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11/5/2010

Alessandro Traina

Spaziotemporaneo, Milano

Un processo inarrestabile di svuotamento ha coinvolto, negli ultimi anni, il fare artistico di Alessandro Traina. Togliere, togliere, togliere, fino a che il lavoro diventa struttura, scheletro di un impalpabile vuoto che fino a poco tempo fa, era materia. La sequenza “INspiegabile”, leggera e aerea, si articola in più pezzi in crescendo, geometrici e spigolosi, che tracciano nella terza dimensione i segni di piegatura dell’ipotetica superficie, ancora in essere nei lavori precedenti.

“Le soluzioni proposte ora da Traina”, scrive Francesco Tedeschi nella presentazione in catalogo, “che pure risentono della derivazione da un punto di partenza pienamente individuabile, di una forma geometrica che in filigrana traspare come motivo originario di una espansione nello spazio in cui le segmentazioni dei suoi lavori producono nuove tensioni dinamiche, non vogliono concludersi all'interno del percorso prevalentemente formale dal quale scaturiscono, ma intendono riprendere, in modo diverso, il tema centrale del suo specifico operare, quello di una istantaneità di posizione che contiene i suoi precedenti, i passaggi che l'hanno generata, e fa della leggerezza di spazi che si librano nel vuoto il momento in cui rapprendere le possibilità che ogni elemento può o poteva generare.

Quella, quella sola è data, ma mentalmente ci è richiesto di immaginarne altre possibili, di completarla con le altre fasi del lavoro, con le figure potenziali cui il singolo lavoro, anche nella sua necessaria articolazione in più parti, dà vita”. Il gioco è rischioso, e corre pericolosamente verso un annullamento senza ritorno. Cosa c’è oltre l’ossatura? Il niente… o il tutto.

Inaugurazione 12 maggio ore 18

Spaziotemporaneo
via Solferino, 56 -Milano
Martedi' - venerdi' 16.30-19
Ingresso libero

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