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SMALL ZINE Anno 4 Numero 16 ottobre-dicembre 2015



De Rerum Natura

Valentina Tebala

Intervista a Zeroottouno



Magazine di Arte contemporanea


SOMMARIO N. 16

TALENT TALENT
3 DENTRO IL PAESAGGIO TATTILE
Laura Pugno
- Gregorio Raspa

INTERVIEWS
4 OTTOCENTO PAROLE, TEMPO PREZIOSO
Serena Vestrucci
- Valentina Tebala
6 IL CORPO SA TUTTO
Irene Gittarelli
- Gregorio Raspa
8 LA RIFLESSIONE INTIMA SULLE COSE
Enrico Cattaneo
- Loredana Barillaro

SPECIAL
10 L’ARTE: BUON ASCOLTO!
con Nicolas Ballario, Maria Donnoli,
Marta Casella, Fabrizio Gavatorta

PEOPLE ART
12 CONTENITORI VITALI
Alberto Dambruoso

SHOWCASE
14 MIRKO CANESI
con un testo di Mirko Canesi
a cura di Pasquale De Sensi

GLOBETROTTER
15 ART PRIZE CBM - Premio Carlo Bonatto Minella
Menzione Speciale SMALL ZINE a Gevis Lekiqi

SMALL TALK
16 DE RERUM NATURA
Zeroottouno

- Valentina Tebala
17 L’UNICA SINCERITÀ POSSIBILE
Bruno Marrapodi
- Loredana Barillaro

SHOW REVIEWS
18 LA PERCEZIONE DEL FUTURO:
LA COLLEZIONE PANZA A PERUGIA
- Davide Silvioli
19 RITRATTI ANONIMI
- Martina Adamuccio
ARTICOLI DAGLI ALTRI NUMERI

L'ombra lunga del secolo breve
Gregorio Raspa
n. 15 luglio-settembre 2015

Una libera associazione di idee
Cristina Abbruzzese
n. 14 aprile-giugno 2015

Un consunto gesto quotidiano
Loredana Barillaro
n. 13 gennaio-marzo 2015

Era Vulgaris
Valentina Tebala
n. 12 ottobre - dicembre 2014

L'essenziale è invisibile agli occhi
Martina Adamuccio
n. 11 luglio-settembre 2014

Un insolito gioco di parole
Loredana Barillaro
n. 10 aprile-giugno 2014


Zeroottouno, Phanes, 130x240x60 cm, 2013

Zeroottouno, Engi, 50x21x50 cm, 2014

Valentina Tebala/ Davide Negro e Giuseppe Guerrisi, siete “nati” come duo artistico Zeroottouno nel 2013, quindi siete relativamente giovanissimi nel mondo dell’arte contemporanea. Facciamo le presentazioni. So che provenite da esperienze formative e interessi personali molto differenti: ce ne volete parlare? E cosa è scattato per convincervi ad unire le vostre riflessioni in unʼunica direzione di ricerca?

Davide Negro Giuseppe Guerrisi/
Le nostre esperienze iniziali appartengono alla stessa sfera formativa, ovvero quella delle Belle Arti, dove effettivamente abbiamo portato avanti studi diversi: scultura, fotografia e arti visive. I nostri percorsi però si sono sempre incontrati in un dialogo costruttivo e in una contaminazione di competenze che ci ha portato a scoprire di avere molti punti in comune: da qui l’esigenza di unirsi in un duo, che nel 2013 è stato ufficializzato con la partecipazione alla residenza d’artista di Marano Principato (Cs), realizzando l’opera Phanes con la quale abbiamo vinto la XXVII edizione del Premio Pandosia.

VT/ Mi pare che anche nella maggior parte dei vostri lavori si possa individuare, sia a livello formale che teorico, una sorta di ossimorica dualità tra gli elementi
che fanno l’opera; ma tutto si risolve
in un reciproco scambio e sostegno, con un perfetto equilibrio zen. Natura
e tecnologia, forme organiche grezze ingabbiate – o incorniciate – in strutture geometriche e minimali, leggerezza, aerea e luminosa, insieme alla pesantezza terrena di radici legnose. Quanta filosofia orientale (percepibile chiaramente pure dai titoli di alcune opere, vedi Saṃsāra o Engi, che in giapponese significa “sorgere in relazione” ovvero il principio per cui nessun essere o fenomeno esiste in sé, bensì in risposta ad altre cause e condizioni) sottende i vostri concetti?

DN GG/ Vivere in connessione con
gli esseri viventi e in armonia con il proprio corpo, sviluppando la forza che tutte le forme di vita hanno, se messe
in relazione tra loro, ricercare tramite
le tecnologie quel sapere che aspira all’infinito, è la nostra ricerca spirituale. Non cerchiamo la rappresentazione ma
la comunicazione. I tempi in cui viviamo sono caratterizzati dalla confusione e dal disagio e questo ruba libertà e identità all’individuo. Rallentare per riflettere su come dovremmo vivere, è la nostra ricerca sociale. Non possiamo cambiare il passato, o gli errori, ma possiamo parlare di ideali che hanno la forza di scrivere il futuro, non come singoli ma come comunità.

VT/ Domanda legittimamente indiscreta: prossimi progetti e/o impegni espositivi?

DN GG/ Stiamo lavorando a qualcosa di molto affascinante, un progetto ambizioso che riprende tutti i concetti espressi fino ad ora. Il concretizzarsi di questo progetto è ancora distante e richiede del tempo, tempo per noi molto importante per riflettere; ma credere in qualcosa per gli artisti è essenziale ed è ciò che ci spinge a proseguire nella nostra ricerca.
Per quanto riguarda gli impegni futuri,
a ottobre saremo a Cosenza in una residenza sul lungofiume Crati curata da Alberto Dambruoso. Formula, quella della residenza, a noi particolarmente gradita perché ci permette di immergerci appieno in un micromondo in cui trovare sempre nuovi stimoli e occasioni di confronto con ciò che ci circonda.