Palazzo dei Diamanti
Ferrara
C.so Ercole d'Este, 21
0532 244949 FAX 0532 203064
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Toti Scialoja
dal 14/6/2002 al 1/9/2002
0532 209988
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Palazzo dei Diamanti



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Toti Scialoja



 
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14/6/2002

Toti Scialoja

Palazzo dei Diamanti, Ferrara

(1914-1998) Prima grande antologica dopo la morte dell'artista, uno dei principali protagonisti delle vicende artistiche italiane della seconda meta' del XX secolo.


comunicato stampa

Si inaugura sabato 15 giugno 2002, alle ore 18.30, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara la mostra Toti Scialoja (1914-1998), prima grande antologica dopo la morte dellartista, uno dei principali protagonisti delle vicende artistiche italiane della seconda metà del XX secolo.

Alle ore 17.30, presso la Sala della Pinacoteca Nazionale di Palazzo dei Diamanti, precederà linaugurazione della mostra una presentazione con lintervento di Paolo Mauri, Giovanni Raboni e Patrizia Valduga del volume Toti Scialoja. Poesie 1961-1998, che, edito in questi giorni da Garzanti, raccoglie per la prima volta la produzione poetica matura di Scialoja, a partire dalla raccolta Scarse serpi, del 1983, sino allultima, e inedita, Cielo coperto.

Lesposizione è promossa dal Comune di Ferrara, in collaborazione con la Fondazione Toti Scialoja, e si inserisce nellambito delle iniziative dedicate al rinnovamento dellarte italiana nel secondo dopoguerra. Alla rivalutazione storico-critica di questo periodo le Gallerie dArte Moderna e Contemporanea ferraresi hanno dedicato, a partire dal 1993, un ciclo di importanti rassegne, quali, ad esempio, Lucio Fontana, Ennio Morlotti, Roma 1950-59, Milano 1950-59, Venezia 1950-59.

Oltre che pittore, Scialoja è stato poeta, scrittore, scenografo e docente dellAccademia di Belle Arti di Roma, di cui fu direttore per un lungo periodo. Dopo le prime esperienze di matrice espressionista, legate allambito della Scuola Romana, a partire dai primi anni Cinquanta Scialoja intraprese quella sua personale riflessione sullarte astratta che lo portò dapprima a dipingere usando materiali anticanonici e uno straccio imbevuto di colore al posto del tradizionale pennello, e successivamente, nel 1957, ad elaborare la sua personale tecnica dello stampaggio.

Da allora in avanti, figure della sua pittura divennero prevalentemente le impronte, grandi e solitarie forme di colore battute e impresse sulla superficie del quadro. Intenzione di Scialoja era quella di trasmettere sulla tela, con quel gesto insieme consapevole e cieco, tutta quanta lesistenza, unione indistricabile di viscere e pensiero, di evento e di tempo.
Prima magmaticamente sovrapposte luna sullaltra ad occupare lintera pagina del dipinto, poi - dopo il lavoro compiuto nel corso del suo secondo viaggio a New York (1960) e di un lungo soggiorno a Parigi, disteso tra il 61 e il 64 - scandite paratatticamente in campi vieppiù isolati, le impronte, e il gesto rabdomantico che dà loro origine, sono una delle forme maggiori dellarte astratta europea dei loro anni.

Gli anni Settanta, e il primo avvio degli Ottanta, segnarono un tempo difficile per lartista che, giunto al culmine della sua riflessione teorica sulla pittura, se ne sentì quasi paralizzato, realizzando prevalentemente opere su carta, collages e acquarelli. Dal 1982, anno di un viaggio in Spagna e di un incontro che il pittore confessò folgorante con la pittura nera della Quinta del Sordo di Goya, Scialoja dette inizio ad una nuova stagione della sua pittura, caratterizzata dal recupero delle più importanti esperienze degli anni passati, e per primo del grande gesto libero e cieco che aveva denotato il suo fare fra 56 e 57.

Una sezione della mostra - che presenterà, assieme a circa sessanta dipinti di grande dimensione, molti fra i quali mai esposti prima dora, le quindici piccole e di fatto sconosciute sculture in bronzo eseguite da Scialoja alla fine degli anni Ottanta - sarà infine dedicata a quelle opere, già appartenenti alla collezione di Scialoja ed ora di proprietà della Fondazione a lui intitolata, di alcuni fra i grandi artisti statunitensi con i quali Scialoja ha intessuto una profonda amicizia, testimoniata fra laltro proprio dalle numerose opere di cui essi fecero dono a Scialoja e alla moglie, critico e storico dellarte, Gabriella Drudi: in questa sezione saranno esposte opere, inedite e rarissime nel panorama espositivo italiano, di Arshile Gorky, Willem de Kooning, Cy Twombly e Alexander Calder.

Toti Scialoja (1914-1998)

a cura di Fabrizio DAmico

Vernice: 15 giugno 2002, ore 17.30

orario: 9.30 13.30/ 15.00 18.00

Ingresso: intero 7; ridotto 6,20; ridotto gruppi 6,20; ridotto convenzioni 6,20; scuole 4,13; cumulativo con Musei Arte Moderna 8,30

Catalogo
Edizioni Civiche Gallerie dArte Moderna e contemporanea, Ferrara
con scritti di Giuseppe Appella, Christian Caliandro, Fabrizio DAmico, Barbara Drudi. In libreria 34; in mostra: 20

Per informazioni:
TEL: 0532 209988/204828
FAX: 0532 203064

Ufficio Stampa: Studio ESSECI Sergio Campagnolo tel. 049.663499 fax 049.655098 email info@studioesseci.net

Ferrara, Palazzo dei Diamanti
Corso Ercole I d'Este, 21

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