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8/4/2010

Michele Rio

Galleria Marchesi, Ferrara

Le espressioni tattili di Michele Rio: Materia come fenomeno espressivo di una realtà tangibile. Sembra essere questa la parola d’ordine che presiede alla creazione delle opere di Michele Rio. Tela, stoffe, oggetti, materia cromatica raggrumata, ritagli di giornale, stampe e materiali tra i più vari sono, infatti, i media di cui l’artista ferrarese si serve per dare vita alle sue ricchissime opere. Come in un processo generativo primigenio, Rio assume i connotati del pensiero, diviene “motore immobile” della sua produzione artistica.

Lo fa nel suo personalissimo “antro di Vulcano”: un grandissimo e silenzioso studio stipato di quegli stessi media che costituiscono il cuore delle opere stesse. E così quel luogo che costituisce l’alpha di opere senza omega (perchè eterne), diviene simbolo, metafora esso stesso delle opere d’arte che lì nascono.

Specchio dilatante della visione artistica, atto generale che racchiude gli infiniti particolari di tutte le opere. Raccolta di elementi del reale che si fanno elemento d’arte, lo studio trattiene in sè il caos del pensiero e L’ordine dell’esistenza sussurrando all’orecchio e suggerendo all’occhio dell’improvvisato spettatore storie di vita, brandelli di esistenza ognuno con le proprie delineate caratteristiche ed ognuno con il proprio spazio ben definito.

In ordine, come pronti per essere utilizzati, spiccano pennelli e tagliaunghie, articoli di giornale e messaggi scritti con il pennarello su nastro adesivo; sono appunti della mente fissati per mantenerne la memoria, sono impronte nel fango essiccato di una vita che assume un senso nel significato fattuale delle cose reali. La materia diviene così espressione fisica del pensiero, collezione di esistenze che si uniscono, plasmate dalla mano dell’artista, accoppiate in un miscuglio eterogeneo di corpi e colore che cercano la propria ragion d’essere nel carattere empirico di una ricerca di nuovi valori tattili ed estetici.

E’ qui che si generano i tanti nuovi totem che Michele Rio rende protagonisti dell’arte contemporanea; tra carte impolverate ed ingiallite, accanto a tele pronte ad essere esposte, sopra una vecchia poltrona dai colori spenti e piegata sotto il peso delle tele che su di lei sono riposte.

Nella segatura dei telai che ricopre a chiazze il pavimento, sembra di ritrovare i percorsi e le antiche mappe che entrano a far parte delle opere, come in una continua ricerca che conduce la mente tra le tante improvvisate bacheche ricche di appunti, ritagli, volantini e ricordi appassiti in cui nascono le espressioni tattili di un pensiero che si fa, gesto dopo gesto, linguaggio universale.

Scheda biografico – critica a cura di Michele Govoni (giornalista pubblicista, dal 2001 collabora con diverse testate; esperto d’Arte).

Michele Rio vive e lavora a Ferrara.
Hanno scritto di lui: Simonetta Lux, Lucio Scardino, Margherita Rovina, Alessandro Zangara, Antonio Caggiano, Gabriele Turola, Marco Tessaro, Raffaele Fresu, Franco Patruno, Lucia Spadano, Giorgio Chiappini, Vito Renis, Cinzia Fratucello, Ilaria Baiamonte, Giorgio Agnisola, Sergio Altafini, Roberto Pazzi, Alberto Zanchetta.

sito web: http://www.michelerio.it

Uff. stampa:
Centro Multiservizi Febo
via C. Mayr 147/b, Ferrara
Tel/Fax 0532764510/ Cell.3489326635

Inaugurazione venerdì 9 Aprile 2010, ore 18.30

Galleria d’Arte Marchesi
via Vignatagliata 41, Ferrara
Orari: 11–14,30 / 18.30–23, tutti i giorni tranne il giovedì
Visite fuori orario su prenotazione.
Ingresso libero

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