Daniela Facchinato Image Gallery
Bologna
Via Castiglione, 1
051 6344649 FAX 051 6343568
WEB
Slang
dal 26/6/2002 al 18/7/2002
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Segnalato da

Daniela Facchinato




 
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26/6/2002

Slang

Daniela Facchinato Image Gallery, Bologna

Frammenti d'immagine: mostra di Piero Copertini. Il suo iniziale lavoro pittorico riflette le esperienze dell'espressionismo astratto di matrice europea. In seguito e' attratto da differenti pratiche artistiche, il teatro, la musica, la fotografia, il cinema. La pittura, la fotografia e la grafica d'arte sono le sue attivita' prevalenti e interagendo con le altre discipline scandiscono lo scorrere del suo operare artistico. A cura di Federico Buelli.


comunicato stampa

Pittore, artista grafico, filmaker, fotografo.

Il suo iniziale lavoro pittorico riflette le esperienze dell'espressionismo astratto di matrice europea (dal Gruppo Cobra a Bacon) e di artisti come Sutherland, Gorky, Matta.
In seguito è attratto da differenti pratiche artistiche, il teatro, la musica, la fotografia, il cinema. Espressione di una condizione umana, esistenziale, l'opera di Copertini tendeva, come ha scritto P. Bonfiglioli, ad un limite esistenziale che " non poteva più essere mediato dal foglio e dalla tela".
Quando si occupa di fotografia, di fotomontaggio o di fotolinguaggio pubblicitario, Copertini cerca sempre il racconto diretto, trasforma la retorica dei segni di massa in una serie di combinazioni iconografiche che diventano una critica al modo di vedere convenzionale.
In questo misurarsi con le immagini massificate l'artista esercita un recupero della cultura optical e di quella pop, giocando sullo sguardo che passa dalla pubblicità all'arte, dai mass media alla poesia visiva.

In SLANG: frammenti d'immagine l'artista presenta:
4 tele dipinte (220x220 cm) realizzate progressivamente negli anni '70.
10 opere digitali, pagine scelte da "Libri d'artista" composti a partire dal 1971 attraverso l'assemblaggio di collages, documenti e materiali vari che sollecitano i diversi sensi: vista, il terzo occhio, tatto, olfatto.

Piero Copertini è nato a Sala Baganza (PR) il 17-04-42. Compie gli studi a Bologna all'Istituto Statale di Arte Architettura e all'Accademia di Belle Arti, Scenografia.
Esperienze artistiche: pratiche teatrali con il Cut, Teatro Universitario di Bologna, nel 1961/62/63. Come film-maker negli anni '70 produce films in Super 8 partecipando a rassegne nazionali e internazionali.
Dal 1966 insegna disegno all'Istituto Statale di Arte e dal 1967 al 1986 al Liceo Artistico di Bologna.

La pittura, la fotografia e la grafica d'arte sono le attività prevalenti e interagendo con le altre discipline scandiscono lo scorrere del suo operare artistico.

SLANG
Frammenti d'immagine digitale

Slang. Gergo capace di disarticolare la lingua convenzionale.
Linguaggio personale quello di Piero Copertini che nasce dalla pittura, fotografia, video arte e Libro d'artista, riferimento fondamentale per l'ultimo lavoro creativo e ricerca dell'intimo percorso culturale. ("Pelle di vacca" 1971, "Serpente" 1973, "Giornali" 1974-1976, "Cavallo" 1976-1978, "CPR PRI 42017H682A" 1979-1980, "NCD Memoria digitale continua" 1981-1985).
Libro come strumento, mezzo per elaborare il messaggio artistico, contenitore d'esperienze, raccoglitore di un nomadismo post-gutemberghiano ("Understanding Media", McLuhan) che si esprime per immagini prodotte dall'azione dei mass-media, parole e frammenti di realtà manipolate secondo la logica del collage. Logica dei frammenti d'immagine come icone contemporanee che Copertini nei lunghi viaggi dal millenovecentosettanta fino ad oggi ha assorbito esteticamente aggirandosi per le strade, quartieri di città e metropoli, vagando sotto le sembianze di un organismo rice-trasmittente d'impulsi, di stimoli, pronto a captare ogni onda portatrice d'energia e come un corpo-satellite trasferire velocemente i dati prima nel softwar, nella memoria, e successivamente ricondurli sulla tela, nello scatto fotografico, nel video, sul foglio, sulla pagina del libro, affidandosi alla manualità, al "tocco" alla "mano", espressione di un back-ground culturale ed artistico.

La logica del collage, è anche la logica dello slang come trasformazione di un linguaggio, una lingua in frammenti. Gergo come frammenti d'immagine.

L'indagine artistica è linguaggio del caos metropolitano, pensieri frantumati, captati per impulsi discontinui, immagini e parole come ready made da utilizzare ai fini della composizione. Frammenti di realtà che si liberano dalla memoria, dalla pagina del libro, e trovano rifugio nell'universo mutevole del computer, universo digitale idoneo ad immagazzinare gli input artistici dell'uomo post-gutemberghiano.
Caratteristica primaria dell'ultima ricerca artistica di Copertini espressa nelle tele digitali, è la sopravvivenza di due momenti. Il primo momento o atteggiamento come intenzione artistica, si riscontra in una volontà antidigitale. Rifiuta soluzioni di digit-collage, rifiuta lo sviluppo delle immagini attraverso il computer e nega la macchina elaborante capace di modificare le immagini.
In un dichiarato clima digitale Copertini esprime la volontà di un ritorno evocando i collages nel loro carattere fuori moda. Citazione che trova la sua evoluzione raggiungendo il dato deformante attraverso lo scanner: periferica del computer, protesi meccanica, utensile dell'era digitale come strumento quotidiano dell'operare artistico.

Scannerizzata e filtrata dal software del computer la neo-nata immagine perde i connotati artigianali affidandosi alla pluralità delle modifiche digitali.
Ecco comparire il secondo momento. La nuova immagine, da prima bloccata nel suo status originario di collage artigianale, vive nel monitor del computer sospesa tra digitale e manuale.
È la forza tecnologica, il secondo atteggiamento di Copertini, che s'impone come istituzione, come regola, comportamento e restituisce l'immagine ridimensionata, ingrandita, ingigantita, una macro-immagine condizionata dall'atto ultimo, ultima operazione artistica: la stampa. La stampa con il plotter è l'intenzionalità di restituire l'opera d'arte, filtrata dal computer, al supporto.

Plotter, outboard (plotter industriale) è elemento meccanico che concretizza il processo lavorativo, ed il suo utilizzo ci riconduce al primo atteggiamento della nostra analisi, alla volontà di sopravvivenza di un dato manualistico-meccanico. Difatti questo particolare tipo di stampa, forma e caratterizza le immagini con sequenze di micropuntini, mischiando e sovrapponendo i colori, sottolineando le retinature e definendo una scansione più articolata della trama. Volontà di un ritorno espresso e sintetizzato dalle nuove possibilità elettroniche, digitali, ma caratterizzato da un dato artigianale: la spinta verso la tecnologia nella consapevolezza del passato.

Scansionare collages estratti dal libro d'artista al computer, visualizzare un nuovo slang digitale perdendo il dato tattile dell'immagine per mezzo della stampa a plotter, significa ricondurre le neo-immagini sulle tracce dell'immagine reale che pur rimanendo exploi individuale, alimenta l'origine primaria della scelta e volontà artistica: la ricerca della citazione, il nomadismo contemporaneo, il viaggio non più fisico e in prima persona come corpo rice-trasmittente ma volutamente virtuale e carico di connotati elettronici, digitali, veloci e immediati capaci di trasmettere un messaggio di pochi secondi in un'infinita riproducibilità.

Piero Copertini, rappresenta con questa serie di nuovi lavori, un "prendere per mano" il proprio tempo, attualizzando la ricerca artistica e tecnica del personale repertorio culturale. Neo-immagini, Neo-collages, Slang come frammenti d'immagine digitale, si caratterizzano per il fondamentale sguardo al passato alla ricerca del nuovo, ripercorrendo il viaggio spiraliforme della creazione artistica.

A cura di: Federico Buelli

La realizzazione della mostra è stata possibile grazie anche all'intervento della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

Inaugurazione: giovedì 27 giugno, ore 18.30-21.30
Daniela Facchinato Image Gallery, Via Zanardi, 51, Bologna
Orari: martedì-sabato 10.30-19 (orario continuato)

IN ARCHIVIO [3]
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