Crystal City. L'artista, dando vita al suo alter ego cybernetico Toky, l'eroina delle sue creazioni, attua una riflessione sull'identita' femminile, oggi sempre piu' ''mutante'', grazie alla cosmesi, alla chirurgia plastica e alle manipolazioni genetiche.
L’attività della nuova galleria Venice Projects prosegue con la mostra dell’artista coreana Hye Rim Lee. Saranno presentate una serie di grandi fotografie stampate su diasec, un video e alcune piccole opere in vetro. Crystal City, titolo della video installazione, opera clou della mostra, presentata in anteprima alla 53. Biennale d’Arte di Venezia, è anche l’evocativo nome dato dall’artista alla rappresentazione ideale del suo mondo immaginario, riproposto all’interno degli spazi espositivi. La mostra si dispiega come la narrazione di un racconto fantastico, frutto della commistione tra cultura popolare orientale e occidentale e dello studio delle nuove tecnologie e su come queste incidono sul costume.
L’artista, dando vita al suo alter ego cybernetico, TOKY, l’eroina delle sue creazioni, attua una riflessione sull’identità femminile, oggi sempre più “mutante”, grazie alla cosmesi, alla chirurgia plastica e alle manipolazioni genetiche. Il drago YONG,altro personaggio centrale del suo lavoro, compagno di viaggio di TOKY, è il simbolo dell’identità e della cultura asiatica. Al contrario di ciò che accade in Occidente, dove viene associato a valori negativi, in Oriente è simbolo di coraggio, lealtà e forza. Crystal City, con i suoi colori zuccherosi e le forme gommose, evoca la nostalgia per l’infanzia, ma è anche una realtà carica di ossessioni e squilibri.; è un progetto artistico “in progress”, che vuole essere una riflessione su come, a livello globale, venga percepita e usata l’identità sessuale femminile. Lo stile di Hye Rim Lee risente inevitabilmente della tradizione manga, ma si mescola agli ideali estetici occidentali, dando così vita a dei personaggi trans-gender e trans-cultural che vivono in una realtà immaginaria governata dal testosterone.
TOKI diventa lo strumento per criticare, anche se con ironia e dal di dentro, la cultura contemporanea, frutto di un pensiero maschilista, che incoraggia la rincorsa di un corpo femminile perfetto, funzionale al soddisfacimento dei desideri sessuali maschili. Gli stessi oggetti tridimensionali, in vetro trasparente e specchiato, se da un lato ricordano i ninnoli dei neonati, morbidosi e accattivanti nelle forme e nei colori, dall’altro ammiccano agli oggetti usati dagli adulti per i loro giochi erotici. Attraverso i suoi numerosi lavori Hye Rim Lee dimostra che lo sfruttamento del corpo femminile e gli stereotipi ad esso legati sono una questione ancora molto attuale.
Hye Rim Lee è nata in Corea, ma vive tra New York e la Nuova Zelanda. Dopo una laurea in Belle Arti e una carriera come cantante, si interessa dell’evoluzione dei video games e delle nuove tecnologie 3D, come strumenti fondamentali per lo sviluppo della sua pratica artistica. Grazie alla capacità di posizionare il suo lavoro al confine tra Est e Ovest, tra cultura popolare e miti contemporanei , ha ottenuto grande visibilità ed è stata presentata in numerose mostre negli USA, in Australia e in Asia. Prossimamente parteciperà alla II Biennale di Poznan, Beyond Mediations.
Venice Projects: Venice Projects promuove artisti contemporanei riconosciuti internazionalmente e giovani emergenti, tra loro accomunati dall’interesse nella sperimentazione dei materiali e nell’innovativo utilizzo di questi in contesti inesplorati. In particolare si interessa a coloro che occasionalmente o con regolarità utilizzano il vetro come medium espressivo contemporaneo.
Venice Projects sviluppa progetti dall’alto contenuto culturale e di respiro internazionale, grazie alla collaborazione con istituzioni pubbliche e private. Attraverso la programmazione culturale e i progetti site specific, intende creare interessanti occasioni di dialogo e sperimentazione legate all’uso del vetro nell’arte contemporanea. La galleria nasce ufficialmente in Svizzera nel 2007, ma nel 2010 si trasferisce definitivamente a Venezia.
Inaugurazione su invito: 24 aprile ore 18.00
Venice Projects
Dorsoduro 868, 30123 Venezia
Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00
Ingresso libero