Mario Airò
Francis Alÿs
Angelo Armentano
Betty Bee
Vanessa Beecroft
Bianco-Valente
Jhon Bock
Maurizio Cattelan
Loris Cecchini
Giuseppe Chiari
Mat Collishaw
Carsten Höller
Annika Larsson
Urs Lüthi
Carsten Nicolai
Luigi Ontani
Luca Pancrazzi
Emilio Prini
Sergio Sarra
Mario Schifano
Santiago Sierra
Nedko Solakov
Padrig Timoney
Mike Tyler
Xavier Veilhan
Mark Wallinger
Sisley Xhafa
Gloria Gradassi
Homeless presenta al pubblico una selezione di opere dalla collezione Bianchini, ordinate e scelte secondo una prospettiva precisa: mettere a fuoco le contaminazioni linguistiche, culturali, sociali, tecnologiche, politiche, etniche e religiose che alimentano il nostro presente e che hanno dato origine, mescolandosi con esperienze artistiche di un passato recente, a nuovi modelli o “maniere internazionaliâ€. A cura di Gloria Gradassi
Modelli e maniere internazionali dalla Collezione Bianchini
A cura di Gloria Gradassi
Artisti
Mario Airò, Francis Alÿs, Angelo Armentano, Betty Bee, Vanessa Beecroft,
Bianco-Valente, Jhon Bock, Maurizio Cattelan, Loris Cecchini, Giuseppe Chiari, Mat Collishaw, Carsten Höller, Annika Larsson, Urs Lüthi, Carsten Nicolai, Luigi Ontani, Luca
Pancrazzi, Emilio Prini, Sergio Sarra, Mario Schifano, Santiago Sierra, Nedko
Solakov, Padrig Timoney, Mike Tyler, Xavier Veilhan, Mark Wallinger, Sisley
Xhafa.
Homeless presenta al pubblico una selezione di opere dalla collezione Bianchini,
ordinate e scelte secondo una prospettiva precisa: mettere a fuoco le
contaminazioni linguistiche, culturali, sociali, tecnologiche, politiche,
etniche e religiose che alimentano il nostro presente e che hanno dato origine,
mescolandosi con esperienze artistiche di un passato recente, a nuovi modelli o
“maniere internazionaliâ€. Gli artisti che hanno operato in questa direzione
hanno inventato un linguaggio della contemporaneità , globalizzato e
sovranazionale, in grado di declinare al presente molteplici visioni della
realtà , riconducibili a problematiche geografiche e culturali, individuali o
collettive.
Renato Bianchini, collezionista e personaggio attivo da anni nel mondo
dell’arte, ha seguito tali vicende in modo attento e tempestivo, in alcuni casi
contribuendo direttamente, con passione ed intelligenza, al loro evolversi,
attraverso mostre, amicizie ed incontri. In ambito italiano la collezione
Bianchini è uno di quei rari casi all’altezza di un presente internazionale,
costituita su scelte calibratissime e ponderate. E’ proprio questa lucida
selezione, operata su un materiale ancora caldo e in ebollizione, che rende
questa collezione un caso interessante per la sua chiarezza strutturale e perché
segnala, in modo coerente e nel momento stesso del loro farsi, l’esistenza di
nuovi modelli o “maniere internazionali†che hanno prodotto e producono un
linguaggio sradicato, homeless, perfettamente sovrapposto al reale, aperto e
destrutturato.
L’arte di queste nuove “maniere internazionali†affronta una realtà in
subbuglio, sollecitata quotidianamente da shocks sociali e culturali, eventi che
mutano geografie e abitudini, e che immettono in un unico circolo differenti
temperature umane e mentali. Su quest’onda, le ricerche degli artisti oscillano
tra i poli opposti di un edonistico e a volte tragico individualismo e la
necessità di un intervento nel sociale. Registri che a volte sconfinano uno
nell’altro alimentando tessiture sempre più complesse della cultura
contemporanea e l’idea di un presente che appare nelle forme di disordine,
sconfinamento, conflitto, contraddizione, instabilità e movimento.
Homeless vuole essere una definizione per questo stato di cose, un incrocio di
linguaggi aperti che continuamente confluiscono ed emergono dal tessuto del
reale contaminandosi in esso, linguaggi “senza tettoâ€, che narrano infinite
storie intrecciate sottilmente.
La mostra si snoderà nei sedici ambienti di un edificio che è stato una casa e
ne conserva la struttura, con stanze incastrate una nell’altra, come
concettualmente lo sono i lavori degli artisti. La mostra “senza tetto†trova in
questo percorso labirintico, la sua location ideale, varca la soglia
dell’universo privato, invadendolo con la stessa forza e l’intensità con cui
l’informazione quotidianamente irrompe nei nostri microcosmi mostrandoci un
mondo sempre più piccolo e culturalmente omogeneo. L’individualità qui si misura
con prospettive globali. L’allarme è lanciato: Homeless ha trovato casa!
Inaugurazione: sabato 27 luglio 2002 ore 19
Orario 18/24 lunedì chiuso
PALAZZO BICE PIACENTINI
CENTRO ARTE CONTEMPORANEA
via del Consolato
San Benedetto del Tronto (AP)