Radici. L'artista, famoso nel mondo della moda, dedica a Genova un percorso complesso proponendo una lettura originale della citta', fatta di riflessioni ed emozioni.
Viene inaugurata giovedì 10 giugno alle ore 18 presso l’Auditorium di Palazzo Rosso “Radici. Fotografie di Piero Biasion”, emozionante mostra che fa parte del ciclo d’iniziative di GenovaFotografia.
Biasion, genovese per scelta, fotografo professionista famoso nel mondo della moda, anche se ama rimanere appartato, dedica alla città d’adozione un percorso complesso, in ogni tappa del quale propone una lettura originale della città, fatta di riflessioni ed emozioni, espresse attraverso belle immagini. Un omaggio sincero e appassionato, una città inedita ma non sconosciuta, e nel contempo una serie di riflessioni critiche sperimentali sul passaggio dall’immagine analogica a quella digitale.
La mostra (di Piero Biasion)
- Strade lastricate di focaccia - Esistono artisti (fornai e scalpellini) che con i segni della scrittura operano non nei musei ma nella vita di tutti i nostri giorni, alcuni con opere che durano un giorno, altri con opere che durano secoli, su quelle pietre… la magia del segno tra serialità ed eccezione
- A ciu bella - Avevo il progetto di fotografare dall'alto di un elicottero quell'intrico di vie che sono i vicoli: quegli insiemi che con le linee delle lettere formano le parole della dedica alla città. Anno dopo anno i permessi non sono mai arrivati ed allora ho risolto invertendo i fattori - invece che dall'alto questa volta dal basso - a ciù bella. Il contrasto tra luce ed ombra è la base grafica per scrivere una dichiarazione fatta e realizzata scrivendo anche attraverso l'azione del percorrere passo dopo passo la città antica. E come ogni passo è diverso allo stesso modo ogni immagine porta elementi di vita.
- L'altro cielo - Da quelle strette fessure di cielo compresse tra le grondaie ad un altro cielo, quello riflesso negli specchi d'acqua del porto vecchio: un inventario d'acqua, un campionario tipologicamente giocato tra elementi geografici, temporali nonchè fotografici.
- I limiti del cielo - Ma anche il cielo ha i suoi limiti: quelli tra i palazzi ottocenteschi e liberty sono fatti di merletti che ho ricucito a modo mio, è un lavoro basato sull'azione/ricomposizione della realtà.
- Teatro sulla strada - Quante voci, quante occhiate vellutate, sberleffi, minacce, sguardi d'odio, per la strada anche quando non c'è nessun passante: in realtà per chi sa vedere c'è un assordante teatro animato che dietro ogni angolo, da ogni facciata ti chiama, ti lusinga, ti minaccia, coi suoi mille mascheroni…
- Parole per dirlo - Se sei attento ai crocevia potrai trovare poesie misteriose, tiritere e filastrocche nate a quegli incroci di parole, nomi, vicoli: parole per dirlo. E' uno dei lavori nati sulla riflessione dei formati fotografici e le loro relazioni, in questo caso il quadrato della ripresa si relaziona dialogando con il soggetto rettangolare in rimandi tra tutti gli elementi di tutta la ripresa.
- Il posto non è un luogo - Chi vuole dire tutto e di più te lo dichiara così: TI AMO GRATIS.
Composizioni dove la singola immagine non viene più usata/vissuta/fruita come singola finestra sulla realtà, ma si carica di senso nel relazionarsi con le altre immagini con cui è composta: dagli affioramenti dei muri all'emergere del nuovo senso compositivo della ragnatela di rimandi e relazioni con cui oggi percepiamo il mondo; dall'aver messo sullo stesso piano campo e controcampo, spezzando la direzionalità della visione
- Cartoline dal passato - Dal passato arrivano delle cartoline impostate allora ed arrivate adesso: vedrai su un banchetto le banane a 70 lire come la libertà di se stessi in quell'anziano che dandogli noia l'ombrello se l'è appeso al collo della giacca.
- Janus Janua Januae - Una tradizione vorrebbe che l'etimo Genova derivasse dal nome del dio latino Giano per cui ho immaginato, ho ricreato mille Giani con i genitori, le gemelle, l'amico che cambia se con o senza occhiali, il marito con la moglie, il padre col figlio, le sorelle, i personaggi famosi e no. Si è scelto di fondere i soggetti con un intervento manuale, tangibile rifiutando così l' approccio abusato del digitale con cui siamo bombardati quotidianamente.
- Tra tutti i nomi - Esiste la perforazione della pellicola per trascinare i fotogrammi uno dopo l'altro, ho scelto di perforare anch'io la pellicola ma con un nome da ricordare perchè non sia trascinato via. Di tutta la storia vorrei ricordare quello di Carlo Giuliani Ragazzo affinchè non succeda mai più - oggi più che mai è ora che impediamo al potere la violenza, perchè se il potere è quello vero e giusto non ha bisogno di violenza.
Piero Biasion.
Fotografo di moda ma artista appartato, nasce a San Menaio sul Gargano. Trascorre i suoi primi anni di vita in una casa costruita sulla spiaggia, le mura tutte bianche. Giovane, apprezza le bellezze dell’Italia vivendo in città sempre diverse, peregrinare che termina in Liguria, a Genova, che adotta come propria città. ... il Liceo Artistico, l’Accademia delle Belle Arti, l’Istituto di Storia dell'Arte... Inizia a lavorare con artisti, gallerie d’arte, restauratori e case editrici per libri, cataloghi, documentazioni di performances; per l'installazione di Roberto Cerbai alla Galleria Unimedia – Genova – dove sensibilizza, impressiona, sviluppa e fissa un muro con l'immagine del padre dell'artista, creando ed elaborando foto stratigrafiche al microscopio delle opere di Rubens e tanti altri; Florence Henri gli commissiona tirature delle proprie immagini - stampe che verranno esposte e che entreranno a far parte delle collezioni dei principali musei del mondo. Cura l’immagine della mostra Tra magia, scienza e meraviglia a Palazzo Bianco, ottenendo grande successo, replicato a Palazzo Pitti (Firenze) e al Castello di Fontainbleau (Francia). Esplora l'ambiente metropolitano, sottolineando aspetti di storie quotidiane che ruotano intorno all'edilizia popolare nel suo principio (Albergo dei poveri) fino alle sue ultime realizzazioni (Il Biscione).
Continua la ricerca personale dell'immagine partecipando a mostre personali o collettive a Bilbao, Parigi, Torino, Firenze e Genova. A Firenze incontra Juan Roman Sempere, poeta, artista multiforme e dall’incontro nasce una amicizia che durerà negli anni fino alla morte del poeta. Incomincia un viaggio. Al Hoceina, nel Rif – Nord del Marocco – ospite di Juan, che lo introduce ad un mondo totalmente diverso: le tribù dei berberi ed il mondo parallelo degli spiriti delle streghe e degli stregoni. Esperienza toccante, che dà ragione di chi affermava che “L’immagine è il solo mezzo per materializzare un mondo d'apparenze fantomatiche” – e da cui nascono una collaborazione, un libro a quattro mani, fotografie in bianco e nero e una visione dell'altro mondo – in cui reale e realtà viaggiano paralleli. Si avvicina al mondo della moda ed in poco tempo i suoi lavori vengono richiesti dalle riviste di tutto il mondo: Vogue Paris, Vogue Russia, Harper’s Bazar Australia, Giappone, Korea, USA, Vogue Spagna, GQ Germania, Sud Africa, Spagna, Amica. Nel 1995 sperimenta l'utilizzo del digitale per la fotografia di moda – parte una completa documentazione delle stagioni di Pret a Porter, Uomo, Haute Couture. Ancora oggi lavora con i migliori stilisti: Giorgio Armani, Dolce Gabbana, Christian Dior, Salvatore Ferragamo, Gianfranco Ferrè, Lanvin, Morlotti, Moschino, e Versace, occupandosi anche della realizzazione di cataloghi e campagne pubblicitarie.
Nel 2005, in occasione della sfilata evento Emporio Armani nello Showroom in via Manzoni, le sue foto esposte rimangono per un anno mostra globale e itinerante negli showrooms della catena EA. Collabora in due occasioni con la cantante Antonella Ruggiero per la realizzazione fotografica dei booklet dei suoi cd e campagne stampa. Espone a Parigi, presso la Galleria Le voleur d'images, i Cromemi; A New York, al New York Photo Festival, presenta immagini relative a Artista Sconosciuto, ricerca personale che sta portando avanti a tutt'oggi, da Marcel Duchamp "Dell'opera è più importante chi guarda "; a Pechino (giugno 2008) espone immagini di moda, balletto, artisti sconosciuti, le sue opere vengono apprezzate dall'Ambasciatore Italiano a Pechino, Riccardo Sessa, che lo invita ad esporre nuovamente nella capitale cinese presso l'Ambasciata.
GenovaFotografia.
E’ un progetto nato all’interno del Settore Musei del Comune di Genova per promuovere e diffondere la cultura fotografica, valorizzare il patrimonio diffuso sul territorio, migliorare la conoscenza della fotografia storica, offrire spazi e opportunità a fotografi, giovani o già affermati, attivi sul territorio ligure o legati a esso.
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Inaugurazione giovedì 10 giugno 2010, ore 18
Musei di Strada Nuova-Palazzo Rosso
Spazi espositivi dell’Auditorium
Via Garibaldi 18, Genova
Orari: da martedì a venerdì 9-19; sabato e domenica 10-19
Ingresso libero