'This was not the end' e' il titolo del nuovo progetto dell'artista svizzero che ha prodotto una nuova serie di sculture e di opere su carta. La volonta' di documentare aspetti inediti della cultura nel mondo, o i cambiamenti portati da fatti di cronaca internazionale, sono il tratto distintivo dei grandi reportage fotografici con cui l'artista ha realizzato i suoi collages. Con le gomme alla nicotina che ha masticato Vece ha poi creato piccole sculture.
'This was not the end' è il titolo del nuovo progetto di Costa Vece per la Galleria Franco Noero, per il quale l’artista svizzero ha prodotto una nuova serie di sculture e di opere su carta. La volontà di documentare aspetti inediti della cultura del mondo, trasformazioni sociali, nuovi panorami architettonici, o i cambiamenti portati da mutate visioni politiche e da fatti di cronaca internazionale, sono il tratto distintivo dei grandi reportage fotografici apparsi su riviste quali ‘Life’ negli Stati Uniti o ‘Du’ in Europa. In essi la visione del presente dava forma a quella di un futuro carico di aspettative.
E’ da questo tipo di sensibilità e di materiale che Costa Vece prende spunto per creare una nuova serie di collages in cui le fotografie tratte da riviste di reportage e da libri di antropologia vengono piegate, ritagliate e letteralmente ‘bucate’. Sovrapponendo una pagina sull’altra, agli elementi strappati via si sostituiscono immagini fotografiche di natura e qualità completamente diverse, creando una compenetrazione visiva simile a lampi di memoria che si confondono uno con l’altro, silhouettes che si intrecciano in modo da rintracciare delle geometrie nella condizione umana.
Caratteristica della pratica di Vece è quella di lasciare che azioni legate alla propria esperienza personale si riflettano in un panorama di esperienza sociale molto più ampio, e si traducano poi in installazioni e oggetti che innescano un rapporto di reciprocità con lo spazio attorno ad essi e con lo spettatore. La volontà di smettere di fumare ha portato l’artista a masticare gomme alla nicotina con le quali ha creato piccole sculture sospese tra la dispersione astratta della forma nello spazio e il ricordo di incrostazioni e accumulazioni naturali, o di Golem in miniatura. A ciascuna di esse è associato un oggetto d’arredo su cui poggiano - una lampada, uno sgabello, una vetrina, un cesto di vimini, un tavolo da caffè e così via - scelti non perchè elementi di ‘design’, ma quale espressione di familiarità domestica, tanto quanto lo è l’azione ripetuta del masticare.
Costa Vece (Herisau, CH, 1969) vive e lavora a Zurigo. Tra le sue mostre personali e collettive in Istituzioni pubbliche internazionali: ‘Life in the Grip of Art’, CAPC, Musée d’Art Contemporain de Bordeaux (2010); ‘Why does my heart feel so bad?’, Binz 39, Zurigo; ‘Carpe Diem, Art and Research’, Palácio do Marques, Lisbona (2009); ‘Revolución-Patriotismo Mandala’, Fondazione Merz, Torino (2008); ‘Research and Invention’, Fotomuseum Winterthur, Winterthur; ‘Ironia Domestica’, Museion, Bolzano (2007); ‘Heaven can wait’, Kunstmuseum Solothurn (2006); ‘War is over’, GAMeC, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo (2005); ‘La fin du mond’, Kunsthalle Schirn, Francoforte (2004); ‘Costa Vece’, Ex Teresa Arte Actual, Città del Messico; ‘House of cards’, Centre d’Art Santa Monica, Barcellona (2004); ‘Look back in anger’, Migros Museum für Gegenwartskunst, Zurigo; ‘Tirana Bienale 1’, Tirana; ‘Squatters’, Museu Serralves, Porto e Witte de With, Rotterdam (2001); ‘Aperto over all’, 48. Biennale di Venezia (1999).
ufficio stampa: Margherita Sassone
+393474457067 - press@franconoero.com
Inaugurazione 6 maggio 2010
Galleria Franco Noero (Fetta di Polenta)
via Giulia di Barolo 16/d - Torino
orario: da giovedì a sabato 15 – 18, solo su prenotazione
Giovedì 10 giugno 2010 fino alle ore 24.00, in occasione dell’apertura collettiva di TAG
Per facilitare l’accesso ai piani dell’edificio, l’ingresso è consentito a gruppi limitati di visitatori di non oltre 8 persone