Di fronte all'annichilimento culturale, l'artista sceglie la posizione critica del pensiero che non si allinea e propone una lettura diversa del presente. In mostra paesaggi di Davide Coltro, i vulcani di Daniele Girardi, le denunce di Assaf Gruber, le tele di Santiago Picatoste e le nature morte di Silvano Tessarollo.
I segnali di cambiamento radicali che sono in atto nel nostro tempo, producono energie di contrasto e opposizione nei confronti di un sistema ormai incapace di rispondere alle attese dell’uomo contemporaneo. Di fronte all’annichilimento culturale, l’artista sceglie la posizione critica del pensiero che non si allinea e propone una lettura diversa del presente, resa possibile solo dal distacco da un potere mediatico “istituzionale” diventato mezzo di persuasione occulta delle menti. Questa “verità altra” va comunicata e condivisa con la propria ricerca artistica. Come asserisce Noam Chomsky, citando uno slogan del 68 ‘…non esiste “l’immaginazione al potere”, ma un’immaginazione che “ha il potere” …’.
Ecco che i paesaggi esteticamente perfetti di Davide Coltro, diventano inquietanti per una luce artificiale che stravolge ordine e bellezza. I vulcani di Daniele Girardi esplodono all’improvviso, rivelando la rabbia e la potenza di una natura troppo a lungo violata per fare posto agli interessi di un vorace capitalismo. Assaf Gruber, israeliano, denuncia attraverso le sue immagini fotografiche, un processo di pace sempre faticoso da raggiungere in quella zona del Medio Oriente dilaniata da continui conflitti. Santiago Picatoste con le sue tele dove la natura appare irrimediabilmente contaminata dal petrolio, indica l’esito estremo della corsa irrazionale al profitto fine a se stesso. Alla fine, le nature morte di Silvano Tessarollo, lasciano cadere uno spettrale silenzio su ogni umana illusione di superamento del limite della materia.
Inaugurazione 8 giugno ore 18
Galleria La Giarina
Interrato dell’Acqua Morta 82, Verona
Martedì – sabato dalle 15,30 alle 19,00
Ingresso libero