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Inside Art Anno 9 Numero 83 febbraio 2012



Mastromatteo. Il paesaggio in superficie

Maria Luisa Prete

Il racconto dell’interiorità svelata dalla pelle. Mastromatteo: «È come una tela o un palcoscenico».



The Living Art Magazine


SOMMARIO N. 83

NEWS
COLPO D’OCCHIO: CINA, L’ANNO DEL DRAGO di G. B.
EUROPA: 1,8 MILIARDI PER LA CULTURA di Evaristo Manfroni

COPERTINA
QUESTIONE DI PELLE di Maria Luisa Prete
L’EPIDERMIDE DELLA MODERNITÀ di Martina Mazzotta
MASTROMATTEO, IL PAESAGGIO IN SUPERFICIE di M. L. P.
OLTRE IL CORPO di Denis Curti

MONDO
TUTTI I PUNTI DI DAMIEN HIRST di Maria Letizia Bixio
GLI EVENTI DEL MESE di Simone Cosimi

ITALIA
FONDAZIONE SANDRETTO, RITORNO ALLA REALTÀ di Irene Calderoni
GLI EVENTI DEL MESE di Silvia Novelli

MUSEI
GENOVA, UNA VILLA FATTA AD ARTE di Camilla Mozzetti

GALLERIE
LA GALLERIA MAGGIORE TRA CHIA E PARIGI di Lorenzo Paolini
INDIRIZZI D’ARTE di Maria Luisa Prete

VERNISSAGE
LE INAUGURAZIONI DEL MESE di Zoe Bellini

PORTFOLIO
CON FIN I SENZA UMANI di Giorgia Fiorio

INSIDE ARTIST
MARCO BERNARDI, AUTO MATISMI IN MOVIMENTO di Giorgia Bernoni

OUTSIDE ARTIST
BEATRICE BONZANIGO, SACRI VIAGGI ASTRALI di Valentina Cavera

FORMAZIONE & LAVORO
ASOLO FILM FESTIVAL, QUANDO L’ARTE STREGA IL CINEMA di Alessia Cervio
ROMA, PASSAPORTO PER IL MONDO di Mattia Marzo

MERCATO & MERCANTI
DIECI ANNI IN CRESCITA di Marilisa Rizzitelli
TRE DIPINTI IN VETTA di Elida Sergi
LONDRA APRE LE DANZE di Stefano Cosenz

ARCHITETTURE & DESIGN
GRANDI STAZIONI, SOGNI SU FERRO di Andrea Rodi
TRIESTE FRA MITTELEUROPA E LEVANTE di Marco Milan
NICOLA LAMPUGNANI, NON C’È MEZZO SENZA FINI di Giulio Spacca
KIKI VAN EIJK, UNA CATASTA DI OGGETTI VISSUTI di Silvia Moretti

LETTURE & FUMETTI
GIOVANNI GRECO, NELLE MANI DI CATTIVI MAESTRI di Francesco Angelucci
ART SPIEGELMANN, MEMORIE IN FORMA DI TOPO di Andrea Rodi

VISIONI & MUSICA
PIERFRANCESCO FAVINO, AL CINE SIAMO MENO SOLI di Claudia Catalli
BERLINO INCONTRA TORINO di Giorgia Bernoni
TEATRO DEGLI ORRORI, STORIE DI UN’ITALIA IN LOTTA di Simone Cosimi

RUBRICHE
SACRALITARS di Andrea Dall’Asta
SEGNI PARTICOLARI di Antonia Marmo
MIPIACENONMIPIACE di Aldo Runfola

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Sono immagini perfette. Come quelle della pubblicità. La mano, e la sua formazione, non tradiscono il direttore creativo Giuseppe Mastromatteo, classe 1970. Pubblicitario, appunto, ma con ambizioni – incoraggiate dalla qualità dei risultati – da artista. Protagonista alla Fabbrica Eos con la nuova serie “Indepensense” (la prima risale al 2009). Sono foto realizzate con tecniche digitali e perizia da buon venditore. Strizzano l’occhio al glamour e al patinato, ma poi, indagando con meno superficialità, raccontano la storia dell’umanità contemporanea. Parlano di identità, di voglia di affermazione nonostante imposizioni e divieti. Una mano sulla bocca non basta a far tacere, su quella mano magicamente spuntano altre labbra pronte alla bisogna. È la riscossa dei sensi, la loro presa di potere sul mondo. Nei nuovi lavori, l’attenzione si sposta sulla pelle e il tatto, terreno d’incontro tra il mondo e l’individuo, baluardo alla compiuta affermazione dell’io.

«Indepensense è stato prodotto, pensato e realizzato a New York – racconta Mastromatteo – avevo voglia di allargare il lavoro fatto in precedenza, che potesse raccontare il corpo e non solo i volti. Il nuovo corso di “Indepensense” è nato partendo dalla pelle umana come tela bianca e come rapporto tra diverse culture che in queste nuove immagini si fondono per diventare una nuova specie umana, mai esistita e chissà se esisterà». Un mondo costruito sulla pelle. «Il corpo è uno scenario, la pelle è palcoscenico e territorio – sottolinea – c’è un coinvolgimento più ampio del corpo e della sua dimensione volumetrica. Mi piace usare parti del corpo immaginandomi tele o sconfinati paesaggi dove tutto può succedere, dove la pelle umana è essa stessa tela bianca. Rispetto al lavoro precedente oggi è il corpo stesso a raccontare i sensi, la pelle è uno di questi: il tatto ma anche il colore di un senso che sia bianco o nero. Rispetto al 2009 è meno un meccanismo visivo e quasi meccanico e sempre di più il racconto di diverse culture, di integrazione, di capacità di vivere l’altro».

Una pelle che nasconde e rivela. «È l’involucro dell’anima – afferma l’artista – e la parte più evidente della nostra essenza. È il racconto dell’interiorità, che cambia e muta col tempo. La pelle è superficie che non mente e che niente può nascondere, è tutto ciò che rivela e manifesta l’essere umano nel mondo. A me interessa con questo lavoro la capacità di mutare della pelle e di inserirsi in un contesto culturale nuovo, in una nuova razza futuribile che già oggi ha sempre meno confini culturali attraverso la tecnologia. Internet ci ha connesso tutti e fuso in un unico grande mondo umano. Forse la pelle diventerà sempre meno confinata nella propria definizione visiva e magari assumerà nuove forme».

Ma adesso ha assunto sembianze di musa ispiratrice. «La pelle è una tela – conclude – ho sempre pensato al corpo come a un tool per raccontare delle storie, come lo è stato ed è per Robert Mapplethorpe o Shirin Neshat o Vanessa Beecroft. Ogni parte del corpo è pelle e al tempo stesso confine. A me interessa proprio intervenire sul confine, sul paesaggio». Le reazioni? «Bravo Mastromatteo, che ci propone e fa nascere qualcosa di nuovo attraverso una masturbazione che, sicuramente, non lo farà mai diventare cieco, anzi, permetterà a tutti di vedere un po’ di più», ha detto Oliviero Toscani. Bravo Mastromatteo perché anche la sua bellezza può contribuire a salvare il mondo, almeno quello dell’arte.


LA MOSTRA E L’ARTISTA

“Indepensense”

Giuseppe Mastromatteo torna a Milano con il secondo capitolo di ”Indepensense”, a cura di Denis Curti. La serie nasce mentre l’artista è a New York, per il suo lavoro di pubblicitario. Nelle nuove immagini a prevalere è un’idea nuova del corpo che diventa occasione per raccontare lo sconfinamento tra culture, popolazioni, religioni, genere. Dal 9 febbraio al 18 marzo, Fabbrica Eos, piazzale Baiamonti 2, Milano. Info: 026596532; www.fabbricaeos.it.

Mastromatteo è nato il 6 agosto 1970 a Busto Arsizio. Si diploma come art director e lavora in grosse agenzie pubblicitarie. Dal 2001 è direttore creativo e dal 2005 espone le sue opere a Fabbrica Eos e in fiere d’arte nazionali e internazionali. Vive e lavora tra Milano e New York. Info: www.giuseppemastromatteo.com.