Beh, se Chinatown a Milano è diventato un museo d'arte contemporanea, almeno per qualche giorno, tanto valeva registrare i
suoi suoni per la nostra rubrica.
In effetti rispetto al solito approccio, con cui cerchiamo di capire come il suono possa funzionare all'interno di una mostra, qui il suono diventa una componente più
spontanea di eventi dove gli spettatori/partecipanti non esitano a dare un vociferante contributo.
L'ascolto condiviso di musica ha quasi sempre un effetto coagulante, quasi feromonale, la manifestazione di un potere psicofisiologico da sempre invidiato dalle arti visive.
Inoltre, la natura effimera del suono diventa quasi un simbolo, in questi casi, del carattere provvisorio di un certo tipo di intervento artistico che si svolge a diretto contatto con la realtà del mondo, intrufolandosi nelle dinamiche della vita
quotidiana per porre domande pertinenti e per innescare processi di aggregazione intorno ad una pratica collettiva della creatività.
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Chinatown Temporary Art Museum