L'artista proietta se stessa in un passato indefinito, a cavallo fra i due secoli trascorsi in un'atmosfera vintage con un richiamo nei confronti di quel clima in cui la donna veniva spesso rappresentata pregna di un garbo e di una solida compostezza.
a cura di Claudia Colasanti
Estetica e gusto per il bello continuano ad essere il biglietto da visita di Galleria Wabi, ora lieta di presentare l’ultimo
progetto dell’artista Chiara, a dimostrazione di una salda collaborazione di intenti.
Chiara ‘ritorna’ dal passato. Dopo aver interpretato, ricreato e attraversato tanti ruoli femminili, proietta se stessa in
un passato indefinito, a cavallo fra i due secoli trascorsi, languido e misterioso. Nuovamente un’atmosfera vintage, in
bilico tra arte e cinema, con un richiamo nei confronti di quel clima in cui la donna veniva spesso rappresentata pregna
di un garbo e di una solida compostezza, dissolto attualmente in modelli orientati verso una sfuggente androginia.
Suggestioni cinematografiche impregnate di narrazioni oniriche, con una densità figurativa che confluisce nell’immaginario
fantascientifico e sospeso, come in “Picnic ad Hanging Rock” di Peter Weir (1975) e “L’uomo che visse nel futuro” di
George Pál (1960).
Grazie all’impeccabile stile di Chiara, il progetto di questo ‘viaggio nel tempo’ non accantona la chiave
ironica che caratterizza, ancora una volta, le sue opere. Alla ricerca di un tempo impossibile ma ritrovato, l’artista coglie un
passato che le appartiene, proiettandolo nel futuro che ci attende. Ad accompagnarla, una singolare sedia ‘simil-barocca’,
che agisce da fil rouge, come una stralunata e casalinga ‘macchina del tempo’.
Catalogo in mostra: “Quaderno Wabi” con testi di Claudia Colasanti e Maiter Ferrario
Ufficio stampa
Tina Guiducci, Erica Prous
studio@ericaprous.com
347 1200420
Inaugurazione Venerdì 26 Marzo 2010 ore 18.00
Galleria Wabi
Via Garigliano 3, Milano
Da mercoledì a sabato 10-13 e 16-19
Ingresso libero