Giulia Ferreri
Freedom
Francesca Giacomazzi
Cristina Masetti
Manuela Merani
Andrea Parma
Roberta Perucci
Emanuela Orsini
Un ciclo di mostre che si ispira ai grandi filosofi, coinvolgendo alcuni degli artisti della galleria: Giulia Ferreri, Freedom, Francesca Giacomazzi, Cristina Masetti, Manuela Merani e Andrea Parma.
a cura di Roberta Perucci e Emanuela Orsini
Dal pensiero filosofico di Plutarco nasce la sfida dei curatori della Galleria d’arte Arte In Movimento che prende corpo in un progetto curatoriale “La filosofia e l’arte come medicine dell’anima”, si articolerà in un ciclo di mostre dove scopo principale è ispirarsi ai grandi filosofi, coinvolgendo alcuni dei suoi artisti in questo progetto curatoriale, aperto ad attenti collezionisti dal 25 aprile fino al 7 maggio presso la sede di Sarzana, in Liguria. Giulia Ferreri, Freedom, Francesca Giacomazzi, Cristina Masetti, Manuela Merani e Andrea Parma sono gli autori che affrontano la tematica proposta dalla Galleria d’arte offrendo un ventaglio di tecniche, dalla pittura alla fotografia con diverse metodologie stilistiche. Ogni artista viene invitato ad affrontare una tematica complessa, procedendo all'individuazione di una possibile rappresentazione allegorica o realistica di messaggi attinenti l'arte e la filosofia come compagne di un percorso individuale in un ambito sociale come quello attuale.
Guarire dalla noia, dalla solitudine, da piccole nevrosi quotidiane, in questa società che enfatizza una sorta di degenerazione collettiva è possibile, ci sono casi estremi, dove lo stesso individuo tende a correre ai ripari, cercando una soluzione dentro di sé. Anche chi non ama l'arte né la filosofia paradossalmente ha seguito almeno una volta o in più occasioni, uno dei passaggi di questi due settori, il semplice fatto di analizzarsi, tentare di abituarsi a rispettare delle regole di civile convivenza, allo scegliere il bene, al piacere di vivere nel bello e di contemplare un'immagine che appaga i nostri sensi, conduce a una specie di serenità interiore, vincendo su qualunque fattore di turbamento esterno. Possiamo quindi unire l'arte e la filosofia in questa mission? Si tratta di un indagine psicologica dove l'artista è chiamato ad interpretare attraverso la sua arte, sia sotto veste pittorica e/o fotografica un momento che comunichi in maniera personale entrambe le condizioni esistenziali, tanto necessarie all'animo umano. La conoscenza delle proprie passioni, vizi e lacune conduce l'essere umano a percorrere un itinerario obbligato, è uno dei primi step per raggiungere la virtù, che secondo Plutarco non è un concetto astratto, ma l'armonia e la misura della vita. Così è l'umana debolezza è il fulcro della sua riflessione filosofica, conducendo alla considerazione che i vizi dello spirito sono difficilmente identificabili e ritenuti maggiormente pericolosi. La filosofia riveste lo status di medicina dell'animo danneggiato, proprio perché pone l'uomo nella posizione consapevole di riconoscere i sintomi della malattia e i rimedi per liberarsene.
Chi non riconosce di essere affetto da passioni non è capace di individuare malattie della carne, facilmente riconoscibili, dato che in presenza di una mente non sana, l'individuo stesso rifiuta un rimedio opportuno di guarigione. L'etica personale insorge come stereotipo di comportamento, in una coabitazione di ragione pratica e moralità che viene vissuto come un allenamento a piccoli passi per abituare il soggetto a tenere sotto controllo le proprie passioni. Le stesse che secondo Plutarco non si possono eliminare ma, appunto devono essere disciplinate, guidate, dirette verso il bene, in caso contrario si andrebbe contro natura, ottenendo soltanto una sorta di paresi della ragione pratica. Nasce come messaggio la tendenza mentale ad ascoltare la voce della ragione abituando l'uomo a scegliere il bene, come una veste consuetudinaria della propria mente. E' una questione di valutazione di scelte, dove la virtù della ragione pratica porta a scindere ciò che è bene da ciò che è male, la virtù etica fa emergere la parte irrazionale dell'essere umano, dato che ha la ragione come forma e le passioni come materia. L'obiettivo di raggiungere la facoltà di distinguere fra la libertà e la natura, ciò che dipende da noi, da ciò che non possiamo gestire, viene raggiunto tramite l'attenzione a sé, la quotidiana analisi di coscienza, il dialogo con se stessi e gli altri, la scrittura, la lettura, la meditazione, tutto questo seguire uno schema è necessario per padroneggiare un discorso interno e renderlo così coerente. Quindi la filosofia viene intesa come arte del vivere, trovando una sua più vicina erede nella psicoanalisi, veniva, infatti, praticata in gruppo alla presenza di un maestro in un processo di esposizione di riflessioni intorno alla questione di matrice morale che egli indicava come spunto, invitando gli uditori a riportare le proprie debolezze, una conversazione comune durante la quale il maestro ricopriva il ruolo di guida spirituale e guaritore delle coscienze degli uditori.
La professione del filoso è delicata, si muove con cautela nei riguardi di debolezze dell'animo umano, così nasce il progetto che pone su posizioni parallele i due settori: La filosofia e l'arte come medicine dell'animo. L'arte ha tra le sue condizioni, la libertà di espressione dell'individuo, nell'ambito spirituale ed emotivo, non trascurando l'influenza sociale esterna. Possono entrambi i settori condurre a una possibile salvezza, una sorta di rimedio, non solo a vizi, ma a prigioni mentali nate da tendenze comuni? Se la filosofia veniva intesa come arte del vivere, a maggior ragione “l'arte” vive intorno a noi in ogni circostanza, paradossalmente è una costante della nostra esistenza, che sia un quadro, una scultura, una fotografia, un'illustrazione su un magazine, siamo abituati giornalmente a viverla o a farne uso, come se fosse una medicina utile al nostro spirito.
Inaugurazione 25 aprile ore 18
Arte in movimento
Via Sobborgo Emiliano, 50-52 - Sarzana (SP)
Orario mostra: da giovedì a domenica 10,30 -12 e 17 -19,30 e previo appuntamento
Ingresso libero