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Inside Art International (2009-2010) Anno 2 Numero 3 giugno-dicembre 2010



Expo 2010, caccia ai tesori del pianeta

Simone Cosimi

A Shanghai l’Italia raccoglie le eccellenze nel padiglione targato Città dell’uomo



six-monthly contemporary art magazine


SOMMARIO N.3

ENI,YOUNG RESOURCES FOR THE FUTURE
Eni, giovani risorse per il futuro by Simone Cosimi
TERNA,A FERTILE PLURIVERSE
Terna, un fertile pluriverso by Gianluca Marziani

ENEL, BETWEEN LOCAL AND GLOBAL
Enel, fra locale e globale by Francesco Bonami

ACEA,A FOCUS ON MAN AND NATURE
Acea, un focus fra uomo e natura by Manuela Pacella

TALENT PRIZE, PRIVILEGED OBSERVATORY ONYOUTH
Talent prize, osservatorio privilegiato sui giovani by Nicoletta Zanella

FIVEYEARS OF ARTE LAGUNA
Cinque anni di Arte Laguna by Simone Cosimi

ISLANDS NEVER FOUND
Isole mai trovate by Katerina Koskina

EXPO 2010: HUNT FOR THE TREASURES OF THE PLANET
Expo 2010: caccia ai tesori del pianeta by Simone Cosimi

ITALIAN SONS ABROAD
Figli d’Italia all’estero by Silvia Bonaventura

GREAT EVENTS, FROM CARAVAGGIO TO THE UNITY OF ITALY
I grandi eventi da Caravaggio all’unità d’Italia by Maria Luisa Prete

ART FAIRS, RETURN OF QUALITY
Fiere, il ritorno della qualità by Marilisa Rizzitelli

EMERGING ARTISTSVIED FOR
Emergenti contesi by Stefano Cosenz
FRANCO LOSVIZZERO, CANDID APOCALYPTICVISIONS
Franco Losvizzero, candide visioni apocalittiche by Serena Savelli

ELIOVARUNA, POP SURREALISM LANDS IN CHINA
ElioVaruna, il pop surrealismo arriva in Cina by Giorgia Bernoni

DAVIDE BERTOCCHI,DREAMING ALTERNATIVE REALITY
Davide Bertocchi, sognando realtà alternative by Fabrizia Palomba

THE UNREALWORLD OF GIACOMO COSTA
I mondi irreali di Giacomo Costa by Giorgia Bernoni

DAVIDE GRAZIOLI,CONTEMPORARY NOMADISMS
Davide Grazioli, nomadismi contemporanei by G.Cavallaro

LORENZO FUSI, ITALY-ENGLAND ONEWAY
Lorenzo Fusi, Italia-Inghilterra solo andata by Giorgia Bernoni

CRISTIANA COLLU, THE GIRLWITHTHE DOUBLE LIFE
Cristiana Collu, la ragazza dalla doppia vita by Margherita Criscuolo

MONTRASIO ART,TALENT SCOUTING IS A FAMILY PASSION
Montrasio, il fiuto per i talenti è una passione di famiglia by Flavia Montecchi
BILOTTI,THE “ARANCIERA’S” LADY
Bilotti, la signora dell’Aranciera by M.Criscuolo

LIA RUMMA DOUBLES IN MILAN
Lia Rumma raddoppia a Milano by M.L.Prete
THE ITALIAN CULTURE IN FRANCE
La cultura italiana in Francia by Camilla Mozzetti

PRATO CHANGES SKIN
Prato cambia pelle by Federica Chezzi

ONE HUNDREDYEARS OF VILLA MASSIMO
Cent’anni di villa Massimo by Elida Sergi

ROME,THE KNOWLEDGE OF EUROPE IS HERE
Roma, è qui l’Europa del sapere by Massimo Canorro

CARTIER,A NEW DREAM IN PARIS
Cartier, un nuovo sogno a Parigi by Maria Letizia Bixio

AUCTIONS, ITALIAN ART IN GOOD HEALTH
Aste, buona salute per l’arte italiana by S.Cosenz

MAL D’AFRIQUE
Mal d’africa byTomaso Marcolla
ARTICOLI DAGLI ALTRI NUMERI

Il Premio Terna
Giulia Cavallaro
n. 1 giugno- dicembre 2009


Mentre ci perdiamo, in stile italiota, dietro alle beghe di Lucio Stanca e al fiorire di polemiche sull’Expo milanese del 2015, dall’altra parte del pianeta è in piena fioritura la nuova capitale del globo. Shanghai ospita dal primo maggio al 31 ottobre quel che dovrebbe essere il rinnovato modello del carrozzone partito da Hyde park, Londra, nel 1851: ottanta milioni di persone stanno accorrendo in questi mesi per celebrare l’esposizione più salata della storia. Tema: “Better city, better life”. Difficile anche solo metterle insieme tutte le sfumature tecnologiche, architettoniche e finanziarie di un’impresa da 500 miliardi di euro.
Un rompicampo inimmaginabile fatto di metropolitane, grattacieli che spuntano come funghi, quartieri rasi al suolo e ricostruiti in un battibaleno. Immaginate qualcosa, qualsiasi cosa: a Shanghai l’hanno già fatta o la stanno terminando.
Dopo le Olimpiadi a Pechino, quello scattato ai primi di maggio è un appuntamento che promette non solo di trasformare il volto di una città ma anche di sancire il sorpasso economico della Cina sull’Occidente.
Da un lato Shanghai è infatti il prototipo della megalopoli mutante: il lungofiume del Bund, l’isola di Pudong, le foci dello Huangpu e dello Yangzi hanno ormai divorato le nostalgie ottocentesche così come la più recente rifondazione della città di Deng Xiaoping.Complicato riuscire a resistere a un fermento che ha il sapore del record e dopo il quale Milano rischia una mesta figura, se i soliti cummenda non si sbrigheranno a fare bene, e in fretta.
L’area dell’Expo, che accoglie in queste ore 400mila persone al giorno anche grazie al terzo aeroporto internazionale, si sviluppa su sei chilometri quadrati distesi proprio fra Pudong e altre isole e collegati alla terra da un tunnel subacqueo lungo due chilometri e mezzo. Sopra, i padiglioni di 192 nazioni e cinquanta organizzazioni internazionali: già da soli, non avessero dentro tutte le ricchezze che questo malandato pianeta riesce ancora a offrirci, costituirebbero un fenomenale saggio di architettura.

L’Italia ha costruito uno dei quattordici padiglioni più importanti, firmato dal romano Giampaolo Imbrighi: «L’espressione architettonica – dice l’architetto – nasce dalla volontà di coniugare la forma e l’essenza di tessuti tradizionali italiani e cinesi, letti in una chiave capace di rappresentare l’innovazione che la ricerca scientifica e il mondo della produzione italiani hanno recentemente maturato».
Un parallelepipedo (60 x 60 metri, oltre 3.600 metri quadrati per 18 d’altezza) che costituisce un’eccellente via di mezzo fra l’approccio estetico – che ricorda coi suoi scorci e la luminosità soffusa del nuovo cemento trasparente il “mood” dei borghi del nostro paese – e funzionale, in grado di accogliere migliaia di espositori e visitatori in una gabbia imbrigliata di tencologie bioclimatiche d’avanguardia. La città dell’uomo, hanno battezzato il quartier generale tricolore a Shanghai: uno scrigno umanistico (siamo pur sempre la patria di Dante, non certo di Google) pieno come il cilindro del cappellaio matto. Dai vanti delle regioni italiane alla musica di Sanremo passando per i 265 progetti scelti col concorso L’Italia degli innovatori. Di tutto un po’, insomma, per una nazione sempre pigra a imparare, ma che ha ancora molto da insegnare.
Info: www.expo2010italia.gov.it.