In mostra le sculture in marmo dell'artista che rappresenta esseri umani ideali, capaci di esprimere intrinsecamente emozioni e sensazioni e di muoversi in modi articolati oltre che di comunicare e coinvolgere gli altri uomini che con esse si relazionano.
Choi Yoon Sook, artista di origine coreana che da alcuni anni vive in Italia, è la dimostrazione di quanto la contaminazione di culture diverse possano trovare una perfetta fusione ed armonia nell’arte. Durante la sua permanenza nel nostro paese, Choi Yoon Sook, ha
svolto un importante lavoro di ricerca e di esecuzione nella lavorazione del marmo che è sfociato e si è concretizzato in opere dove il fascino
della tradizione si fonde con l’originalità del presente, dove l’arte antica della scultura si rinnova nella ricerca tipica dell’arte contemporanea.
Una scultura, la sua, dove il tutto è impregnato di un’umanità viva, pulsante, emozionante; la figura umana, racchiusa
in pochi tratti essenziali ma accurati, è fissata nello spazio in posizioni dinamiche, studiatissime, ma allo stesso tempo
naturali e leggere. E’ il frutto di una coscienza fondata nel presente ma, eredità di un’immensa storia umana in continua evoluzione.
L’Amministrazione Comunale, nel suo progetto di creare un museo all’aperto, un luogo d’incontro artistico naturale, ha realizzato il
Giardino Agorà, nel quale dal 2008 è stata collocata una scultura monumentale di Yoon Sook, in marmo bianco di carrara, intitolata “Libero”,
entrata a pieno titolo a far parte della quotidianità della gente. Libero, 240 cm, statuario, 2006. Essa accoglie il visitatore, offrendo occasioni di raccoglimento,
di svago e rilassatezza, e pur conservando la sua anima artistica è diventata funzionale all’ambiente e ai desideri di chi lo frequenta.
L’Assessore alla Cultura Prof. Piero Furlan
Osservando le opere scultoree di Choi Yoon-Sook si intuisce subito come il soggetto principale della sua ricerca artistica sia l’essere
umano. I suoi lavori rappresentano esseri umani ideali, capaci, in primo luogo, di esprimere intrinsecamente emozioni e sensazioni
e di muoversi in modi articolati e, in secondo luogo, di comunicare e coinvolgere gli altri uomini che con esse si relazionano.
Queste due peculiarità, nel contesto stesso di ogni opera, danno vita ad un dialogo attraverso il quale la scultura assume una duplice
valenza: da un lato essa favorisce un particolare coinvolgimento interiore nel fruitore tramite una simbiosi intellettuale ed emotiva
con il significato che essa incarna, dall’altro, si arricchisce, come si evince in determinate opere, di funzionalità pratica e fruibile in grado
di soddisfare le necessità fisiche dell’uomo quali il gioco o il riposo.
L’artista, per dar vita a questa relazione antropocentrica, si avvale
di forme esili, slanciate, nelle quali i tratti somatici cedono il passo ad una stilizzazione antropomorfica totalizzante e comprensibile da
chiunque, impostando l’opera su grandezze monumentali destinate ad inserirsi in ambienti adatti all’aggregazione umana, come i luoghi
aperti delle piazze, travalicando perciò lo spazio conviviale della casa. Oltre a queste caratteristiche derivanti dalla concezione filosofica
dell’artista, Choi Yoon-Sook infonde nelle sue opere un’accattivante dimensione estetica che non solo è tesa ad esaltare maggiormente la
visione e la comprensione del soggetto, ma anche, nel corso del tempo, si impone come un carattere identificativo del suo fare scultura.
Tale
estetica è il risultato della fusione, da parte dell’artista, della sua grande maestria tecnica ed esecutiva, di un’innata versatilità nell’uso degli
attrezzi e di un’ampia conoscenza dei vari materiali, tanto che, a volte, quest’ultimi, grazie a colori e venature, addirittura si trasformano in
suggeritori della forma da realizzare. Nascono così sculture impostate su forme lisce che dialogano con lo spazio che le circonda, strutturate
sulle alternanze dei pieni e dei vuoti e percorse nelle membra da cavità che catalizzando e riflettendo la luce, anche se flebile, amplificano
questa dimensione percettiva, come si vede in opere quali “Panchina” o “Scivolo”, oppure strutture apparentemente semplici ma in realtà articolate
nell’esecuzione e nei rapporti statici, quali ad esempio “Ego”.
Sembra che la compresenza dei vari tematismi, la versatilità
tecnica, le policromie dei materiali evidenzi in Choi Yoon-Sook la necessità di infondere nelle sue sculture un’atmosfera ludica la quale
possa far scaturire nell’osservatore un momento di serena e piacevole riflessione e di amicale interrelazione tra gli esseri umani.
Prof. Siro Perin
Inaugurazione sabato 24 Aprile 2010, ore 18.30
Centro Leonardo Da Vinci
P.zza Indipendenza 1, San Dona' di Piave (Ve)
Orari: da martedì a sabato dalle 16 alle 19
domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19
Ingresso libero