Fabbrica Borroni
Bollate (MI)
via Matteotti, 19
02 36507381 FAX 02 36507046
WEB
Sinergie
dal 13/5/2010 al 22/5/2010
lun-ven 15-18, sab e dom 10-18
02 36507381

Segnalato da

Fabbrica Borroni




 
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13/5/2010

Sinergie

Fabbrica Borroni, Bollate (MI)

Doppia personale. Fabio Weik espone una "summa" del proprio percorso artistico tra varie opere realizzate a spray e smalto mescolato a poliuretano espanso. dies_ riflette la poetica delle polarita' e la dicotomia tra Magneti e Transizioni, attraverso due lavori dello stesso formato disposti su due pareti che si fronteggiano. A cura di Fiordalice Sette.


comunicato stampa

A cura di Fiordalice Sette

L’allestimento delle opere di dies_, sul lato sinistro della Sala della Bilancia, riflette la poetica delle polarità che permea la ricerca dell’artista, la quale è fondata sulla rappresentazione delle ombre e sulla dicotomia tra Magneti e Transizioni.
Le ombre vengono evocate anche tramite la scarsa o addirittura mancata elaborazione del supporto, in legno o in altri materiali grezzi, spesso recuperati, facendo così trasparire in questo modo l’elevato senso mistico insito nelle sue opere. L’artista si ricollega anche all’esempio del grande Piero Pizzi Cannella, del quale condivide la poetica della coesistenza ossimorica di presenza e assenza di stimoli percettivi immediati e di ricordi.

Magneti e Transizioni sono per l’artista due aspetti opposti, quasi inconciliabili, della dimensione percettiva umana. I Magneti sono infatti elementi stabili che attraggono la visione dello spettatore spingendolo ad indagare sulla loro natura e sulle relazioni che essi creano tramite la loro potenza generativa. L’osservatore viene così risucchiato dal vortice percettivo generato dai Magneti, al punto di concludere la propria indagine interrogan- dosi relativamente alla propria natura umana e alla propria sensibilità personale.
Le Transizioni rappresentano al contrario il polo effimero, ineffabile e mutevole della percezione. Essi sono l’espressione di una dimensione fluida e transitoria in cui ogni immagine non è mai definitiva, ma è al contrario colta nel suo continuo divenire altro da sé. Rispetto ai Magneti, quindi, le Transizioni incuriosiscono lo spettatore per il senso di libertà, di movimento, di cambiamento e di indefinitezza a loro insiti. La loro rappresentazione è caratterizzata dalla spettacolarizzazione di elementi quali la casualità e l’errore, intesi entrambi come secondo il joyceiano stream of consciousness, flusso di coscienza incontrollabile e liberatorio.

È proprio per esplicitare questo dualismo che dies_ propone, su due pareti che si fronteggiano, due composizioni della medesima grandezza (4 x 3 m) ma di inconciliabile consistenza. Una di esse rappresenta infatti un Magnete, generatore quasi inquietante di avvenimenti inevitabilmente incombenti; una promessa che trattiene la propria potenziale dinamicità restando sospesa grazie ad una forza innaturale e inspiegabile. Il Magnete è fronteggiato da una Transizione, rappresentata da una proiezione a ciclo continuo degli still da video di “Les Champs Magnétiques”, opera raffinata, vincitrice della VI edizione del Celeste Prize International per la categoria video.
La parete che congiunge le due grandi opere ospita una serie di quadri di dimensioni minori raffiguranti Magneti e Transizioni. Al centro della parete l’artista avvicina non solo sul piano visivo, ma anche sul piano semantico un Magnete e una Transizione, coppia che si sfiora senza toccarsi creando energia. In questa serie di opere dies_ è intervenuto su alcuni still da video con spray e dripping di colore (creando così un interessante parallelismo con le opere di Weik), di cui l’artista non sfrutta la potenza liberatoria e gestuale, prediligendo anzi un effetto di controllo estremo che soddisfi la sua esigenza di pulizia e perfezione formale.

Fabio Weik, forte della sue esperienze di writing, in occasione di Sinergie esporrà una vera e propria “summa” del proprio percorso artistico. Durante la mostra sarà infatti possibile osservare opere realizzate a spray (con inserti di fogli di quotidiani) direttamente sui portelloni d’accesso della Sala della Bilancia, oltre che a tele realiz- zate, come è stato già brevemente accennato, tramite l’uso combinato di spray e smalto mescolato a poliuretano espanso, sgocciolato sulla tela secondo la tecnica del dripping.
Il filo conduttore delle opere presentate dell’artista è l’immagine mediatica. Weik riflette su come essa venga quotidianamente rielaborata e reinterpretata dai sistemi di gestione dell’informazione, i quali veicolano di volta in volta su canali di comunicazione diversi, le medesime immagini, filtrandole tramite giudizi molto vari, spesso tanto diversi da risultare addirittura contraddittori ed inconciliabili.

Per testimoniare questo concetto in entrambi i due murales che decorano i portelloni della sala (raffiguranti rispettivamente il primo un intervento di lettering, il secondo un enorme viso che vomita delle palle di giornale, appese al soffitto) l’artista connota le sue opere tramite degli inserti di fogli tratti da quotidiani, allegoria di come l’informazione sia parte della sua sensibilità al punto di entrare a far parte fisicamente delle sue opere.
Le tele esplicitano in modo particolarmente diretto e familiare all’osservatore questa tematica. Le due opere di dimensioni maggiori rappresentano infatti due tra i protagonisti delle recenti vicende cronachistiche che i mezzi di comunicazione hanno portato nelle case degli italiani: Eluana Englaro e Lele Mora. In entrambi i loro ritratti si nota la presenza di un piccolo televisore, emblematico di come le vite dei due personaggi siano state traslate dall’ambito privato a quello pubblico, mediatico. Il televisore della Englaro, contenente un cuore rosso, si trova infatti simbolicamente nel suo petto, alludendo al fatto che la sua stessa esistenza fisica sia stata posta sotto i riflettori, mentre nel caso di Lele Mora la tv è stata dipinta dall’artista sul cavallo dell’effigiato. Sullo schermo nel suo caso è stato rappresentato il simbolo del dollaro, chiaro rimando alle vicende del caso Vallettopoli.
Weik presenta inoltre durante Sinergie una serie di ritratti di giovani personaggi maschili e femminili, rappresentanti per l’artista la schiera di giovani che nutre il sogno di entrare a far parte, a qualsiasi costo, dello show business. Appare quindi paradossale l’accostamento di questi accattivanti ritratti al grande sorriso di Eluana, diventata involontariamente un’immagine mediatica. L’intento dell’artista, lungi dal limitarsi ad una sterile ma superficiale provocazione, è quello di depurare le immagini mediatiche dalle superfetazioni del gossip, nel tentativo di rappresentare la realtà della cronaca, lasciando l’osservatore libero di riflettere e formulare un proprio giudizio critico e autonomo.

La mostra è patrocinata dal Comune di Bollate, dal Polo Culturale Insieme Groane e dalla Provincia di Milano.
Sponsor tecnico: KOBRA

La mostra sarà inaugurata dal 14 al 16 maggio nell’ambito della manifestazione BiNOMI

Sabato 15 maggio, dalle ore 18.30 alle ore 19.30 si terranno le performances di Weik e dies_.

Vernissage e live performances di dies_(otolab) e Weik: sabato 15 maggio, h. 18.30 - 19.30

Finissage e live performance di dies_ e Weik: 23 maggio 2010 ore 19.30

Fabbrica Borroni,
Via Matteotti, 19 - Bollate (MI)
orari: lun-ven ore 15-18
sabato e domenica ore 10-18
Ingresso libero

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