stendardi in piombo, è disegnata la forma del corpo di Cristo. Nella parte sottostante, tre vasche ricolme di terra che ripetono la forma a croce degli stendardi accolgono semi di magnolia. Chiara è l’allusione alle gocce di sangue. Tutto il corpo è chiamato a dare testimonianza, fino al sacrificio della vita, alla morte. Da ogni sua parte scendono lacrime di sangue, per fecondare quella terra da cui nasciamo. Se nel secondo lavoro, l’autrice medita sul tema del battesimo - piccoli vestitini in piombo sono collocati su di una struttura che ricorda un fonte battesimale - nel terzo lavoro, “Bangla 61”, grandi borse alludono all’idea del viaggio tra vita e morte, come a creare un legame ideale tra i due lavori precedenti.
Una serie di lavori su carta sono poi presentati da Alessandro Sanna, vincitore del Premio Rigamonti. Con grande abilità tecnica ci presenta alcune scene tratte dal libro di Genesi e alcuni episodi tratti dalla Passione di Cristo. Le scene sono ridotte all’essenziale. Spesso domina il paesaggio, come se la Natura partecipasse a quanto sta accadendo alla storia dell’uomo. Se in Genesi le tonalità brunastre sono dominanti, nel Nuovo Testamento i colori si fanno acidi, contrastati, talvolta violenti. Con grande intensità, l’autore ci conduce al cuore del dramma delle varie scene.
Infine il lavoro del gruppo Hotel Nuclear, “IS!”.
Il video in mostra si incentra sull’attesa. In uno schermo diviso in due parti, una donna è in piedi, col volto nascosto dai capelli. Nell’altro schermo, la stessa donna è distesa, con un braccio rivolto verso l’alto. Come in lontananza, si ascolta la voce di Mina che canta “Senza fine”, in loop. La canzone è disturbata da ronzii, brusii, da parole frammentate, da rumori che appaiono tratti da diversi momenti della vita quotidiana. Se nella parte sinistra dello schermo la luce appare più fredda, in quella di destra una tonalità calda sembra avvolgere il corpo femminile. È l’attesa di ogni uomo, che ripete l’attesa del cosmo, dall’alba al tramonto e dal tramonto all’alba, senza fine. In questo eterno ritorno, l’uomo è in attesa di un evento che possa cambiare radicalmente l’incessante ripetersi degli avvenimenti del mondo.
Andrea Dall’Asta S. I.
Direttore Galleria San Fedele
Inaugurazione 30 novembre ore 18
Galleria San Fedele
piazza San Fedele, 4 (Auditorium Via Hoepli, 3a) - Milano
Orario: 16-19
Ingresso libero