Caffe' galleria Betti
Ponteginori (PI)
Strada Regionale di Val di Cecina
0588 37002

Giampaolo Minuti Innocenti
dal 31/3/2010 al 29/4/2010
lun-sab 7-20, dom 7-13

Segnalato da

Elena Capone




 
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31/3/2010

Giampaolo Minuti Innocenti

Caffe' galleria Betti, Ponteginori (PI)

La danza della solitudine di Uomo e Natura, al ritmo fantastico del colore. In mostra una serie di aquarelli, olii, gessetto o matita: sfumature ed effetti diversi, per una ricerca sulla perdizione nella societa' contemporanea.


comunicato stampa

A cura di Enrico Betti e Matteo Betti

Uno sguardo reciproco di solitudine tra Uomo e Natura attraversa improvvisamente le certezze del contemporaneo, nello scenario metafisico che si apre sui paesaggi, sulle nature morte, sui nudi, su quei soggetti non più classici, e neanche più moderni, ma precipitati in contesti del tutto autonomi, fino alle punte fantasy degli ultimi lavori, oltre il simbolismo stesso e dove dai timbri fauves alle tonalità pop, sono trasfigurati da moti espressionisti inediti e da esigenze concettuali che riconsegnano uno scenario insieme inquietante e riconciliante, alla radice dei significati reconditi, custoditi nel “libro ancestrale dell’esistenza”.

Giampaolo Minuti Innocenti, pittore visionario ed artista dal talento e dall’impegno e riflessioni indipendenti, originario dell’Alta Val di Cecina, nelle suggestioni collinari e monumentali del Castello Ginori di Querceto, ed attualmente residente nell’antico borgo di Bibbona, dopo le esperienze del figurativo accademico e del cubo-futurismo con Daniel Schinasi, si muove su una ricerca propria, dialetticamente figurativo-astratta, in sincera immedesimazione filtrata in prima persona, del difficile rapporto oscillante ed in precaria stabilizzazione, tra istinti e ragione, azione umana e azione dell’ambiente, bontà e cattiverie, vizi e virtù, che investono l’animato e l’inanimato in egual misura, nell’intuizione della circolarità del tempo e della caducità e contraddizioni insite nelle cose e “questioni” apparentemente solo terrene.

I blu elettrici e violacei, i gialli che si insinuano e introducono una violenta corrosione della partitura pittorica, i verdi, i rosa, o i timbri latini più caldi in alcune still-life, nel movimento-trasformazione futurista che agita di vita propria il piano stesso bi-dimensione, verso la costruzione della terza dimensione sfuggente aperta all’intervento partecipativo dello spettatore a vivere quei paesaggi improvvisamente enigmatici e ostili, dove corpi ed identità si perdono, ingannati da finti valori, icone effimere e sterili costumi, su quell’asse rappresentativo ancora oscillante tra astrazione e figurazione, su cui si muovono le sperimentazioni percettive dell’artista.

Tecniche e modalità non univoche, nelle quali si ritrovano gli acquerelli gestiti con manualità sicura, gli oli, il gessetto o la matita, sfumature ed effetti diversi, per una ricerca che prosegue negli anni verso la restituzione di quell’immagine di sintesi che custodisce l’imminenza del dramma e della perdizione nelle società contemporanee, quando la natura “più che madre”, è “matrigna”, come sottolinea Giampaolo Minuti, e sembra riprendersi il suo dominio, laddove la convivenza con le comunità organizzate si manifesta come sofferta e difficile, in scenari seducenti che sublimano nuove solitudini, perdita di orientamento e dolore.

Perfino le oggettualità del quotidiano o gli scorci incantevoli di borghi e castelli, alberi, foreste e strade, sono rappresentati in reciproca diffidenza degli elementi, e la riconciliazione è continuamente rimandata, nella tensione produttiva, in grado comunque di restituire all’opera quella libertà che nasce da logiche proprie e sottili dialoghi interni.

Ambasciatrice di poesia, bellezza e libertà espressiva, si riconferma così quella difficile missione dell’arte, in un tempo in cui la musicalità matissiana, l’umanità profonda di Van Gogh, la perfezione rinascimentale o la forza trasfigurante dell’espressionismo, ed il sogno libero chagalliano, si confrontano con un palcoscenico esistenziale complesso e solo a tratti sostenibile, un contorno sfuggevole e alienante per l’azione, dove difficile è anche tracciare quella linea lirica, in grado di custodire ancora un eterno ritratto di definita e tramandata memoria.

Inaugurazione giovedì 1 Aprile 2010, ore 17.30

Caffè galleria "Betti"
Strada Statale 68, Ponteginori di Montecatini Val di Cecina (PI)
orari: da lunedì a sabato 7-20, domenica 7-13
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [4]
Michele Callai
dal 9/12/2011 al 9/1/2012

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