Interno Rom. La fotografa ha lavorato al progetto progetto dal 2006 al 2010, periodo della chiusura del campo Casilino 900, il piu' grande campo abusivo d'Europa.
Si inaugura il 26 marzo alle ore 19 la mostra fotografia 'Interno Rom' di alessandra quadri. ll giorno 9 aprile, sarà inaugurata la mostra di Alberto Dedè con una performance di scambio delle immagini tra i due fotografi. La seconda esposizione rimarrà aperta con uguali orari.
INTERNO ROM . alessandra quadri
Siete mai entrati in un campo rom? Ho lavorato alla realizzazione di questo progetto dal settembre 2006 al febbraio 2010, periodo della chiusura del campo Casilino 900, il più grande campo abusivo d’Europa. Queste immagini documentano la vita familiare delle popolazioni rom di Roma, dal “Residence Bravetta” a diversi campi attrezzati e abusivi. Il lavoro si colloca in due significative fasi di transizione per i Rom d’Italia: una politica, che ha portato alla chiusura di molti campi, e una culturale, che con l’avvento di nuove generazioni sta portando a una graduale perdita dell’identità etnica rom. Avendo instaurato un rapporto di fiducia con alcune famiglie, ho potuto documentare momenti spontanei di vita quotidiana, comuni a tutte le popolazioni del mondo, concentrandomi sull’interno delle abitazioni e sull’intimità familiare. Nonostante le indubbie peculiarità della cultura rom, ho cercato di non indugiare sul mito romantico gitano, soffermandomi piuttosto sulle relazioni interne, nel tentativo di conservare la memoria di una comunità varia e in continuo mutamento che, nonostante i preconcetti che la circondano, è sempre più integrata ai costumi della società di oggi.
Alessandra Quadri nasce a Padova nel 1980. Laureata in Discipline dell’Arte della Musica e dello Spettacolo a Padova con una tesi in Storia e Tecnica della Fotografia, Alessandra ha poi conseguito un master triennale professionale alla Scuola Romana di Fotografia a Roma. Da allora, ha sempre lavorato nel campo della fotografia con vari approcci (progetti personali e di reportage per coltivare la propria passione, assistente a fotografi per fare esperienza sul campo, matrimoni per motivi economici).
I suoi progetti di reportage sono centrati soprattutto su temi sociali, in particolare sul mondo femminile e sulle problematiche delle donne: ha seguito l'integrazione delle giovani donne islamiche a Roma, lavoro che l'ha portata anche in Egitto e Marocco; ha indagato sul fenomeno del matrimonio infantile nella regione del Rajasthan, in India; è entrata nelle case di famiglie serbe e bosniache a Sebrenica, nella Bosnia-Erzegovina e segue dal 2006 l'odissea delle comunità Rom di Roma, un lavoro che le è valso mostre personali e collettive e pubblicazioni nazionali. Alessandra si è anche impegnata in progetti fotografici di genere del tutto diverso, da una visione della sua città d'adozione, Roma, dai tetti del quartiere di San Lorenzo, a un lavoro molto personale di ricerca su se stessa attraverso l'autoritratto.
La fotografia, sostiene, ha per lei un valore teraputico, e col tempo ha scoperto che è il mezzo ideale per superare le sue paure e le sue ossessioni, uno strumento che le fornisce una nuova sensibilità nei confronti del mondo, stimolando la sua curiosità e incrementando la sete di conoscenza.
Inaugurazione 26 marzo ore 19
Sabspace . contenitore di arte contemporanea
via S. Pietro, 3 - Padova
Dal martedì al sabto dalle ore 16.30 alle 19.30
Ingresso libero.