Virtuosismi d'autore. La pittura dell'artista puo' essere accostata a Cafiero Filipelli per gli interni e Ottone Rosai per le nature morte, pur restando personale ed introspettiva.
Parlare dell'arte di Antonio Cantiello è come risolvere una grande ed immaginaria equazione binaria che ci da un risultato sicuro, quello artistico e stilistico di cui l'autore è maestro. Un classico personalizzato si ritrova nei ricorrenti interni che ci immettono nel suo mondo creativo: lo studio, i manichini che lo rappresentano; tutto ruota intorno a questo concentrato d' idee e di sensazioni che da abile ed esperto maestro sistema sulla tella fino a raggiungere un effetto di dimensione scalanti ed accrescitive che qualificano una sua pittura di corale esistenzialità.
Cantiello è l' ''essere'' come conoscitore, come interprete, come fine ritrattista di tutti i suoi lavori che hanno una gamma che s' intreccia e si riconduce al primordio umano dell' espressività fino ad arrivare alla trans-avanguardia ed agli espressionisti del terzo millennio.Un pittore di interessante e difficoltosa catalogazione per quei suoi infiniti accordi mentali che lo accumunano alle sue tele.
Pittura di alta spiritualità ed ingegno creativo che inagura una contemporaneità suggestiva piena di esperienze e di studiosa ricerca. Tutto questo incontro di sottile ritmata cromia induce a visitare questa essenza artistica dell' uomo Antonio che si identifica con le sue tele. Irrivirenti sembrerebbero gli accostamenti ai grandi maestri del passato quali Cafiero Filipelli per gli interni e Ottone Rosai per le nature morte, ma di questi ha la risolutezza espressiva e la soluzione personale che lo accumuna a quel cerchio ristretto di autori che guardando le loro opere sono subito individuabili per cifra originale ed innata maestria.
Inaugurazione 12 giugno ore 18.30
Galleria la Pergola
via della Pergola, 45 r - Firenze
Martedi' - sabato 16.30-19.30
Ingresso libero