Equipèco Anno 10 Numero 35 primavera 2013
Le potenzialità della pittura contemporanea
Uno dei luoghi comuni più diffusi dell’arte contemporanea è il superamento della pittura come mezzo espressivo capace di rappresentare la complessità contemporanea. In questo senso la fotografia avrebbe una resa impareggiabile in termini di veridicità della raffigurazione, il computer una precisione incomparabile nella realizzazione di pattern pittorici iperelaborati, il video e la performance infine il pregio di rendere più coinvolgente il rapporto con il fruitore dell’opera. Per fortuna, come spesso succede, si tratta solo di uno spot. Ne è un esempio Alberto Di Fabio che incanta e stupisce con le sue visioni cosmiche, cellule, atomi, raggi di luce, ecc.
Opere nelle quali ordine e caos, materia e spirito, scienza e cultura coesistono in una surreale e coinvolgente armonia che rapisce l’attenzione dello spettatore intento a perdersi nei colori, nelle forme astratte e minuziose, nelle sensazioni che solo i grandi capolavori sono in grado di stimolare e risvegliare.
Nonostante l’indubbia qualità artistica le opere di Di Fabio hanno scontato negli anni il peso della loro notevole resa estetica che ha lasciato che molti addetti del settore etichettassero quella pratica artistica come mero esercizio di una straordinaria perizia tecnica. In realtà oltre a questa evidente capacità pittorica la ricerca di Di Fabio ha alla propria base quell’antico dialogo tra pittura e scienza che nel Rinascimento ha raggiunto un livello di eccellenza molto alto. Pensiamo per esempio a Leonardo che considerava la pittura la scienza per eccellenza perché basata su conoscenze scientifiche e sulla verifica empirica, a Michelangelo che studiava l’anatomia umana basandosi sulla dissezione dei cadaveri o a Piero della Francesca che fondava il suo trattato della prospettiva sui principi matematici.
In quel periodo storico quindi il dialogo tra arte e scienza era basato sulla precisione dei dettagli affinché la pittura potesse “fotografare” la realtà, concezione poi messa in discussione dall’impressionismo che sostituì il desiderio di riprodurre la realtà con quello di catturare l’impressione, concezione modificata ancora dalla metafisica, dal surrealismo, dall’astrattismo, ecc. fino ad arrivare ai nostri giorni dove Alberto Di Fabio porta avanti una meticolosa ricerca sulla natura puntando a quell’energia fisica racchiusa negli elementi che costituiscono la materia e che è allo stesso tempo spirito e materia, religione e scienza, universale e particolare. Non è che la «particella di Dio» tanto ricercata negli ultimi anni è già presente in queste opere?
Alberto Di Fabio è in mostra dal 13 Febbraio al 7 Aprile 2013 presso l’Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra.